Arte e Cultura
Il “Mondo Fuori” di Gianni Otr Baggi, tra realtà e magia - Intervista all’Artista
a cura di MADE4ART
Dopo il grande successo dell’inaugurazione della mostra personale “Mondo Fuori” presso lo Studio Rospigliosi di Milano, all’interno di Palazzo Borromeo, rivolgiamo alcune domande a Gianni Otr Baggi (Pavia, 1946), protagonista dell’evento con le sue opere d’arte, per mettere in luce le caratteristiche principali della sua produzione artistica e i concetti che stanno alla base della sua ricerca.
La mostra “Mondo Fuori” che si sta svolgendo in questi giorni a Milano sta avendo un grande riscontro di pubblico e di critica. Quali sono le impressioni e le sensazioni che ha avuto attraverso il rapporto con il pubblico, i collezionisti e i giornalisti con cui è entrato in contatto?
Ho avuto un’ottima impressione in generale. Ho potuto constatare un notevole afflusso di persone interessate alle mie opere e molta curiosità a riguardo della soluzione poetica espressa tra fotografia e pittura.
Come è nata l’idea che sta alla base dell’omonima serie di opere fotografiche esposte nella mostra?
Dopo aver lavorato per lungo tempo sul progetto “Through the Mirror” producendo immagini ottenute da istallazioni di specchi, tema fotografico molto interiorizzante che avrei potuto chiamare “Mondo Dentro”, ho avvertito l’esigenza di raccontare il mondo esterno passando dall’astrattismo al figurativo surreale.
Che cos’è per lei “Mondo Fuori”?
Il progetto “Mondo fuori” è nato dal desiderio di scattare fotografie in un certo senso anomale e casuali al fine di creare un grande archivio dal quale attingere soggetti diversi da fondere in un’unica immagine per creare emozione. Per “Mondo fuori” ho anche voluto usare fotografie tecnicamente “scorrette” così da evidenziare il fascino delle immagini. E tutto questo è perché, per me, il mondo esterno appare a volte sconcertante.
Quando ha preso avvio il suo rapporto con la fotografia?
Ho iniziato a fotografare negli anni ‘70 come professionista.
Preferisce definirsi un artista o un fotografo?
Sono un vecchio fotografo e un giovane artista. La Metamorfosi è avvenuta drasticamente nel 2006.
Qual è il Movimento artistico da cui ha tratto ispirazione e da cui è stato maggiormente influenzato?
Sicuramente il Surrealismo.
Ci sono degli artisti in particolare che hanno avuto un influsso fondamentale sul suo percorso artistico?
Da ragazzo mi nutrivo d’arte in generale; crescendo ho seguito Man Ray, Bill Brandt, André Kertész e, poi, tutto l’universo della pittura surrealista.
Lo Studio Rospigliosi si è rivelato uno spazio particolarmente appropriato per l’allestimento delle sue opere, in modo particolare per quanto riguarda la “dark room”, una stanza scura dove non perviene la luce naturale. Quali sono secondo lei i punti di forza della location nel rapporto con le sue opere?
È stato fulminante il sopralluogo: ho scoperto una location che si adattava perfettamente all’esposizione dei miei lavori, in grado di stimolare la concentrazione dell’osservatore durante la fruizione delle fotografie. Ho avvertito una sensazione particolare anche in fase di l’allestimento: era come vedere le mie opere a teatro.
C’è un messaggio che vorrebbe comunicare alle persone che vengono in contatto con le sue opere d’arte?
Non posso dare messaggi, chiunque può rendersi conto che a volte si vive in un “mondo fuori”, vale anche per le persone regolari e pragmatiche.
In che direzione sta procedendo attualmente la sua ricerca artistica?
Ora sto pensando alla Metafisica.
La mostra “Gianni Otr Baggi. Mondo Fuori”, a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo, è stata inaugurata il 9 ottobre 2019 presso lo Studio Rospigliosi, all’interno di Palazzo Borromeo in Piazza Borromeo 10 a Milano. La personale, aperta al pubblico fino al 16 ottobre, è stata organizzata da MADE4ART di Milano in occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Per informazioni sull’artista, la mostra e le opere d’arte esposte: www.made4art.it.
Intervista realizzata a Milano nell’ottobre 2019
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