Luca Dal Fabbro: “Collaborazione pubblico-privato per reggere la competizione con l’estero”

Venture capital, filiere produttive integrate, partnership tra pubblico e privato: queste sono le strategie attraverso cui, secondo il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, l’Italia potrà conservare la sua leadership nell’innovazione.
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)


Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha preso parte all’Italian Investment Council Remind, individuando nel suo intervento strategie attraverso le quali il Paese potrà conservare il proprio ruolo di potenza industriale e nonostante la competizione con Paesi molto più popolosi e ricchi di materie prime critiche.

Luca Dal Fabbro, investire sull’innovazione per reggere la concorrenza internazionale

Come potrà l’Italia mantenere la sua leadership economica di fronte a concorrenti che formano 1 milione di ingegneri l’anno? A domandarselo è il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, che si è dato come unica risposta a questa complessa questione la necessità di investire nell’innovazione. Secondo il manager, l’Italia si colloca in posizione arretrata rispetto agli altri Paesi europei in questo settore: il Belpaese investe infatti in ricerca e ammodernamento circa un sesto della Francia e un decimo della Germania. Il Paese è anche carente in termini di venture capital, ossia di investimenti verso startup e società innovative. Secondo Luca Dal Fabbro, è inoltre fondamentale che realtà pubbliche e private collaborino tra di loro, creando una filiera più organica, integrata e unificata che aumenti l’efficienza del nostro ecosistema economico.

Luca Dal Fabbro: “Così possiamo raggiungere l’autonomia sulle materie critiche

È tuttavia impossibile, secondo Luca Dal Fabbro, investire sull’innovazione se non c’è alle spalle un sistema in grado di sostenere l’autonomia del Paese sul piano dell’approvvigionamento energetico e di materie prime, rendendolo meno dipendente dalle importazioni. La transizione energetica guarda, in questo senso, nella giusta direzione: tuttavia, osserva il manager, la stragrande maggioranza dei materiali necessari a realizzarla vengono dall’estero, e in particolare dalla Cine. Lo sviluppo di impianti rinnovabili, per esempio, richiede un forte utilizzo delle cosiddette terre rare, ossia materie critiche fondamentali per sviluppare macchinari avanzati, batterie e molti apparecchi tecnologici, dai sistemi di puntamento militari, ai droni, fino alle più sofisticate batterie e apparecchiature biomediche. L’Italia, purtroppo, è priva di questi materiali allo stato naturale. Tuttavia è possibile, secondo il Presidente di Iren, recuperarli a partire dagli apparecchi tecnologici in nostro possesso: cellulari, computer, televisori e iPad costituiscono una eccezionale fonte di ricchezza che, attualmente, non valorizziamo. Iren, sotto la guida di Luca Dal Fabbro, ha già avviato importanti progetti di costruzione di impianti di recupero: ma è necessario che altre utility e società si facciano avanti per contribuire a garantire al Paese una fornitura adeguata di questi importantissimi materiali.

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