Politica e Istituzioni
Meritocrazia Italia chiede politiche comuni per la naturalizzazione degli immigrati extracomunitari
La discussione sulla gestione del fenomeno migratorio poco si occupa della questione della naturalizzazione degli immigrati che giungono in Europa.
I dati pubblicati da Eurostat sull'acquisizione e la perdita della cittadinanza riportano che nel 2019 sono state concesse circa 706.400 cittadinanze (672.300 nel 2018 e 700.600 nel 2017) da parte di uno Stato membro dell'Unione a cittadini extracomunitari. La prima per numero di cittadinanze concesse è stata la Germania, con il 19% del totale dell'Unione, l’Italia segue con il 18% (sono 127.000 gli stranieri diventati cittadini italiani nel corso di quell'anno).
Nel 2022 l’Italia ha superato la Spagna e la Germania, conquistando il primo posto.
La questione è attualmente rimessa a una regolazione non omogenea. Ogni Paese ha proprie regole.
Più opportuno sarebbe definire una politica condivisa, individuando parametri e requisiti comuni per l’attribuzione della cittadinanza ai cittadini extracomunitari, aggiornando di fatto l'attuale impianto normativo pattizio.
Gli effetti delle scelte per il riconoscimento della cittadinanza, infatti, non restano confinati all’interno del Paese che le adotta, ma hanno un impatto rilevante in tutti quelli che aderiscono al Trattato di Schengen.
Chiunque acquisisca la nazionalità di un Paese Schengen acquisisce automaticamente la “cittadinanza” dell'area Schengen, quindi la libertà di muoversi in tutta Europa per turismo, ma anche per cercare lavoro, come possono fare tutti i cittadini europei. Negli anni, questo ha provocato tensioni con quegli Stati che, avendo adottato politiche di welfare molto generose per i propri cittadini, sono diventati un polo di attrazione anche per quei “nuovi cittadini comunitari” che si sono trasferiti nel loro Paese per cercare lavoro e per beneficiare del welfare.
Per questa semplicissima ragione sono necessarie politiche europee unitarie per la concessione della cittadinanza.
Nelle more, sarebbe opportuno, prima di adottare leggi nazionali in materia di concessione della cittadinanza (a qualsiasi titolo) ai cittadini extracomunitari, almeno un confronto con gli altri Stati membri, per definire linee massimamente condivise.
Meritocrazia Italia auspica che il nuovo Parlamento europeo costituisca da subito una commissione di lavoro per effettuare l’analisi delle leggi vigenti in ciascun Paese che aderisce al Trattato di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini europei e definire le regole per l’approvazione di un sistema condiviso di naturalizzazione dei cittadini extracomunitari e dei loro discendenti trasferiti in Europa.
Stop war.
Roma, lì 28 Maggio 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello