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Tennistavolo in Sardegna: cronache pongistiche del 28 marzo 2024 (prima parte)

Sopraffatta dall’influenza e fatiche varie post manifestazione, Miriam Carnovale decide di uscire allo scoperto solo dopo un paio di giorni dedicati al riposo assoluto. “Sinceramente non mi aspettavo di vincere il titolo di 2^ Categoria – rimarca – non perché non avessi fiducia ma per come si era messo il torneo
Cagliari, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

CAMPIONATI ITALIANI: L’ORO DEI SARDISSIMI ROSSI E OYEBODE SCALDA I CUORI

MURAVERA TT LA SOCIETA’ PIU’ PROLIFICA D’ITALIA

 

Il tennistavolo made in Sardinia, in quel di Molfetta, anche nella seconda parte dei Campionati Italiani riservata ai 1^ e 2^ categoria ha continuato a produrre risultati apprezzabili con le sue società abili nello spronare i propri tesserati; in risposta, atleti e tecnici hanno fatto il possibile per scalare le graduatorie.

L’oro conquistato dalla coppia Johnny Oyebode/Carlo Rossi è quello che ha destato più trasporto tra i cultori della disciplina. I due pongisti, cresciuti sin da piccini nel vivaio della Marcozzi, insieme hanno fatto incetta di medaglie nella lunga ma gloriosa scalata delle categorie giovanili. L’ idillio è continuato vestendo la maglia azzurra e anche lì i podi non si sono fatti attendere, fino a quando, nella categoria italiana più prestigiosa, sono riusciti a trionfare sgominando i fratelli Leonardo e Matteo Mutti dopo una sfida emozionante protrattasi fino al quinto set. I loro attuali club di appartenenza, Marcozzi per Rossi, Tennistavolo Sassari per Oyebode hanno provato grande soddisfazione per questi due ventenni che rappresentano l’orgoglio pongistico sardo nel mondo.

Johnny non ha bissato però il successo cagliaritano del 2023 nel doppio misto, accontentatosi dell’argento con la sua storica partner Gaia Monfardini (Sudtirol) e non è neppure riuscito a guadagnare il podio nel singolo perché estromesso ai quarti, dopo 5 frazioni, da Jordy Piccolin (Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre).

Anche Carlo, assieme a Valentina Roncallo (Muravera TT), si è dovuto fermare ai quarti. Per tutti e tre nessun riposo perché in questi giorni sono di scena al WTT Feeder Otocec (Slovenia), che si concluderà lunedì 1° aprile.

Dopo il trionfo nei 2^, Arianna Barani (Quattro Mori Cagliari) e Giulia Cavalli (Muravera TT) incamerano un bronzo davvero speciale nel doppio femminile. Barani ritorna dall’esperienza pugliese anche con l’argento nel singolo di 2^ categoria, sconfitta in finale da una superba Miriam Carnovale (Muravera TT). Nei giorni precedenti la magiostrina aveva incassato l’oro nel misto con Alessandro Baciocchi (Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre). Ricordiamo inoltre l’argento di Marco Poma (Tennistavolo Sassari) sempre col supporto di Baciocchi nel doppio maschile. Argento per Miriam Carnovale nel doppio femminile 2^ assieme a Sofia Minurri (Tennistavolo Torino) e bronzo per Lorenzo Martinalli (Marcozzi) nel doppio maschile 2^ con la complicità di Giacomo Izzo (Milano Sport).

In 3^ categoria si erano messe in mostra la muraverese Francesca Seu, oro sia nel doppio misto con Alessandro Pizzi (Circolo Tennistavolo Ferentino), sia nel singolo, dopo aver sconfitto in finale la sua amica corregionale Laura Alba Pinna (Tennistavolo Sassari) che si è tolta la soddisfazione di passare un turno nel singolo 2^, gesto atletico che le ha permesso di accedere addirittura al sacrario riservato alle “assolute”.

Nella speciale classifica nazionale delle società, stilata dopo le competizioni molfettesi il Muravera TT è al comando con 141 punti, quarto posto per il Tennistavolo Sassari (66) e settimo per il Quattro Mori Cagliari (59).

“Mi complimento con atleti e società per le forti emozioni scaturite anche negli ultimi giorni dei Campionati Italiani – ribadisce il presidente FITeT Sardegna Simone Carrucciu - e assieme a loro ho gioito per la vittoria di Carlo e Johnny che conosco da quando hanno cominciato la loro sfolgorante carriera. Mi auguro che il loro ricercare continuamente la perfezione con inesauribile sacrificio sia d’esempio per chi vorrebbe seguire la loro scia”.

 

MARATONA DI IMPRESSIONI DA MOLFETTA

 

Nel festival delle testimonianze che con tanta cortesia e disponibilità rilasciano i protagonisti, il primo a cui lasciamo spazio è Johnny Oyebode che appare deluso ma sempre voglioso di prendersi la scena in futuro: “Ho partecipato ad un campionato italiano che mi ha lasciato l’amaro in bocca – conferma l’asseminese – perché ero andato a Molfetta per vincere tutto e invece rispetto a Cagliari 2023 non si sono registrati gli stessi traguardi. Il titolo nel misto con la mia compagna di doppio Gaia Monfardini l’abbiamo dovuto cedere, però è doveroso fare i complimenti a Jordy Piccolin e Nicole Arlia che hanno giocato una grande partita, mettendoci in difficoltà. Probabilmente vincendo il primo set, in cui eravamo 10-7 sopra, avremmo potuto fare qualcosina di più, ma loro sono stati perfetti”.

Poi però cambia i toni quando deve soffermarsi sul titolo tricolore nel doppio maschile assoluto: “Io e Carlo siamo felici, era la prima volta che giocavamo insieme in Italia dai periodi in cui vincemmo tantissimi titoli con la maglia della Marcozzi. A Molfetta eravamo fiduciosi perché a livello internazionale giochiamo veramente bene insieme e credevamo di potercela fare”.

Poi fiocca nuovamente la delusione per non aver raggiunto la zona medaglia nel singolare assoluto: “L'uscita nei quarti di finale in singolo mi ha rattristato parecchio, credevo che questo avrebbe potuto essere l’anno giusto per portare a casa questo titolo. Purtroppo nella gara con Piccolin conducevo 8-5 nell'ultimo set, ero ad un passo dalla semifinale. Invece ho perso ed è molto dura da digerire. So bene che lo sport è così e bisogna dare il merito a Jordy che ha fatto una grande partita e un grande campionato italiano”. Johnny guarda sempre avanti: “Riprenderò a lavorare con la massima concentrazione in vista dei prossimi impegni internazionali che mi vedranno impegnato dal 28 al 1° aprile in Slovenia, dal 2 al 7 in Croazia e poi dall’11 al 12 nelle qualificazioni olimpiche di doppio misto in Repubblica Ceca. Ci tengo a ringraziare il Tennistavolo Sassari che continua a supportarmi in tutte queste competizioni internazionali che vado a fare. Sono fiducioso per il proseguo della stagione”.

Lo stato d’animo di Carlo Rossi è stato radiografato dall’addetto stampa della FITeT nazionale Roberto Levi: “Tenevo moltissimo a questo titolo, anche per il rapporto di amicizia che ci lega fuori dal campo. Le ultime gare che avevamo giocato erano state positive e dunque ero molto fiducioso. Sono molto felice che sia arrivato questo successo, fra l’altro al primo tentativo”.

Il rendiconto generale di Arianna Barani da Cortemaggiore è di due ori, un argento e un bronzo. Le sue riflessioni cominciano dalla 2^ categoria: “Sono stata felicissima di aver vinto ancora il doppio misto con Alessandro Baciocchi – sottolinea - giochiamo insieme da tre anni ormai e ci troviamo veramente bene insieme. Dietro il doppio femminile c’è una storia particolare spartita con la mia grande amica Giulia Cavalli; veniamo dallo stesso paesino, siamo di due generazioni diverse ma la conosco da quando ero piccolina. Andavo a vederla quando giocava in A1 nel Cortemaggiore e quindi è stata un’emozione forte soprattutto vincere il titolo perché era la prima volta che lo facevamo insieme! Peccato nel singolo perché volevo riuscire a fare tripletta, non ci sono riuscita. Nel girone di qualificazione ho subito una sconfitta-sorpresa da parte di Candela Sanchi ai vantaggi del quinto; passando al tabellone come seconda sono cambiati tutti i piani. Quella sconfitta in partenza l’ho dovuta mandare giù in fretta e pensare subito positivo. Sono contenta sia di essere arrivata in finale, peraltro tiratissima ma perduta contro Miriam, sia per averla giocata con lei; le faccio i complimenti perché è stata più brava”.

Il racconto prosegue con l’esperienza nell’assoluto: “Ci sono arrivata che già ero un po’ provata dai 2^ categoria sia fisicamente, sia mentalmente – confessa Arianna - ma ho dato il massimo in tutto ed è andata anche bene. In doppio misto, sempre con Alessandro Baciocchi, abbiamo perso ai quarti di finale lottando con la coppia che poi si è posizionata seconda (Oyebode/Monfardini). Con Giulia siamo riuscite a conquistare un’altra medaglia di bronzo in doppio femminile perdendo sempre con la coppia che poi è arrivata seconda (Vivarelli/Piccolin). Nel singolo mi sento di dire che sono contenta perché ho espresso un buon tennistavolo a partire dal girone: sono passata come seconda e di conseguenza ho superato un turno preliminare che mi ha permesso di figurare tra le prime otto. Successivamente ho perso (con Giorgia Piccolin) una partita abbastanza tirata per entrare in semifinale. In definitiva sono contenta, credo di essere sulla strada giusta, bisogna solo continuare a lavorare”.

Si rimane nella bassa piacentina con l’intervento di Giulia Cavalli: “Siamo molto felici di aver vinto insieme il titolo italiano nel doppio femminile di 2^ - ammette - nonostante non fosse mai capitato in precedenza anche perché io e Arianna Barani apparteniamo a generazioni diverse. L’anno scorso l’avevo vinto con Veronica Mosconi ma anche quest’anno con Ari partivamo come favorite ma è il campo che poi deve dare la conferma; e infatti la finale contro Miriam e Sofia è stata molto tirata, sebbene il 3-0 possa rivelare il contrario. Tenuta mentale e concentrazione sono state ottime, come peraltro il gioco espresso, soprattutto sotto il profilo tattico, che ci ha consentito di ottenere un titolo al quale tenevamo tanto. Rimane però la delusione nel doppio misto di 2^ categoria dove con Paolino Bisi partivamo da cranio di serie n. 3 e abbiamo perso ai quarti dopo una sfida (contro Trevisan/Moretti) alla nostra portata che se l’avessimo ripetuta altre cinquanta volte l’avremmo fatta nostra. Mi spiace anche per il singolo perché l’ultima che avrei voluto incontrare era proprio Arianna ed invece ciò è accaduto ai quarti. Sono comunque soddisfatta del gioco espresso, di non aver mai mollato una pallina, di essere stata concentrata. Tutti questi risultati non devono apparire scontati per una mamma che lavora otto ore al giorno e che quindi non dedica al tennistavolo tutta la giornata, a differenza di altre persone affrontate”.

Sopraffatta dall’influenza e fatiche varie post manifestazione, Miriam Carnovale decide di uscire allo scoperto solo dopo un paio di giorni dedicati al riposo assoluto. “Sinceramente non mi aspettavo di vincere il titolo di 2^ Categoria – rimarca – non perché non avessi fiducia ma per come si era messo il torneo. E invece con le scelte tattiche giuste sono riuscita a trovare una via d’uscita in tutte le gare disputate. Soltanto la prima gara del girone è risultata facile ma dalla successiva ho dovuto fare gli straordinari. Contro Irene Moretti perdevo 1-0 10-8 ma non ho mai smesso di credere che avrei potuto ribaltare la partita. Le difficoltà sono proseguite contro la beniamina di casa Valentina Leogrande con cui mi sono trovato sotto 2-1. Pur essendo giocatrici sulla carta inferiori sapevo che le difficoltà sarebbero fioccate. Sono restata dura con la testa perché le scelte tattiche giuste sarebbero state la logica conseguenza. Nei quarti ho affrontato Caterina Angeli che ho sempre sofferto e infatti ad un tratto mi sono trovata sotto un treno quando nel quarto set conducevo 7-1 e alla fine l’ho spuntata ai vantaggi. Una lotta di nervi è stata la semifinale contro Candela Sanchi che fino a quel momento aveva fatto grandi cose, battendo pure Barani. Ho provato a limitarla nel rovescio e la velocità dello scambio, i suoi punti di forza; quindi ho impostato più su qualità e controllo e come sempre accadutomi in tutta la giornata, sempre in recupero. A parte la finalissima quando ho deciso che avrei dovuto pigiare sull’acceleratore nei primi due set e infatti mi sono ritrovata a condurre 2-0. Meno male perché partire nuovamente sotto sarebbe stato deleterio per il mio equilibrio psichico, soprattutto con una giocatrice che mi conosce bene ed ha tanta esperienza rispetto alle colleghe incontrate precedentemente. Arianna sa stare bene in campo, non perde il filo del gioco e combatte fino alla fine. Mi aspettavo quindi che la partita si sarebbe allungata e così è stato. Al quinto set mi sono ritrovata sotto poi punto a punto sino al sette pari e quando lei ha realizzato il punto successivo, la chiamata del time out è stata provvidenziale. E infatti al rientro ho incassato quattro punti consecutivi, evitandole di impostare il suo contrattacco veloce e mettendo più qualità alla pallina. È stata una lotta dall’inizio alla fine, ma sicuramente la fiducia e la grinta espressa mi hanno portato a vincere il titolo”.

È il turno di Marco Poma che rammenta l’argento nel doppio maschile di 2^: “Un paio di anni fa avevo già vinto il titolo nel doppio assieme ad Antonino Amato e mi avrebbe fatto tanto piacere ripetermi quest’anno con Alessandro Baciocchi. Rispetto a due anni fa, a mio parere, il livello si è alzato davvero tanto; sin dalla prima partita abbiamo dovuto lottare in tutti i punti per vincere. Purtroppo in finale abbiamo perso pur avendo un match point al quarto set ma gli avversari (Bisi/Ragni) sono stati bravi a rimanere saldi e lucidi e alla fine hanno meritato di vincere”.

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