Meritocrazia Italia: La riforma fiscale non prescinda dall’abbattimento della pressione e dalla istituzione di un’Agenzia delle Uscite
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Il Consiglio Dei Ministri, nella seduta dello scorso 3 dicembre, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che introduce novità rilevanti in materia di imposte sui redditi, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (l. 9 agosto 2023, n. 111), prevedendo una complessiva revisione del regime impositivo dei redditi (Irpef e Ires) al fine di renderlo più efficiente, equo e conforme agli standard europei.
In particolare, è modificato l’art. 54 TUIR, che ha introdotto un principio di “onnicomprensività” per quel che concerne il reddito da lavoro autonomo, stabilendo che il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra tutte le somme e i valori a qualunque titolo percepiti e l’ammontare delle spese sostenute nel medesimo periodo d’imposta.
In concreto, la determinazione del reddito del lavoro autonomo si avvicinerà a quella del lavoro dipendente. In conseguenza della nuova previsione, non concorrono, tra gli altri, a formare il reddito i contributi previdenziali e assistenziali stabiliti dalla legge a carico del soggetto che li corrisponde, né il rimborso delle spese per eseguire un incarico e addebitate analiticamente al committente, che diventano indeducibili.
Inoltre, viene approvata la tanto reclamata neutralità fiscale per le aggregazioni professionali nell’ottica dell’incentivare le associazioni tra studi professionali.
Importanti novità riguardano anche i redditi agrari in quanto, in un’ottica di modernizzazione ed innovazione, vengono introdotte misure volte ad incentivare colture innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche che prevedono la coltivazione di piante ed ortaggi fuori suolo, ovvero senza terra e senza acqua.
Rivisto anche il reddito di impresa: si riduce il doppio binario tra valori contabili e fiscali. Nello specifico, è prevista la modifica del trattamento tributario: i) delle sopravvenienze attive derivanti da proventi in denaro o in natura conseguiti a titolo di contributo o di liberalità, che potranno concorrere a formare il reddito esclusivamente nell’esercizio in cui sono incassati; ii) della valutazione delle rimanenze finali di opere, forniture e servizi; iii) delle valutazioni dei crediti e debiti in valuta; iv) del sistema di riporto delle perdite infragruppo, allineandolo agli standard europei. Viene inoltre disciplinata la scissione per scorporo e riviste le operazioni di conferimento e liquidazione.
Meritocrazia Italia plaude all’iniziativa governativa e condivide la necessità della semplificazione fiscale, per realizzare un sistema efficiente, equo e conforme agli standard europei. Condivide, altresì, la neutralità fiscale per le aggregazioni professionali, che dovrebbe portare gli studi professionali ad avvicinarsi con meno timore all’attività professionale in forma associativa, e ad uscire dall’anacronistico “monismo”, in un’ottica di miglioramento dei servizi e delle consulenze.
Per raggiungere un sistema fiscale equo è necessario uno sforzo ulteriore, soprattutto per quel che concerne il carico fiscale che grava sulle famiglie e sulle imprese, soprattutto medio/piccole. La pressione fiscale è ancora tra le più alte d’Europa e, paradossalmente, diventa strumento per produrre un alto tasso di di lavoro sommerso e di conseguente evasione.
Per questo propone la realizzazione di un piano pluriennale volto al progressivo abbattimento della pressione fiscale a carico di imprese e cittadini in combinato con un progetto di razionalizzazione ed efficientamento dei servizi pubblici; l’adozione di una linea chiara sulla possibilità di tassazione degli extraprofitti; l’istituzione di una Agenzia delle Uscite, che regolamenti i ritardi dei pagamenti della p.a., dando effettività anche alla tutela del cittadino creditore dello Stato.
Stop war.
Roma, lì 07 Dicembre 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello
Ufficio Stampa
Nicola Barbatelli
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