Stefano Donnarumma: sviluppo della rete, rinnovabili e accumuli le chiavi per la transizione
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Per Stefano Donnarumma il sole e l’eolico rappresentano la vera alternativa al gas russo. Tra i principali ostacoli il ritardo sugli accumuli. L’AD e DG di Terna lo ha ricordato in occasione del convegno “MoltoEconomia”.
Stefano Donnarumma: “Con il Piano pronti a rinforzare dorsali Nord Sud e collegamenti internazionali”
Le potenzialità sul fronte dell’energia rinnovabile, insieme con la posizione geografica particolarmente favorevole, rendono l’Italia il candidato perfetto per ricoprire il ruolo di hub energetico tra il Nord Africa e l'Europa Continentale e diventare così protagonista della transizione. Ne è convinto Stefano Donnarumma, che torna a ribadire l’importanza di investire sullo sviluppo delle reti e sulle fonti rinnovabili. Così come sugli accumuli di energia elettrica, che giocano un ruolo fondamentale in materia di sicurezza e indipendenza energetica. L’occasione di questo intervento il recente convegno “MoltoEconomia - La recessione che verrà”, promosso da “Il Messaggero” e tenutosi a Roma. Sul palco l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna ha ricordato gli impegni presi con il Piano decennale di Sviluppo della Rete. In primis gli interventi tesi a rinforzare le dorsali di trasporto Nord Sud – per favorire il trasporto di energia green prodotta nel Mezzogiorno – e le interconnessioni con l’estero, tra le quali spicca il collegamento elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia. L’obiettivo del Gruppo guidato da Stefano Donnarumma è quello di creare un sistema sempre più interconnesso a livello internazionale, che consentirà di “cogliere le opportunità legate allo sviluppo delle rinnovabili”.
Stefano Donnarumma: “Accelerare sugli impianti rinnovabili. Sugli accumuli serve investimento di 15 miliardi”
Due i principali ostacoli sui quali Stefano Donnarumma ritiene fondamentale uno sforzo congiunto tra istituzioni e imprese. Superare le lentezze burocratiche e accelerare il più possibile sullo sviluppo degli accumuli. Ad oggi le richieste di connessione alla rete da parte dei nuovi impianti green hanno superato i 300 GW di potenza, di cui 95GW da impianti eolici offshore. Un risultato quattro volte superiore ai 70 GW previsti dal “Fit-for-55” al 2030, commenta l’AD e DG di Terna, e che consentirebbe di risparmiare 26 miliardi di metri cubi di gas, la quota importata dalla Russia in un anno. Sul fronte accumuli il cambio di passo è ancora più necessario, soprattutto nel Mezzogiorno: “Gli investimenti in questo campo sono stati insufficienti e Terna ha da tempo evidenziato la necessità di promuovere lo sviluppo di capacità di accumulo di grande taglia per accompagnare l'integrazione delle energie rinnovabili nella rete”. Siamo ancora ben lontani dall’ambizioso target fissato dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, che prevede 10GW di accumuli entro il 2030. Per realizzare l’obiettivo, Stefano Donnarumma stima un investimento di circa 15 miliardi: “Avrebbe un duplice beneficio: da un lato, un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall'altro, l'immissione in rete, grazie agli accumuli, di circa 16 terawattora all'anno di energia rinnovabile”.