Consorzi di bonifica. La Corte di Giustizia Tributaria di Lecce annulla cartella dell’Agenzia Entrate Riscossione da oltre 8mila euro

“Pluriennale assenza di qualsiasi intervento da parte del Consorzio”. Nuovo appello dello “Sportello dei Diritti”: intervenga la politica a cancellare questi balzelli
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Purtroppo sono tanti i cittadini che hanno ingoiato il rospo e hanno deciso di pagare i balzelli dei Consorzi di Bonifica per l’esiguità delle richieste non avendo voluto affrontare i costi e l’aleatorietà dei giudizi innanzi alle Corti Tributarie per contributi che spesso sono al di sotto di quello “unificato” che si deve versare al momento dell’introduzione del giudizio. Molti contribuenti che hanno ricevuto cartelle per migliaia di euro hanno ritenuto dover ricorrere come nel caso affrontato e deciso con la sentenza n. 2314/2024,  comunicata oggi,    della C.G.T. di Primo Grado di Lecce –Sezione 03 –che, in accoglimento di tutte le eccezioni di diritto e di merito formulate dall’avvocato Maurizio Villani, ha accolto il ricorso con conseguente annullamento della cartella esattoriale impugnata di ben euro 8.084,88 per il contributo di bonifica anno 2023, nonché con condanna alle spese del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia.

In particolare, i Giudici tributari hanno rilevato che il contribuente ha addotto una serie di elementi dai quali può evincersi l'assenza di qualsivoglia beneficio diretto e specifico per i fondi di sua proprietà per effetto della mancata esecuzione di alcuna attività di bonifica e di manutenzione. A sostegno di quanto asserito, vi è in atti una perizia di parte ricorrente, e relativo corredo fotografico, che ha evidenziato l'inefficienza della rete idrica a causa della mancanza di interventi di manutenzione degli stessi, compromettendone il funzionamento e favorendo fenomeni di ristagno idrico con un danno di tipo patrimoniale agli immobili interessati. In particolare, il perito, ha affermato che: “Le evidenze delle foto riportate, sono gravi ed evidenziano una pluriennale assenza di qualsiasi intervento da parte del Consorzio, come conseguenza dell’inefficienza del sistema organizzativo e gestionale dell’ente. (...) Con riferimento alla tipologia di interventi previsti dallo stesso Consorzio, le foto del sopralluogo del 24/06/2024 acclarano quanto segue:

Assenza di pluriennale di alcun intervento di pulizia e diserbo dei canali;

Assenza di pluriennale di alcun intervento di ripristino sponde dei corsi d’acqua;

Assenza di pluriennale di alcun intervento di sfalcio e trinciatura rasoterra delle sezioni di deflusso, dell’alveo, delle sponde, pertinenze idrauliche, argini e camminamenti.

Così come è evidente che gli interventi di manutenzione sono necessari e che questi vengono programmati, è altrettanto evidente che non vengono, poi, eseguiti. Il cattivo stato di manutenzione e conservazione delle opere consortili, impatta in modo fortemente negativo sul valore degli immobili (...). Pertanto, non esiste alcun vantaggio e incremento del valore capitale che giustifica l’imposizione tributaria vantata dal Consorzio”. In definitiva, un’altra decisione che, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, pone nuovamente all’attenzione della collettività il tema dell’utilità dei consorzi e del pagamento dei contributi richiesti che dovrebbe essere oggetto di un urgente intervento politico risolutore di un dibattito che si protrae da anni senza un’effettiva presa di posizione da parte delle amministrazioni regionali susseguitesi.

Ufficio Stampa

giovanni d'agata
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