Al via il progetto di doposcuola per i bambini di Badia Prataglia

Al via un progetto di doposcuola incentrato sulla natura per la scuola primaria di Badia Prataglia. Ad annunciarlo è il gruppo Poppi nel Cuore che, dai banchi dell’opposizione, è riuscito nell’obiettivo di concretizzare un’importante opportunità per le famiglie e i bambini che potranno godere di nuovi servizi e nuove attività direttamente nella piccola frazione montana, rafforzando così i legami nella comunità ed evitando spostamenti a valle.
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Al via un progetto di doposcuola incentrato sulla natura per la scuola primaria di Badia Prataglia. Ad annunciarlo è il gruppo Poppi nel Cuore che, dai banchi dell’opposizione, è riuscito nell’obiettivo di concretizzare un’importante opportunità per le famiglie e i bambini che potranno godere di nuovi servizi e nuove attività direttamente nella piccola frazione montana, rafforzando così i legami nella comunità ed evitando spostamenti a valle. Questo percorso, avviato dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco Carlo Toni, ha trovato compimento con la votazione all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio comunale di una delibera di variazione di bilancio in cui sono racchiusi 20.000 euro di finanziamento del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi stanziati proprio per il doposcuola.

La genesi del progetto è datata 31 gennaio 2024 direttamente su richiesta dei genitori di Badia Prataglia, con il primo incontro tra il presidente del Parco, la dirigente scolastica di Poppi, il presidente del Consiglio d’Istituto di Poppi, i rappresentanti delle classi, l’assessora alla pubblica istruzione Giovanna Tizzi, il vicesindaco Riccardo Acciai e il responsabile dell’area tecnica del Comune di Poppi. La comune volontà era di proporre un servizio di doposcuola incentrato sulla natura per gli alunni della scuola primaria di Badia Prataglia per vivere esperienze di gruppo in orario pomeridiano incentrate sulla outdoor education, una modalità di avanguardia educativa e di apprendimento che si fonda su lezioni all’aperto, sullo studio diretto della foresta e su azioni concrete rispetto alla sostenibilità ambientale. Questo progetto, tra l’alto, rispondeva alle finalità istituzionali del Parco Nazionale, andando a rappresentare un’esperienza unica di osservazione diretta dell’ambiente, della flora e della fauna. «L’investimento sui servizi educativi - ricorda Giovanna Tizzi, già assessora e attualmente consigliere d’opposizione per Poppi nel Cuore, - non è solo un investimento in favore del benessere delle famiglie per rafforzare e consolidare il loro permanere sui territori, ma è anche un investimento sul capitale umano per fornire risorse alle traiettorie di sviluppo che gli enti locali, gli attori imprenditoriali e le comunità delle aree interne sono in grado di portare avanti. Un ringraziamento particolare va al Parco Nazionale, in primis al presidente, per aver sposato e sostenuto questo progetto».

In seguito al primo incontro del mese di gennaio, il sindaco Carlo Toni e la dirigente Alessandra Mucci inviarono il progetto del doposcuola in data 20 marzo al Parco con la richiesta di sostenere economicamente il servizio e di darne continuità tramite una convenzione quinquennale, poi il 14 maggio l’assessora Tizzi scrisse alla dirigente scolastica e al presidente del consiglio d’istituto per informare del cronoprogramma e dell’adesione dello stesso Parco. Il recente cambio di amministrazione ha frenato la partenza del servizio nonostante Poppi nel Cuore abbia più volte sottolineato al neosindaco l’urgenza di dare attuazione da subito al progetto, fino ad arrivare alla votazione unanime dell’ultimo consiglio comunale. «Lo scenario del territorio di Poppi - continua Tizzi, - si caratterizza per il cosiddetto “Inverno Demografico” dove le frazioni soprattutto di montagna risentono di un maggior spopolamento. Chi sceglie di abitare in una frazione deve essere supportato in maniera seria attraverso servizi, prossimità e opportunità, andando a valorizzare il concetto di “restanza” che fa riferimento al diritto e alla scelta di abitare in un posto. Questo richiede una trasformazione del rapporto con l’abitare, sostenuta anche da un intervento politico coordinato che fornisca infrastrutture e servizi adeguati. Da ciò è nato il progetto messo in moto in virtù della sinergia tra tante realtà: ora ci auguriamo che l’amministrazione non tentenni ma lo porti avanti con convinzione sulla linea già intrapresa nell’interesse prioritario dei nostri studenti. Può cambiare nome, ma l’importante è che non cambino contenuti e obiettivi».