Economia
Cantine Ravazzi: un modello imprenditoriale vincente che si riflette nella qualità dei suoi vini d’eccellenza legati al territorio
La Toscana – con la denominazione Chianti – gioca sicuramente una parte importante nella risposta a quella domanda internazionale sempre più crescente, che spinge i produttori locali ad investire e guardare con più attenzione all’export, scommettendo sui nuovi mercati emergenti.
In questa direzione, si muove anche la strategia delle Cantine Ravazzi, di San Casciano dei Bagni. Una piccola impresa familiare, che da tre generazioni in queste terre sulle colline senesi a sud della Toscana, dal 1956, crede nell’eccellenza del proprio prodotto.
Un buon vino, apprezzato, riconosciuto e pluripremiato, il cui DNA sta proprio in quella sua autentica genuinità che lo lega al territorio, espressione schietta di quella tradizione toscana, che piace ai winelover di tutto il mondo.
Vini toscani dal 1956
Una storia quella della famiglia Ravazzi, che parte circa 69 anni fa, dalla voglia del capostipite Enio di valorizzare uno dei prodotti di eccellenza di questo territorio della bassa Valdichiana, producendo un vino fatto con “uve autoctone”. Solo alla fine degli anni ’60, impianterà il primo vigneto a denominazione Chianti. Poi dal classico commercio delle damigiane e dello sfuso, nei primi anni ’70, l’intuizione di dotarsi di una moderna linea di imbottigliamento, crea un’ulteriore possibilità di crescita e di sviluppo.
A partire dagli ’80, l’ingresso nell’azienda del figlio Alberto, porta una ventata di innovazione nell’attività di famiglia, attraverso un percorso di ricerca e di continua sperimentazione, per produrre vini di livello qualitativo sempre più alto.
Una gestione familiare alla terza generazione, che guarda a nuovi mercati, con prodotti pluripremiati
Oggi, Alberto, alla guida delle Cantine Ravazzi, prosegue la valorizzazione delle ricchezze naturali del proprio territorio, attraverso quelle linee guida tracciate negli anni ’50 dal padre Enio, attraverso la collaborazione della sua famiglia (dalla moglie Roberta ai figli Matteo, Martina e Francesco).
Il segreto del successo di questa azienda, sta proprio all’interno di un modello imprenditoriale vincente, fatto di unione e di etica, che la sta proiettando su nuovi scenari internazionali, con la distribuzione delle proprie etichette, a partire dal pluripremiato “Prezioso” e continuare con i vini della Collezione Privata “Iroso” e “Borioso”, non senza sottolineare “Unguercio“ e “Chianti DOCG” e finire con “Foglia di Vite” e il vinsanto “occhio di Pernice”.
“Prezioso” giudicato il miglior vino in assoluto in Italia
Proprio per il prodotto di punta di questa cantina, il “Prezioso”, ci piace ricordare il giudizio di Luca Maroni – noto esperto di vini – che ha descritto questo vino con parole che evocano la sua straordinaria qualità. Ha parlato della profondità del colore viola, che ne riflette l’integrità delle uve, e della ricchezza del profumo speziato che caratterizza questo vino. La descrizione di Maroni mette in evidenza non solo l’aspetto visivo, ma anche le sensazioni tattili e gustative che il vino offre, rendendolo un’esperienza sensoriale completa.
La complessità del sapore del “Prezioso” e un altro aspetto che Maroni ha sottolineato. La perfetta armonia tra acidità, morbidezza e tannino crea un equilibrio che rende ogni sorso un momento di pura gioia. La nota di mora e la fraganza che si sprigiona dal vino contribuiscono a un’esperienza gustativa che è sia ricca che raffinata, dimostrando l’abilità dei viticoltori nel creare un prodotto di qualità.
Non casualmente le parole di Luca Maroni non solo celebrano il vino, ma anche l’arte della viticoltura, evidenziando come “Prezioso” rappresenti un esempio di eccellenza nel panorama vinicolo italiano.
Crescere nei mercati emergenti
Il valore aggiunto di questo brand, ha aperto la strada a nuovi mercati, oltre i confini nazionali. Il primo in assoluto è stato quello della Corea del Sud esportando bottiglie artistiche. Poi è stata la volta della Thailandia e alla fine degli anni ’90 negli Stati Uniti (New York) e parallelamente è iniziata la distribuzione europea (Svizzera, Germania, Belgio, Polonia, Danimarca, Inghilterra e Francia (Parigi).
L’attuale core business sembra essere particolarmente indirizzato nella selezione di mercati e operatori prevalentemente esteri, consolidando una serie di rapporti già intrapresi, attraverso una crescita nei mercati asiatici e quelli scandinavi. Lo sviluppo nei canali Horeca e Gdo, sul mercato italiano non sembrano rientrare, almeno nel medio termine, nei programmi di sviluppo delle Cantine Ravazzi.