Politica e Istituzioni
Lamberti (Federlab): "Bene impiego Pnrr per costituzione Case Comunità, ma contro liste d'attesa coinvolgere di più anche laboratori clinici e centri privati"
"Per abbattere i tempi biblici delle liste d'attesa e andare incontro alle esigenze del cittadino-paziente occorre favorire sinergie sempre più stringenti tra pubblico e privato evitando, dunque, di vedere in quest'ultimo solo una specie di...sgradevole concorrente".
Lo dichiara, in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, tra le principali associazioni di categoria, a livello nazionale, dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio sanitario nazionale.
"Abbiamo preso atto, in tal senso, della proposta del sottosegretario Gemmato di consentire anche alle farmacie di svolgere analisi di base in convenzione con il Ssn. Bene. Ci chiediamo però: perché non fornire tale possibilità anche alle nostre strutture?". Per Lamberti "le farmacie potrebbero entrare in gioco solo dopo che i laboratori (già accreditati o eventualmente autorizzati a svolgere attività di patologia clinica) avessero saturato le proprie capacità operative o si fossero rivelati insufficienti". "In una situazione del genere però - prosegue il presidente di Federlab - anche per le farmacie dovrebbe valere l'assoluto rispetto di tutte le normative cui sono sottoposti i laboratori, a iniziare dalla valutazione di compatibilità con i piani delle attività territoriali che le Asl sono chiamate ad approntare".
Ancora: "è bene che il governo preveda di impiegare i fondi del Pnrr per la costituzione delle nuove Case di Comunità. Ci si è chiesto, però, cosa si dovrà mettere in quelle Case? Quali servizi, cioè, vi saranno effettivamente somministrati?". Ecco: "noi privati - precisa Lamberti - siamo pronti a dare una mano proprio come abbiamo fatto nei mesi bui della lotta al Covid. Anche a casa nostra, d'altronde, esistono equipe multidisciplinari in grado di prendere in carico il paziente nelle sue diverse esigenze".
Insomma: "per costruire una sanità che sia realmente a dimensione d'uomo, basta coinvolgerci e accettare che laboratori e centri poliambulatoriali privati svolgono un ruolo di primissimo piano ma possono fare ancora di più e meglio. Ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle competenze specifiche di tutti gli attori del Ssn" conclude Lamberti.
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