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Bracciano, il Comune ignora, Italia dei Diritti denuncia e la Prefettura interviene

Carlo Spinelli segretario provinciale romano del movimento presieduto dal giornalista Antonello De Pierro ricostruisce con una nota stampa l'odissea di una persona senza fissa dimora che ha fatto richiesta di residenza fittizia presso il comune di Bracciano e che si è vista ostacolata da una probabile negligenza e disconoscimento dei regolamenti da parte degli addetti agli uffici interessati
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Roma 04 dicembre 2024: Ci sono amministrazioni comunali che operano in maniera virtuosa, ma ce ne sono tante, forse troppe, che amministrano superficialmente il comune nel quale sono chiamati a governare. Ciò che il movimento politico Italia dei Diritti pone all'attenzione mediatica con questa nota stampa, potrebbe essere frutto di una superficiale attenzione verso i diritti dei cittadini in questo caso del comune di Bracciano; lasciamo al lettore il compito di giudicare. " Più volte ci siamo interessati al comune di Bracciano mettendo in risalto la maniera, a nostro avviso non riconducibile a un modo virtuoso, su come viene amministrato il Comune". E' Carlo Spinelli segretario provinciale romano e responsabile nazionale per la Politica Interna IdD a parlare per conto del movimento stesso riguardo a una spiacevole situazione che si è creata nel comune a nord di Roma relativa a una richiesta di residenza fittizia presso il comune in questione.

"L'episodio che ha visto protagonista una cittadina di Bracciano e che è stato segnalato dalla nostra responsabile in loco Ylenia Massimini, ci porta a confermare quanto espresso in precedenza. Con Delibera consiliare n° 60 del 29 dicembre 2022, il comune di Bracciano regolamentava la richiesta della residenza fittizia per chi risultava senza fissa dimora e aveva interessi legati al comune stesso. La protagonista dell'episodio che andiamo a raccontare - continua Spinelli - seguendo il regolamento fuoriuscito dall'aula consiliare, ricercava sul sito del comune di Bracciano il modulo per richiedere la residenza fittizia, come specificato nel regolamento stesso, ma del modulo sul sito del comune non vi era traccia. A questo punto la persona in questione, del quale non facciamo il nome per motivi di privacy, si recava presso gli uffici dell'URP che, secondo sempre lo stesso regolamento avrebbero dovuto fornire il modulo per la richiesta di iscrizione anagrafica, ma anche lì del modulo nessuna traccia. Infine, ultima tappa del tour degli uffici del comune di Bracciano, la signora si rivolgeva all'ufficio Anagrafe che non solo non era in possesso del modulo, ma a quanto sembra disconosceva anche il regolamento. La nostra responsabile - va avanti l'esponente IdD - che ha seguito la vicenda, faceva presente al personale addetto all'ufficio Anagrafe che la stessa era in possesso del regolamento scaricato dal sito del comune di Bracciano e che avrebbe voluto mostrarlo agli addetti dell'ufficio che però, a quanto pare, si sono rifiutati di leggerlo. A questo punto la protagonista di questa storia, scaricava il modulo per la richiesta della residenza virtuale dal sito del comune di Roma e, apportando le dovute correzioni riguardo ai riferimenti relativi al comune destinatario della richiesta di residenza, lo compilava e lo portava presso l'ufficio Anagrafe per essere protocollato. Dopo varie insistenze, alla fine il 19 novembre 2024, la richiesta è stata protocollata dal comune di Bracciano con numero  0038289.

Come da normativa vigente, entro 48 ore dalla richiesta, alla richiedente spetterebbe la residenza temporanea fermo restando l'accertamento da parte della Polizia Locale dell'effettiva residenza della richiedente entro 45 giorni, ma alla nostra protagonista questo non veniva garantito e le veniva dato appuntamento al 4 dicembre. Nel frattempo come movimento ci siamo adoperati a investire del problema sia il sindaco di Bracciano che il Ministero dell'Interno e la Prefettura di Roma attraverso una PEC dove chiedevamo spiegazioni circa la possibile mancata conoscenza da parte del personale dell'ufficio Anagrafe e dell'URP del regolamento per la residenza fittizia e di come mai il modulo fosse assente e quindi nell'impossibilità di essere scaricato, nel sito del comune. Il sindaco non dava alcun riscontro alla nostra richiesta, si è però preoccupata la Prefettura di Roma a occuparsi del caso e a scrivere al sindaco di Bracciano chiedendo lumi sulla vicenda. Oggi 4 dicembre la persona protagonista di questa odissea si è recata presso l'ufficio Anagrafe e ha trovato, guarda caso l'apposito modulo per la residenza fittizia. Gli addetti all'ufficio Anagrafe avrebbero tentato di far ricompilare la richiesta sul modulo del comune stesso asserendo che la precedente era stata fatta su un modulo di un altro comune , cosa che peraltro si era resa necessaria per le motivazioni di cui sopra, così facendo però l'iter per la richiesta sarebbe ricominciato da capo, e tutto per una evidente negligenza da parte degli addetti del comune di Bracciano.

Naturalmente la persona si è rifiutata, dopo i vari tentativi da parte degli addetti all'Anagrafe che riconducevano a motivazioni assurde e inesistenti, di ricompilare la richiesta e si rendeva disponibile a presentare un'integrazione all'istanza del 19 novembre allegando fotocopia del documento e del codice fiscale. In conclusione per una semplice richiesta di residenza, sia pur virtuale, siamo dovuti intervenire come movimento, investire istituzioni che hanno problemi più gravi da gestire, e solo dopo l'interesse della Prefettura di Roma, si è riusciti a tutelare un diritto essenziale come quello della residenza, a una persona che altrimento avrebbe perso l'assistenza sanitaria, eventuali sussidi o pensioni e il diritto al voto, il tutto riconducibile probabilmente alla negligenza, se non all'ignoranza, delle persone preposte a fornire un servizio pubblico. Sarà compito adesso degli enti competenti accertare se sussistono le motivazioni che potrebbero portare a individuare negligenze o omissioni nel fornire un servizio pubblico e la relativa violazione dei diritti primari come la residenza, l'assistenza sanitaria appunto e il diritto al voto. Noi continueremo nel nostro percorso di tutela dei soggetti deboli - conclude Spinelli - verso i quali istituzioni poco attente si rendono forse colpevoli di violare i loro diritti".

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