Fitet Sardegna: Cronache Pongistiche Paralimpiche del 26 maggio 2021

Il movimento pongistico paralimpico isolano è in ascesa e lo dimostra anche la buona partecipazione di atleti isolani (ma si può fare sempre di più). Nel ritrovo emiliano c’erano anche gli atleti del Tennistavolo Sassari Maurizio Scanu (classe 3), Lorenzo Sanna (classe 6) e il loro “cugino” della Libertas Ping Pong Monterosello Gianfranco Idini (classe 11). La loro avventura si è fermata alla fase a gironi ma ci sono notevoli margini di miglioramento. Nella classe 8 ha fatto il suo esordio Franc
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
Cagliari, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

PONGISMO PARALIMPICO SARDO IN VETTA SCUDETTO DELLA MURAVERESE NELLA CLASSE 6-10 LUCA BROCCIA CAMPIONE ITALIANO CLASSE 11 GIOVANILE

Nella primavera del 2021 si scrive una bella pagina del pongismo paralimpico sardo. La terra emiliana porta bene alla Muraverese che dopo averlo sfiorato sei anni prima, riesce ad appuntarsi al petto lo scudetto a squadre riservato alla categoria in piedi (6-10). Il duo composto da Luca Paganelli e Andrea Manis, seguito in panchina da Mario Bordigoni, nella palestra di Cadelbosco di Sopra, ha battuto lo Sport Club Etna in semifinale e poi ha impattato con il CUS Torino per 2-2 in finale. Risultato che le consente di assicurarsi il titolo tricolore grazie alla prima posizione in chiusura di regular season.

Si esulta anche negli individuali con Luca Broccia del TT Guspini che con delle prestazioni impeccabili ottiene l’oro nella classe 11 giovanile, mandando in visibilio la sua società. Infine festeggia pure il Santa Tecla Nulvi grazie alla partecipazione di Jessica Rozzo che conquista il bronzo nel singolare femminile classe 11.

UN TRAGUARDO PRESTIGIOSO CHE FA SPLENDERE LA SOCIETA’ DEL SARRABUS

In casa Muraverese vincere un titolo del genere rappresenta l’apice piacevole della straordinarietà. Lo scudetto sarà sventolato con orgoglio da qui all’eternità perché ripaga di tutti i sacrifici intrapresi dal 2005, anno di nascita del sodalizio sarrabese. Nel corso della sua breve storia non sono mancate altre piccole imprese olimpiche e paralimpiche, ma il titolo nazionale, per adesso, non ha eguali. Il presidente Gianluca Mattana (anche vice presidente della Fitet Sardegna) è andato in aeroporto ad accogliere l’appagato trio di rientro dalla Penisola. Non vedeva l’ora anche lui di afferrare il voluminoso trofeo ricevuto nella cerimonia di premiazione. “Siamo tutti felicissimi e fieri per questo traguardo inaspettato – confessa Mattana - anche se in passato i tentativi per centrarlo non sono mancati. Probabilmente in questa circostanza siamo stati agevolati dalla formula che non prevedeva il doppio, ma abbiamo prestato attenzione alle dinamiche degli scontri diretti, al controllo dei set e dei punti, cose che probabilmente sono sfuggite alle altre squadre. Aver chiuso la regular season al comando ci ha consentito di gestire meglio i due match dei play off perché ci era sufficiente anche il pareggio”. La contentezza del presidente sarrabese è estrema perché il grande trascinatore della squadra è stato un muraverese verace: “Luca Paganelli frequenta la palestra dalla terza elementare – continua il dirigente - e ha sempre svolto gli stessi schemi ed esercizi di tutti gli altri suoi compagni di allenamento. Negli anni è migliorato e nell’ultimo campionato è stato decisivo sia al concentramento di Catania con alcuni punti pesanti, sia a Cadelbosco di Sopra".

Andrea Manis: “In semifinale incontriamo uno Sport Club Etna al gran completo. Parto io contro Adriano Nicotra; sotto 2-0 riesco a recuperare e vinco 3-2, ma non esprimo il mio solito gioco e soffro più del previsto. Luca Paganelli, ormai diventato una garanzia, fa doppietta contro Carmelo Renzo Puglisi. E siamo automaticamente in finale. Gli avversari accorciano le distanze: Puglisi vince agevolmente non soffrendo il mio gioco; ma Luca mette l'ennesimo sigillo con un perentorio 3-0 ai danni di Nicotra. Ci conquistiamo la finale di diritto senza ricorrere al nuovo comma del regolamento. Il match decisivo per l'assegnazione dello scudetto è contro i plurititolati del CUS Torino che schierano il fortissimo Lorenzo Cordua n.62 della classifica generale italiana. Partiamo praticamente sotto 2-0, quindi il titolo ce lo giochiamo cercando di mettere a segno i punti contro Roberto Panipucci. Io e Luca facciamo il nostro dovere, portiamo a casa entrambe le partite abbastanza agevolmente (3-0) e per quest'anno i Campioni Italiani siamo noi. Il titolo ci era sfuggito nel 2015 per una inezia ma quest'anno ha girato tutto nel verso giusto, soprattutto grazie alla maturazione di Luca che ora esprime un gioco fastidioso e concreto. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di partecipare anche quest'anno, il presidente Gian Luca Mattana e l'accompagnatore di questa ultima trasferta Mario Bordigoni”.

Luca Paganelli: “Io ed il mio compagno di squadra Andrea abbiamo lottato per vincere il titolo italiano a squadre classe 6-10. Posso dire, ancora con l'adrenalina addosso, che ce l'abbiamo fatta! Prima di iniziare la seppur breve stagione, almeno per quanto mi riguarda, non ero convinto di un nostro possibile successo. Nonostante il fatto che diverse squadre si fossero ritirate, la qualità delle restanti ha fatto sì che questo campionato 2020/2021 fosse veramente tosto da portare a casa. Due secondo me sono stati i match chiave che ci hanno permesso di arrivare fino in fondo: quelli contro TT Marco Polo e Sport Club Etna, vinti entrambi nel concentramento di Acireale. Il primato in Regular Season ci ha fatto acquisire un vantaggio non da poco ai play-off di Cadelbosco di Sopra. La consapevolezza di poter accontentarci di un pareggio ha contribuito a farci giocare con più tranquillità la semifinale con l'Etna e la finale col Cus Torino, siglando rispettivamente un 3-1 ed un 2-2 che ci hanno permesso di entrare nella storia di questo sport a livello nazionale. Personalmente mi rendo conto di aver giocato bene, certamente al di sopra delle mie aspettative: il fatto di non essere al massimo della forma fisica e la competizione in sé mi hanno fatto sentire una pressione terribile durante la prima giornata di campionato a Torino ed in parte anche ad Acireale. Si manifestava con una rigidità corporea producente effetti nefasti in partita, fatto accaduto tantissime volte in passato. Ad un certo punto, tra un set e l'altro contro l'ostico Carmelo Puglisi, il presidente Gianluca ha esclamato: “Gioca! che hai da perdere"? Dentro di me ho risposto che non solo aveva ragione, ma c’era solo da guadagnare. A quel punto mi son sbloccato e ringrazio il presidente per questa “frase – chiave”. Da quel momento ho giocato con una tranquillità ed una lucidità mentale provata raramente in partita, ridendo e scherzando con la mia panchina (e addirittura nel match contro l'Etna con quella avversaria!) sia ad Acireale, sia ai playoff. Effettivamente Andrea ed io non avevamo nulla da perdere e tutto da guadagnare, ed alla fine siamo riusciti a fare qualcosa di grande, per noi e per la società. Colgo l'occasione per ringraziare il mio compagno di squadra Andrea Manis: nulla sarebbe stato possibile senza il suo apporto, ha fatto un gran buon lavoro siglando dei punti chiave importantissimi per il nostro successo"

TUTTA LA SOCIETA’ HA TIFATO PER LUCA BROCCIA (a cura di Michele Lai, presidente del TT Guspini e Consigliere regionale FITeT)

La partecipazione ai campionati italiani paralimpici di Cadelbosco di Sopra rimarrà per sempre negli annali storici della società ASD T.T. Guspini, in quanto porta nel nostro palmares un titolo di campione italiano che mai prima d’ora, a memoria dei nostri dirigenti storici, era stato raggiunto. Spinti soprattutto dalla curiosità di conoscere un movimento, quello paralimpico nazionale, con le sue molteplici e interessanti sfaccettature, il sottoscritto in qualità di presidente e dirigente accompagnatore, il nostro tecnico Fabiano Peddis e il nostro campioncino Luca Broccia, organizziamo questa trasferta emiliana, in un territorio fra l’altro mai da noi esplorato nel corso delle recenti trasferte nazionali. Le incognite in partenza sono tante, soprattutto perché il tesseramento di Luca in classe 11 è recentissimo e non conosciamo minimamente quale possa essere il livello generale, se non l’unica indicazione che abbiamo al termine delle iscrizioni in cui nella gara assoluta risulta essere la testa di serie numero 7 e nella gara giovanile addirittura la numero 1. Presa confidenza con la palestra e l’ambiente il giorno precedente l’inizio delle gare, la domenica mattina 23 Maggio il nostro Luca, con sulle spalle il numero 37, si accinge a iniziare il suo primo girone dei campionati italiani paralimpici, categoria assoluti classe 11, in cui si trova a fronteggiare due siciliani, il giovane Mario Ferretti, giocatore sicuramente meno esperto del nostro, e il più grande Dario Secondini. Luca gioca molto tranquillo e rilassato, almeno a noi all’esterno dà quell’impressione e segue scrupolosamente i consigli che il suo allenatore Fabiano di volta in volta gli impartisce dalla panchina. Io faccio il tifo, scatto qualche foto e aggiorno costantemente tutta la famiglia Broccia e gli altri nostri amici tesserati rimasti in Sardegna. Queste prime due partite del girone scivolano via molto agevolmente, Luca è sicuramente di un livello superiore rispetto a questi suoi primi contendenti e li supera senza grossi patemi d’animo per 3-0. Nel frattempo le prestazioni e la qualità del “bambino della Sardegna” iniziano ad attirare gli sguardi e le attenzioni degli addetti ai lavori, dei vari tecnici e dei colleghi pongisti avversari, soprattutto perché è la prima volta che si affaccia a questo tipo di gare. Nel tabellone ad eliminazione diretta Luca dapprima supera un turno senza giocare e poi sconfigge agli ottavi sempre per 3-0 un altro siciliano della società ASD Radiosa di Palermo, Roberto Busardò. Il cammino di Luchino si interrompe purtroppo nei quarti di finale per mano sempre del siciliano Lorenzo Rione Fili, giocatore di classifica superiore (circa 1400 punti avanti in classifica), avvezzo sicuramente da diversi anni a queste competizioni e cosa ancor più importante e decisiva ai fini della sua vittoria per 3-0, il possedere un gioco molto fastidioso e difficile da contrastare per Luca, in quanto munito di una doppia gomma puntinata lunga. Luca cede in maniera netta il primo e il terzo set, solo nel secondo, sia pure in rimonta, si avvicina al suo avversario fino ad arrivare sul 10-9, ma poi è vittima delle traiettorie infide del puntinato siculo. Pazienza, negli assoluti ci si ferma a un passo dal podio. Nel primo pomeriggio si gioca invece la gara giovanile classe 11, in cui su 8 iscritti totali, Luca guarda tutti dall’alto del suo miglior ranking. La speranza in questo caso è di giocarsela fino alle fasi finali e di lottare per il titolo, anche alla luce di quanto osservato la mattina riguardo il livello degli altri giocatori. Tutte le partite vanno però giocate con la massima attenzione, altrimenti lo scivolone e la figuraccia sono dietro l’angolo. Nel suo girone da 4 Luca fronteggia e supera nuovamente in totale tranquillità per 3-0 Mario Ferretti. È la volta quindi di incontrare il campione del giorno prima Stefano Alexandru Turcu, che ha vinto il titolo di singolo maschile esordienti classe 11. Per essere un giocatore di recente tesseramento, Turcu appare dotato di una buona tecnica di base e grazie anche al suo fisico imponente, ribatte colpo su colpo ai diversi attacchi di Luca, che in questo caso deve dare sfogo a tutte le sue risorse per superarlo, non senza qualche difficoltà. Il terzo e ultimo pongista del girone, Carmelo Calcagno, ottiene a malapena 5 punti in tre set e nulla può contro il campidanese. Nella semifinale e finale si consuma un altro doppio scontro Sardegna-Sicilia. Nel penultimo atto Luca affronta e concede 4 punti a set a Lorenzo Vincenzo Licitra, tesserato per il circolo Etneo di Catania. Nella finalissima è la volta invece di regolare, sempre per 3-0, Renato Manuel Lacerati, dell’ASD Radiosa di Palermo. Nel terzo e ultimo set si è vista in Luca un po’ di tensione e fretta forse di chiudere la partita, dato che portatosi in vantaggio di diversi punti, si fa quasi rimontare dall’avversario, ma in suo sostegno giunge anche la dea bendata che con uno spigolino finale, gli consente di trionfare e di mettersi al collo la medaglia di campione italiano giovanile classe 11 e di cucirsi sul petto della maglia lo scudetto tricolore. L’emozione all’atto della vittoria e della premiazione sul podio è stata tanta, sia da parte mia che di Fabiano. Luca forse non ha ancora metabolizzato la portata di un risultato che rimarrà nella top ten delle sue migliori esperienze di vita, ricordandolo per sempre. E sperando che sia solo il primo di una lunga serie di successi non solo in ambito sportivo ma in generale, per cui un grazie gigante campioncino. Sicuramente nel palmares della nostra società avrà un posto di primo piano e crediamo possa contribuire ad arricchirlo in futuro, vista la giovane età. Vorrei ringraziare tutti i tesserati della nostra società che ogni giorno contribuiscono a seguire la crescita e gli allenamenti di Luca così come degli altri ragazzi che rappresentano il nostro presente e futuro. Un plauso speciale a tutti gli allenatori che nel corso degli anni hanno seguito e continuano con enormi sacrifici a forgiare questi atleti".

IL BRONZO DI JESSICA ROZZO: UN AMORE INCONDIZIONATO PER LA DISCIPLINA (a cura di Francesco Ara)

La partecipazione ai campionati italiani paralimpici è stata per Jessica Rozzo una soddisfazione enorme. Da quando ha iniziato a giocare a tennistavolo diversi anni fa si è letteralmente innamorata della disciplina: non salta mai un allenamento e quando è in palestra è sempre felicissima poiché all’interno della squadra ha trovato un bell’ambiente in cui poter socializzare e stare in compagnia. È senza dubbio la nostra più grande tifosa: sempre presente ad ogni partita assieme al padre, anche lui affezionatissimo alla squadra e sempre pronto ad aiutare nell’organizzazione di qualsiasi evento. Purtroppo però le occasioni per Jessica di disputare incontri ufficiali sono pochissime. Quest’anno si è presentata la possibilità di partecipare ai campionati italiani paralimpici e, visto che per la prima volta anche il presidente Francesco Zentile aveva deciso di iscriversi, abbiamo ben pensato di portare anche Jessica sapendo che sarebbe stato per lei un enorme regalo. Nella sua categoria, la classe 11 femminile, c’erano solamente 4 iscritte, due delle quali sono giocatrici esperte e molto forti, mentre la terza avversaria poteva essere più alla portata di Jessica. Purtroppo proprio questa non si è presentata e Jessica ha potuto disputare solo due incontri, chiudendo quindi al terzo posto e salendo sul podio con la medaglia di bronzo e tanta gioia in corpo. Prima dell’inizio degli incontri era molto emozionata ma grazie agli incoraggiamenti del presidente e di suo padre ha preso coraggio ed è scesa in campo divertendosi moltissimo. Non solo le sue gare ma anche il viaggio in sé, i giorni trascorsi in compagnia, il supporto dato al presidente durante i suoi incontri sono stati tutti per lei motivi di grande orgoglio.

Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
GIAMPAOLO PUGGIONI
Italia
[email protected]