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Partito il crowdfunding per il docufilm “Màt Sicuri - L'ultimo Diogene”, storia dell'unico clochard-filosofo titolare di un monumento
Il docufilm sul clochard-filosofo Enzo “Màt” Sicuri (1907-1988), a cui Parma ha dedicato un monumento con nome e cognome in centro storico, arriva nel trentennale della sua morte; autori tre giornalisti emiliani e protagonista l'attore cesenate Alvaro Evangelisti. Per il crowdfunding sono attive la piattaforma nazionale di cinema Produzioni dal Basso e il sito ufficiale www.matsicuri.it, dove si può vedere il trailer.
Parma,
(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Inizia la raccolta fondi per sostenere il docufilm “Màt Sicuri - L’ultimo Diogene”, girato a Parma nelle ultime settimane. Il crowdfunding viene lanciato sia sulla piattaforma di cinema Produzioni dal Basso (https://www.produzionidalbasso.com/project/mat-sicuri-l-ultimo-diogene/), sia sul sito ufficiale www.matsicuri.it, dove si può vedere il trailer.
Nel trentennale della morte, Enzo “Màt” Sicuri (1907-1988) rivive ora in questo progetto di docufilm che vuole essere una riflessione sulla società attuale e prende le mosse dall’audio inedito ed esclusivo dell’unica intervista concessa nella sua vita, al giornalista e scrittore Tiziano Marcheselli attraverso l’amica dei “nonnini” Giovanna Lanati.
Matto o filosofo? Sicuri, parmigiano doc, era un senzatetto per scelta, nella sua città. Tutti, o quasi, lo chiamavano “Màt”, fondamentalmente con affetto. Lui, però, era una persona piena di interessi: adorava i libri e la musica lirica. Non aveva una casa, ma passava le sue giornate nel salotto della città, tra il Teatro Regio e piazza Duomo. Fautore, per così dire, di una raccolta differenziata ante litteram (riciclava cartoni che usava a mo’ di coperte), viveva con e per la natura, aveva come guida la libertà e di fatto rifiutava tutte le imposizioni del consumismo.
Il suo motto era “Nella vita si può fare a meno di tutto, tranne che dell’aria per respirare” e a quel motto è rimasto fedele fino al suo ultimo giorno. Una coerenza che la sua città ha voluto premiare, tanto che a livello nazionale è l’unico clochard a cui sia stato dedicato un monumento, con nome e cognome, che si trova nel centro storico di Parma, in piazzale della Macina (a firma dello scultore Maurizio Zaccardi).
Autori del docufilm sono i giornalisti Francesco Dradi, Fabrizio Marcheselli e Antonio Cavaciuti; riprese di Renato Lisanti. A dare il volto a Sicuri è l’attore Alvaro Evangelisti, ma la voce è quella vera del “Màt” registrata negli anni Ottanta. Tra scene di fiction e documenti originali, come le foto del giornalista Giovanni Ferraguti, il progetto raccoglie testimonianze di parmigiani che hanno conosciuto e frequentato Sicuri: il celebre giornalista Giorgio Torelli, il barista Giacomo Sartori, la pasticciera Loredana Pagani, l’orologiaio Tino Casoli.
Un cameo a sorpresa è previsto nel ruolo di Dante Spaggiari, l’incisore anarchico che fu il mentore di Sicuri.
Nel trentennale della morte, Enzo “Màt” Sicuri (1907-1988) rivive ora in questo progetto di docufilm che vuole essere una riflessione sulla società attuale e prende le mosse dall’audio inedito ed esclusivo dell’unica intervista concessa nella sua vita, al giornalista e scrittore Tiziano Marcheselli attraverso l’amica dei “nonnini” Giovanna Lanati.
Matto o filosofo? Sicuri, parmigiano doc, era un senzatetto per scelta, nella sua città. Tutti, o quasi, lo chiamavano “Màt”, fondamentalmente con affetto. Lui, però, era una persona piena di interessi: adorava i libri e la musica lirica. Non aveva una casa, ma passava le sue giornate nel salotto della città, tra il Teatro Regio e piazza Duomo. Fautore, per così dire, di una raccolta differenziata ante litteram (riciclava cartoni che usava a mo’ di coperte), viveva con e per la natura, aveva come guida la libertà e di fatto rifiutava tutte le imposizioni del consumismo.
Il suo motto era “Nella vita si può fare a meno di tutto, tranne che dell’aria per respirare” e a quel motto è rimasto fedele fino al suo ultimo giorno. Una coerenza che la sua città ha voluto premiare, tanto che a livello nazionale è l’unico clochard a cui sia stato dedicato un monumento, con nome e cognome, che si trova nel centro storico di Parma, in piazzale della Macina (a firma dello scultore Maurizio Zaccardi).
Autori del docufilm sono i giornalisti Francesco Dradi, Fabrizio Marcheselli e Antonio Cavaciuti; riprese di Renato Lisanti. A dare il volto a Sicuri è l’attore Alvaro Evangelisti, ma la voce è quella vera del “Màt” registrata negli anni Ottanta. Tra scene di fiction e documenti originali, come le foto del giornalista Giovanni Ferraguti, il progetto raccoglie testimonianze di parmigiani che hanno conosciuto e frequentato Sicuri: il celebre giornalista Giorgio Torelli, il barista Giacomo Sartori, la pasticciera Loredana Pagani, l’orologiaio Tino Casoli.
Un cameo a sorpresa è previsto nel ruolo di Dante Spaggiari, l’incisore anarchico che fu il mentore di Sicuri.
Per maggiori informazioni
Sito Web
http://www.matsicuri.it
Ufficio Stampa
Fabrizio Marcheselli
coautore
43123 Parma Italia
fabrizio.marcheselli@alice.it
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