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Arte e Cultura
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Torna a suonare il pianoforte di Franz Liszt
E' stato presentato alla stampa il pianoforte di Franz Liszt, restituito a nuova vita grazie ad un accurato restauro, in occasione del bicentenario della nascita. L’iniziativa, curata da Francesca Parvizyar, ha avuto luogo presso l’Accademia del Teatro alla Scala alla presenza del Direttore di Accademia e Museo Teatrale alla Scala, del Sottosegretario di Stato alla Cultura dell'Ungheria, dell'Assessore alal Cultura di Regione Lombardia Massimo Buscemi e di Fulvio Pravadelli AD di Publitalia 80
Milano,
(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
E' stato presentato alla stampa il pianoforte di Franz Liszt, restituito a nuova vita grazie ad un accurato restauro, in occasione del bicentenario della nascita.
L’iniziativa, curata da Francesca Parvizyar, ha avuto luogo presso l’Accademia del Teatro alla Scala. Oltre alla curatrice, erano presenti Luisa Vinci, Direttore Generale Accademia Teatro alla Scala, Renato Garavaglia, Direttore del Museo Teatrale alla Scala, Géza Szőcs, Sottosegretario di Stato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali della Repubblica di Ungheria, Massimo Buscemi, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia e Fulvio Pravadelli di Publitalia’80.
Con la partecipazione straordinaria del Maestro Michele Campanella.
E’ stato il direttore del Museo Teatrale alla Scala, Renato Garavaglia, a dare inizio alla conferenza tracciando un percorso storico del pianoforte, un gran coda Steinway & Sons C-227 n. 49382, conservato presso il Museo: “Lo strumento giunse nella collezione scaligera a seguito della donazione di Daniela von Bülow, nipote di Franz Liszt: figlia di Cosima Liszt (nata dall’unione con Marie d’Agoult alla fine del 1837 a Bellagio) e del direttore d’orchestra Hans von Bülow, Daniela crebbe vicino al secondo marito di Cosima, Richard Wagner. Residente per lunghi anni in Italia con il marito, Daniela von Bülow portò il pianoforte con sé sul Lago di Garda a Villa Cargnasco, che venne requisita dallo Stato italiano passando, con il nome di Vittoriale degli Italiani, nelle mani di Gabriele D’Annunzio. Alla morte del poeta e al termine di una lunga battaglia legale, il pianoforte tornò nelle mani della von Bülow, che lo donò alla Scala. Quando si decise l’intervento di restauro, lo strumento non appariva più nelle condizioni originali: negli anni aveva subito la sostituzione di più pezzi, dai martelletti alle corde, con materiali non adeguati e anche la tavola armonica presentava molti problemi. Per restituire allo strumento lo splendore originale e la possibilità di suonare si è quindi pensato a un restauro integrale, sia tecnico-funzionale sia estetico”.
“L'universo di Franz Liszt apre, senza dubbio, le porte alla musica dell'avvenire attraverso un radicale rinnovamento del linguaggio musicale. Ma l’esistenza di Liszt è costellata anche da altre fondamentali missioni: Non sono capace che di aprire il cammino agli altri, scriveva infatti di sé quale mecenate per i giovani compositori dell'epoca” ha affermato Francesca Parvizyar, ideatrice di eventi culturali che hanno per protagonisti la musica e gli interpreti, in particolare i giovani musicisti.
“Mi sono sentita subito coinvolta dall’operazione di restauro e ho raccolto l’incarico di reperire i fondi necessari. Il restauro del pianoforte non sarebbe stato possibile senza l’intervento economico di Publitalia 80 e l’appassionata attenzione che allo strumento è stata dedicata dal Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri”.
Al contribuito per il restauro si è associato anche il Segretariato di Stato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali della Repubblica di Ungheria, presente all’evento in Accademia Teatro alla Scala nella persona del Sottosegretario Géza Szőcs. Il grande interesse di Regione Lombardia, non ultimo, era confermato dalla presenza dell’Assessore alla Cultura Massimo Buscemi.
L’evento per il ritorno del pianoforte dopo il restauro è stato pensato come un momento celebrativo, in cui anche i cortili della sede dell’Accademia Teatro alla Scala, grazie alla preziosa collaborazione del laboratorio di sartoria e di una delle scenografe dell’Accademia, erano allestiti a festa.
Alla collaborazione con il Consolato generale della Repubblica di Ungheria, inoltre, si dovevano i pannelli che illustravano aspetti biografici e artistici di Liszt.
“Mi piace pensare che, nel mio piccolo, l’obiettivo che mi sono prefissata sia vicino per sensibilità a quello di Franz Liszt: riportare alla vita, attraverso un accurato lavoro di restauro, il suo pianoforte significa per me far rivivere lo spirito del compositore e, soprattutto, rinnovare la missione di diffondere la musica e la bellezza tra i popoli perché, come Liszt credo nell’essenza divina della musica” ha concluso Francesca Parvizyar, che a fare da padrino dell’evento ha chiamato Michele Campanella, interprete lisztiano tra i più autorevoli nel panorama internazionale e autore di “Il mio Liszt” (ed. Bompiani).
“Conoscere i pianoforti di Liszt non è soltanto un esercizio filologico: il lungo percorso musicale di Franz Liszt è parallelo allo sviluppo del pianoforte così come noi lo intendiamo oggi” ha spiegato il M° Campanella. “Il valore della musica di Liszt – ha proseguito – risiede principalmente nella creazione del suono e di suoni. Ben venga dunque un restauro che restituisca alle nostre orecchie la possibilità di ascoltare una realtà che dalla storia degli strumenti musicali passa a quella della musica, con tutte le conseguenze da trarne”.
Particolarmente emozionante l’intervento musicale del Maestro Campanella che ha eseguito i 3 sonetti del Petrarca dagli Années de pèlerinage.
Infine il concerto ha visto l’esecuzione di due lieder, Oh, quand je dors e Bist du, interpretati dal tenore Jihan Shin con Antonella Poli al pianoforte (ex allievi dell’Accademia scaligera) e l’esibizione di Zsolt Birtalan, uno dei più accreditati giovani interpreti ungheresi, allievo di György Nádor, insignito di numerosi premi, che ha eseguito la leggenda San Francesco d’Assisi che predica agli uccelli.
10 ottobre 2011, ore 11 | Sala Eventi, Accademia Teatro alla Scala, Milano
Conferenza-concerto in occasione del restauro del pianoforte di Franz Liszt
a cura di Francesca Parvizyar
Con il patrocinio di:
Segretariato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali - Repubblica di Ungheria
Assessorato Cultura – Regione Lombardia
Provincia di Milano
Comune di Milano
In collaborazione con:
Consolato generale della Repubblica di Ungheria a Milano
Associazione Transiti onlus e Verena Merli
Il restauro del pianoforte è reso possibile da:
Segretariato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali - Repubblica di Ungheria
Publitalia 80
Francesca Parvizyar
Informazioni per la stampa: Verena Allegra Merli 347.2266935 –info@studiotransiti.it
L’iniziativa, curata da Francesca Parvizyar, ha avuto luogo presso l’Accademia del Teatro alla Scala. Oltre alla curatrice, erano presenti Luisa Vinci, Direttore Generale Accademia Teatro alla Scala, Renato Garavaglia, Direttore del Museo Teatrale alla Scala, Géza Szőcs, Sottosegretario di Stato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali della Repubblica di Ungheria, Massimo Buscemi, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia e Fulvio Pravadelli di Publitalia’80.
Con la partecipazione straordinaria del Maestro Michele Campanella.
E’ stato il direttore del Museo Teatrale alla Scala, Renato Garavaglia, a dare inizio alla conferenza tracciando un percorso storico del pianoforte, un gran coda Steinway & Sons C-227 n. 49382, conservato presso il Museo: “Lo strumento giunse nella collezione scaligera a seguito della donazione di Daniela von Bülow, nipote di Franz Liszt: figlia di Cosima Liszt (nata dall’unione con Marie d’Agoult alla fine del 1837 a Bellagio) e del direttore d’orchestra Hans von Bülow, Daniela crebbe vicino al secondo marito di Cosima, Richard Wagner. Residente per lunghi anni in Italia con il marito, Daniela von Bülow portò il pianoforte con sé sul Lago di Garda a Villa Cargnasco, che venne requisita dallo Stato italiano passando, con il nome di Vittoriale degli Italiani, nelle mani di Gabriele D’Annunzio. Alla morte del poeta e al termine di una lunga battaglia legale, il pianoforte tornò nelle mani della von Bülow, che lo donò alla Scala. Quando si decise l’intervento di restauro, lo strumento non appariva più nelle condizioni originali: negli anni aveva subito la sostituzione di più pezzi, dai martelletti alle corde, con materiali non adeguati e anche la tavola armonica presentava molti problemi. Per restituire allo strumento lo splendore originale e la possibilità di suonare si è quindi pensato a un restauro integrale, sia tecnico-funzionale sia estetico”.
“L'universo di Franz Liszt apre, senza dubbio, le porte alla musica dell'avvenire attraverso un radicale rinnovamento del linguaggio musicale. Ma l’esistenza di Liszt è costellata anche da altre fondamentali missioni: Non sono capace che di aprire il cammino agli altri, scriveva infatti di sé quale mecenate per i giovani compositori dell'epoca” ha affermato Francesca Parvizyar, ideatrice di eventi culturali che hanno per protagonisti la musica e gli interpreti, in particolare i giovani musicisti.
“Mi sono sentita subito coinvolta dall’operazione di restauro e ho raccolto l’incarico di reperire i fondi necessari. Il restauro del pianoforte non sarebbe stato possibile senza l’intervento economico di Publitalia 80 e l’appassionata attenzione che allo strumento è stata dedicata dal Presidente di Mediaset Fedele Confalonieri”.
Al contribuito per il restauro si è associato anche il Segretariato di Stato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali della Repubblica di Ungheria, presente all’evento in Accademia Teatro alla Scala nella persona del Sottosegretario Géza Szőcs. Il grande interesse di Regione Lombardia, non ultimo, era confermato dalla presenza dell’Assessore alla Cultura Massimo Buscemi.
L’evento per il ritorno del pianoforte dopo il restauro è stato pensato come un momento celebrativo, in cui anche i cortili della sede dell’Accademia Teatro alla Scala, grazie alla preziosa collaborazione del laboratorio di sartoria e di una delle scenografe dell’Accademia, erano allestiti a festa.
Alla collaborazione con il Consolato generale della Repubblica di Ungheria, inoltre, si dovevano i pannelli che illustravano aspetti biografici e artistici di Liszt.
“Mi piace pensare che, nel mio piccolo, l’obiettivo che mi sono prefissata sia vicino per sensibilità a quello di Franz Liszt: riportare alla vita, attraverso un accurato lavoro di restauro, il suo pianoforte significa per me far rivivere lo spirito del compositore e, soprattutto, rinnovare la missione di diffondere la musica e la bellezza tra i popoli perché, come Liszt credo nell’essenza divina della musica” ha concluso Francesca Parvizyar, che a fare da padrino dell’evento ha chiamato Michele Campanella, interprete lisztiano tra i più autorevoli nel panorama internazionale e autore di “Il mio Liszt” (ed. Bompiani).
“Conoscere i pianoforti di Liszt non è soltanto un esercizio filologico: il lungo percorso musicale di Franz Liszt è parallelo allo sviluppo del pianoforte così come noi lo intendiamo oggi” ha spiegato il M° Campanella. “Il valore della musica di Liszt – ha proseguito – risiede principalmente nella creazione del suono e di suoni. Ben venga dunque un restauro che restituisca alle nostre orecchie la possibilità di ascoltare una realtà che dalla storia degli strumenti musicali passa a quella della musica, con tutte le conseguenze da trarne”.
Particolarmente emozionante l’intervento musicale del Maestro Campanella che ha eseguito i 3 sonetti del Petrarca dagli Années de pèlerinage.
Infine il concerto ha visto l’esecuzione di due lieder, Oh, quand je dors e Bist du, interpretati dal tenore Jihan Shin con Antonella Poli al pianoforte (ex allievi dell’Accademia scaligera) e l’esibizione di Zsolt Birtalan, uno dei più accreditati giovani interpreti ungheresi, allievo di György Nádor, insignito di numerosi premi, che ha eseguito la leggenda San Francesco d’Assisi che predica agli uccelli.
10 ottobre 2011, ore 11 | Sala Eventi, Accademia Teatro alla Scala, Milano
Conferenza-concerto in occasione del restauro del pianoforte di Franz Liszt
a cura di Francesca Parvizyar
Con il patrocinio di:
Segretariato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali - Repubblica di Ungheria
Assessorato Cultura – Regione Lombardia
Provincia di Milano
Comune di Milano
In collaborazione con:
Consolato generale della Repubblica di Ungheria a Milano
Associazione Transiti onlus e Verena Merli
Il restauro del pianoforte è reso possibile da:
Segretariato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali - Repubblica di Ungheria
Publitalia 80
Francesca Parvizyar
Informazioni per la stampa: Verena Allegra Merli 347.2266935 –info@studiotransiti.it
Per maggiori informazioni
Sito Web
http://www.waiting-for.it
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