La dipolamazia dei droni : allarme sottovalutato dall'Occidente

L’Italia che ha una lunga tradizione di amicizia con l’Algeria la cui indipendenza fu largamente sostenuta dalla Nostra Nazione, dovrebbe fare pressioni perchè l’Algeria destini i ricavati della vendita di idrocarburi non ad acqusito di droni dall’Iran
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Torino, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Il noto esperto del mondo iraniano , Alex Grinberg , ha recentemente affrontato la questione della politca " dipolamazia dei droni" fatta dall Iran. l' esperto infatti ha ricordato che . " L'Iran ha fornito droni ai suoi seguaci in tutto il Medio Oriente, tra cui Hezbollah in Libano, gliHouthi nello Yemen, la Jihad islamica palestinese e Hamas a Gaza, nonché le milizie filo-iraniane in Siria e Iraq. Il Venezuela assembla anche droni iraniani e, più recentemente, i rapporti sulla fornitura di droni iraniani al  Fronte Polisario in Algeria hanno sollevato preoccupazioni sulla stabilità del Nord Africa. Mentre i droni iraniani nella regione hanno alimentato conflitti e caos dal 2017, fino alla fornitura di droni iraniani per la guerra della Russia contro l'Ucraina, questo è accaduto sotto il radar dei media occidentali e l'attenzione dei politici (...)  La fornitura iraniana di munizioni di riserva e droni d'attacco all'Algeria rafforzerà i legami tra i due regimi autoritari. Ad esempio, i droni volanti richiedono un'ampia formazione in loco e l'Iran probabilmente invierà istruttori di Hezbollah di lingua araba per questo scopo. In ogni caso, questo asse sempre più audace è una cattiva notizia per gli interessi occidentali nella regione.Il Fronte Polisario, benefattore algerino e alleato iraniano nella regione, si oppone ferocemente ai crescenti legami tra il suo acerrimo rivale, il Marocco, e Israele, e non esiterà a usare droni iraniani contro il primo"  Questi sono fatti chiari ed inpugnabili, elementi che l'Occidente trascura in modo sorprendente. L’uso di questo materiale militare nel Sahara occidentale rappresenta un grave rischio per la già fragile sicurezza e stabilità della regione e del Sahel. L’infiltrazione dell’Iran nella regione rappresenta un chiaro rischio per l’accordo di cessate il fuoco delle Nazioni Unite del 1991 e mette a repentaglio il processo di pace, il lavoro della missione delle Nazioni Unite nel Sahara occidentale e gli sforzi diplomatici dell’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per portare le parti a nuove tavole rotonde . L’ulteriore instabilità nel Sahara e nel Sahel influenzerà negativamente la sicurezza europea” ( https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2022-003422_EN.html) . Se aggiungiamo che presto l’Algeria sarà membro dei BRICS, l’alleanza economica ma anche miltare che vede unito la Russia alla Cina ed al Sud Africa , possiamo capire come il Nord Africa rischia di diventare un fronte di una guerra molto pesante

Risulta assurdo, infatti, che mentre abbiamo tagliato ogni approvvigionamento energetico con la Russia, per impedire di finanziare la guerra in Ucraina, l’Europa, e l’Italia in particolare continui ad avere relazioni strette con l’Algeria, nazione che risulta essere un acquirente importante della Russia stessa e dell’Iran. 

L’Italia che ha una lunga tradizione di amicizia con l’Algeria la cui indipendenza fu largamente sostenuta dalla Nostra Nazione, dovrebbe fare pressioni perchè l’Algeria destini i ricavati della vendita di idrocarburi non ad acqusito di droni dall’Iran ma, quei soldi siano vincolati alla crescita economica dei propri cittadinani. Dando ascolto alle giuste richieste dei giovani che vogliono il benessere e non una nazione aramate

Marco Baratto