Comunicati Stampa
Arte e Cultura

Lo scultore e ceramista Salvatore Cuschera alla Fondazione Tito Balestra di Longiano(fc)

Uno sguardo contemporaneo sul Natale per gli amanti dell'arte e temi su cui riflettere.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Lo scultore e ceramista di fama internazionale Salvatore Cuschera,tornato di recente in Italia dopo un lungo soggiorno nel Regno Unito

è ospite della Fondazione Tito Balestra  di Longiano(fc) con la mostra : Geometrie Spirituali, Il Presepe Arcobaleno Sculture Lignee e Carte.

Completano le attività natalizie del polo culturale longianese, l'installazione di video mapping "imago Nativitas", l'installazione delle famosissime e colorate coperte a quadretti del progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere "Vivi Vittoria", Il mercatino selezionato handmade nella corte del Castello e  la mostra di Massimo Bruschi Normalità Divina.

 

Artisti e direttore sono disponibili per interviste telefoniche

 

LA FONDAZIONE TITO BALESTRA SI FA IN CINQUE PER LE FESTIVITA' NATALIZIE 

 

IL PRESEPE È UN ARTE

 

CON IL PRESEPE ARCOBALENO DI SALVATORE CUSCHERA ESPOSTO PER LA PRIMA VOLTA IN ROMAGNA 

 

e NORMALITA' DIVINA DI MASSIMO BRUSCHI 

 

IL NATALE È VISIONE CON

 

IMAGO NATIVITAS

 

LE COLORATE COPERTE A QUADRETTI  DEL PROGETTO VIVI VITTORIA CERVIA

 

IL MERCATINO HANDMADE

 

LA FONDAZIONE TITO BALESTRA È PRONTA PER ACCOGLIERE I VISITATORI DELLA LONGIANO DEI PRESEPI CON LE PROPRIE PROPOSTE CULTURALI, ORIGINALI E SOCIALI

 

Dall’8 di dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 il polo culturale e museale di Longiano Fondazione Tito Balestra aderisce alla manifestazione Longiano dei Presepi proponendo arte, cultura e progetti sociali con il proprio sguardo artistico e con la filosofia che in questi anni ha fatto sì che il polo longianese sia un unicum nel panorama romagnolo.

 

La Fondazione Tito Balestra si fa in cinque, dal presepe d’autore dell’artista internazionale Salvatore Cuschera “Il presepe arcobaleno”, all’installazione visiva Imago Nativitas al presepe dell’artista longianese Massimo Bruschi esposto nei sotterranei del Castello, ma anche il progetto di sensibilizzazione sociale contro la violenza sulle donne Viva Vittoria di Cervia e infine il mercatino selezionato handmade nei giorni festivi

 

Si parte   domenica  8 dicembre ore 18  con l’ inaugurazione della mostra Geometrie Spirituali, Il Presepe Arcobaleno - Sculture Lignee e Carte, dell’artista scultore e ceramista Salvatore Cuschera  inserito anche nella rassegna nazionale presepe d’artista che a Longiano giunge alla sua XXI edizione.  Ogni anno, infatti, la Fondazione, grazie, alla collaborazione con Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di di Castronuovo Sant’Andrea (PZ) ospita un presepe interpretato da un artista al quale vengono date alcune indicazioni: libertà  nella scelta dei materiali e nel linguaggio, nella realizzazione dei personaggi che andranno ad occupare uno spazio predefinito in un un grande cerchio di tre metri di diametro.  Una collaborazione da un respiro nazionale alla rassegna che è linfa vitale per la Fondazione Tito Balestra che si è ricavata un posto di prim’ordine nel panorama dei musei dedicati al contemporaneo e al ‘900.

 

L’inaugurazione ufficiale nella ex chiesa della Madonna di Loreto, adiacente al Castello Malatestiano Un’occasione unica per ammirare la particolare opera esposta per la prima volta in Romagna e per ascoltare dalle parole di Cuschera  l’evoluzione del suo presepe e la lettura della sua preghiera laica. L’opera e la mostra a corredo va a qualificare l’importantissima manifestazione  Longiano dei presepi e come ogni anno la visita sarà momento di approfondimento sull’arte del 900.

 

Un arcobaleno di colori, dove ogni luce è una piega trasferita all’interno dei personaggi del presepio, ha invaso Maria e Giuseppe e da questi l’intero cerchio magico in cui ruotano i protagonisti nel quale Salvatore Cuschera ha travasato tutta la sua esperienza di scultore e di ceramista. Solo quattro assi, parti di travi recise da un terremoto, restituiscono l’idea della capanna dove si sono rifugiati, all’ultimo momento, Maria, Giuseppe e il Bimbo appena nato, nero con gli occhi azzurri, avvolto da tela militare e da solide cinghie da idrante, sorridente al fiato caldo del bue e dell’asino che, forti del loro impegno, sembrano rubare l’intera scena, tanto

la forma ha preso vigore plastico. Ogni asse è occupato da: due angeli, un gallo, un gatto, un coniglio, un maialino, una pecorella, l’aquilotto partoriente, attoniti, come i tre maghi, il pastore, il letterato, lo scultore e il fabbro, il musicista, lo scienziato, il filosofo, pronti ad ammassarsi davanti al giaciglio di legno per attenuare la lontananza ed essere parte delle vibrazioni che riempiono e percuotono l’aria circostante tramutando in fuoco il sorriso che il Bimbo diffonde.

 

La seconda mostra Normalità Divina di Massimo Bruschi esposta nel sotterraneo del Castello vede un’interpretazione contemporanea del messaggio portato dalla Natività. La mostra propone una riflessione sulla vita di Gesù nei primi anni dopo la nascita. Spesso raccontata attraverso la sua straordinarietà, la vita del Cristo bambino è spogliata delle narrazioni mitiche e rappresentata nella sua essenza umana, quotidiana, un percorso che invita a immergersi nella semplicità della condizione terrena. Gesù non è soltanto il figlio di Dio, ma anche un bambino come tutti gli altri, cresciuto in un contesto di normalità, fatto di piccoli gesti, giochi e apprendimento. Le opere presentate vogliono mettere in evidenza questa dimensione ordinaria, avvicinando il visitatore alla figura di un bambino che, pur portando un grande peso, ha vissuto la semplicità e la bellezza della quotidianità. Ogni rappresentazione racconta un frammento di vita, la loro successione si incentra sull’idea che la divinità si manifesta anche e soprattutto nell’ordinario.

 

Sempre dall’8 dicembre gli allestimenti e l’installazione Imago nativitas (che sarà visibile dall’imbrunire con video mapping  a tema natività in un excursus che va dall’arte antica a quella contemporanea) a cura di Valerio Antolini.

Particolarmente d’impatto visivo saranno invece le coperte fatte a mano con i famosi quadretti esposte nella terrazza del castello nelle domeniche 8-15 e 22 dicembre in collaborazione con il progetto Viva Vittoria Cervia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne (sarà possibile anche acquistare le coperte e i soldi ricavati andranno a sostegno della associazione Fattore D- Centro Creatività Permanente APS di Cervia).

 

Ma le sorprese non finiscono qui infatti nelle date 8-15-22-26-29- dicembre e 1-5-6 Gennaio dalle 10 alle 19 è ospitato nella corte del castello Malatestiano un selezionato mercatino Handmade.

 

Di seguito le dichiarazioni del direttore della Fondazione Flaminio Balestra: continuiamo nel nostro percorso di lavoro culturale e ci fa estremamente piacere ospitare una mostra e il presepe arcobaleno di uno straordinario artista come Cuschera. In questi anni il pubblico ha imparato a seguirci ed apprezzare i nostri presepi d’autore. Quest’anno inoltre ospitiamo anche la mostra del longianese Massimo Bruschi, Le coperte del progetto Viva Vittoria e Imago Nativitas, collaborazioni preziose che porteranno buoni frutti. 

 

Le mostre sono visitabili fino al 12 gennaio dal martedì alla domenica e festivi ore 10-12 / 15-19 per informazioni: 0547665850 –

BIOGRAFIE ARTISTI:

Salvatore Cuschera Salvatore Cuschera è nato a Scarlino, in provincia di Grosseto, nel 1958. Si è diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano e dal 1990 ha cominciato ad esporre i suoi lavori in mostre collettive e personali. Compie il suo primo viaggio in Grecia, dove visita Creta e i suoi musei, studiando a fondo la scultura greca e l’arte minoico-micristiana. Successivamente intraprende un viaggio in Olanda e in Germania, dove viene a contatto con le opere degli artisti del Bauhaus e approfondisce la conoscenza del costruttivismo russo. Tornato in Italia realizza le sue prime sculture in ferro colorato, sintesi del suo interesse per la pittura, la scultura e l’architettura, e partecipa a varie mostre collettive. A Gibellina partecipa all’ Atelier del Mediterraneo con Markus Lüpertz, curato da Achille Bonito Oliva e nel 1992, grazie a Pietro Consagra, realizza la sua prima scultura pubblica per il Comune di Gibellina. Ha vinto diversi premi e ha partecipato ad importanti mostre collettive tra cui la XIV Esposizione Quadriennale d’arte di Roma; nel 2011 alla 54a Biennale di Venezia presente con un’installazione nei giardini dell’Arsenale e al “Ceramic Now! 60° Premio Faenza” al MIC, Museo Internazionale della Ceramica di Faenza. Nel 2018 due sculture dell’artista sono state scelte per essere esposte alla Farnesina, Ministero degli Affari Esteri a Roma. Nello stesso anno viene pubblicato un libro monografico a cura di Giuseppe Appella, edito da Silvana Editoriale. Nel 2019 ha realizzato tre grandi sculture per il parco della Fondazione Farleys House & Gallery, ‘Home of the Surrealists’, nel sud dell’Inghilterra. Nel 2022 una sua scultura è stata inserita in un progetto espositivo presso gli Horti del Collegio Borromeo di Pavia. Recentemente è stato invitato a partecipare all’esposizione “E la mia Patria è dove l’erba trema: 45 artisti d’oggi rileggono l’opera di Rocco Scotellaro” presso la Galleria Nazionale Moderna e Contemporanea di Roma. Le sue opere si trovano in collezione pubbliche e private e in musei tra cui il Museo del Novecento a Milano e il MUSMA di Matera.

 

Massimo Bruschi è un’artista architetto, vive e lavora a Longiano. Da sempre appassionato di arte ha coltivato il suo interesse fin dalla giovane età, coniugando sensibilità estetica e rigore progettuale. Dopo aver conseguito la laurea in architettura ed esercitato la professione, dal 2016 ha intrapreso una carriera che ha visto fondere il design con l’espressione artistica. Attualmente dedica se stesso completamente allo sviluppo di questo connubio, lavorando a tempo pieno come artista-designer con l’obiettivo di esplorare nuove forme di espressione e portare avanti il suo personale linguaggio visivo.

 

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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