Cantiere Malagola - RAVENNA FESTIVAL "Don Chisciotte ad ardere" Opera in fieri 2024 di Martinelli e Montanari

Dal 26 al 30 giugno e dal 2 al 7 luglio, ore 20. Dopo il viaggio onirico dal castello incantato alla locanda della prima anta, inizia con una processione degli “erranti” la seconda anta di Don Chisciotte ad ardere: sono coloro che fuggono dal rogo dei libri, l’episodio con cui si è conclusa, lo scorso anno, la prima anta.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Dopo il viaggio onirico dal castello incantato alla locanda della prima anta, inizia con una processione degli “erranti” la seconda anta di Don Chisciotte ad ardere: sono coloro che fuggono dal rogo dei libri, l’episodio con cui si è conclusa, lo scorso anno, la prima anta.


I maghi (Hermanita e Marcus), insieme agli erranti e alle maschere (Don Chisciotte, Dulcinea, Sancio) arrivano alle rovine di un castello e vi entrano insieme a un coro di adolescenti: passano attraverso un corridoio di muri pieno di rimbombi sonori, e accedono a un prato. Lì i maghi e le maschere preparano la storia centrale di questa seconda anta: la “schiava di Algeri”, novella fondamentale nella polifonia del romanzo di Cervantes.


Montanari e Martinelli, anche in questa parte, mettono in luce il dubbio, la ferita, che Cervantes ci pone sulla relazione articolata tra realtà e sogno.

La seconda anta del progetto triennale (2023-2025) che i due direttori artistici delle Albe, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, dedicano all’opera-mondo di Cervantes, continua nel solco del Cantiere Malagola, che porta avanti l’eredità del Cantiere Dante che dal 2017 al 2022 ha coinvolto migliaia di cittadini nella messa in scena delle cantiche della Divina Commedia. Dopo la prima anta, che parte e si sviluppa negli spazi dell’omonimo Palazzo Malagola, sede del Centro di ricerca vocale e sonora fondato e diretto proprio da Montanari insieme a Enrico Pitozzi, la seconda toccherà quest’anno il Palazzo di Teodorico e proseguirà con la processione degli “erranti”che fuggono dal rogo dei libri, l’episodio con cui si è conclusa, lo scorso anno, la prima anta. 
I maghi (Hermanita e Marcus, alias Ermanna Montanari e Marco Martinelli), insieme agli erranti e alle maschere (Don Chisciotte, Dulcinea, Sancio, alias Roberto Magnani, Laura Redaelli e Alessandro Argnani) arrivano alle rovine di un “palazzo”: passano attraverso un corridoio di muri e accedono a un prato. Lì i due maghi e le maschere si ispirano alla “schiava di Algeri”, novella centrale nella polifonia del romanzo di Cervantes, che da Martinelli e Montanari viene riletta alla luce della più bruciante attualità. Anche in questa parte, si pone l’accento sulla relazione articolata e drammatica tra realtà e sogno.

Spiegano Montanari e Martinelli: “Si tratta ogni volta di ‘mettere in vita’ un classico e, al contempo, di ‘mettere in scena’ Ravenna: negli anni Dante ha passato il testimone a Cervantes, la prima ‘Chiamata pubblica’ è avvenuta nel 2016, ma l’entusiasmo delle cittadine e dei cittadini nella creazione corale è rimasto immutato, segno che il teatro mantiene la sua forza dirompente quando, alla verticalità solitaria dell’arte, sa intrecciare l’orizzonte plurale dei corpi”.

“Ogni anno con le Albe – dichiara Franco Masotti, direttore artistico del Ravenna Festival – si rinnova un’avventura che coinvolge, grazie a una sapienza e a una capacità collaudata nel corso di tanti anni di lavoro, tutta la città: sia i suoi luoghi, anche i più segreti e appartati come quest’anno il Palazzo di Teodorico, sia i cittadini che rispondono, fedeli e sempre entusiasti, alla ‘Chiamata pubblica’. Arte e cittadinanza, un binomio che diventa ancora una volta protagonista trovando sempre nel Ravenna Festival il suo immancabile ‘compagno di strada’”.

Commenta Andrea Sardo, direttore dei Musei nazionali di Ravenna: “Sono sinceramente soddisfatto di questa opportunità di partecipazione alla vita culturale della città. Il Palazzo, che insieme alla Basilica di Classe, al Battistero degli Ariani, al Mausoleo di Teodorico e al museo nazionale, è parte del nuovo istituto autonomo dei Musei nazionali di Ravenna, con la sua enigmatica suggestione mi pare davvero una perfetta quinta scenica che aggiunge al geniale percorso drammaturgico la storicità evocativa del luogo teodoriciano, così cara ai ravennati”.

Prosegue Sandra Manara, direttrice del sito del Palazzo di Teodorico: “Siamo contenti di aprire, ancora una volta, le porte del Palazzo alla città di Ravenna. In passato, con le rassegne ‘Musica a Palazzo’, avevamo fatto conoscere questo gioiello dimenticato attraverso i giovani allievi degli istituti musicali, mentre quest’anno e il prossimo saranno due artisti pluripremiati, con il loro Teatro delle Albe, e insieme a Ravenna Festival, a farlo vivere con centinaia di cittadine e cittadini che hanno dimostrato grande partecipazione e senso di appartenenza”.

Anche quest’anno il progetto vedrà la partecipazione, insieme alle cittadine e ai cittadini di Ravenna, di “tribù” (gruppi composti da ragazzi e ragazze che hanno partecipato a laboratori di non-scuola) non solo da diverse parti d’Italia, da Torino a Matera a Lecce, ma anche dall’estero, ad esempio da Pristina e da Londra.

Il percorso drammaturgico, vocale e sonoro, vedrà, oltre ai cittadini e alle cittadine della Chiamata Pubblica, gli attori delle Albe insieme a Martinelli e Montanari. In scena ci saranno Alessandro Argnani, Luca Fagioli, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Marco Saccomandi. Guide saranno Cinzia Baccinelli, Alice Billò, Vittoria Nicita, Marco Saccomandi, Marco Sciotto e Anna-Lou Toudjian.


Le musiche sono state composte e saranno eseguite dal gruppo Leda: Serena Abrami, voce/synth; Enrico Vitali, chitarre; Fabrizio Baioni e Paolo Baioni, batteria/impulsi e segnali metallici; Giorgio Baioni, basso. Sound design Marco Olivieri, disegno dal vivo Stefano Ricci, spazio scenico Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi, Matilde Grossi; costumi Federica Famà, Flavia Ruggeri; disegno luci Luca Pagliano, Marcello Maggiori; direzione tecnica Luca Pagliano, Alessandro Pippo Bonoli e Luca Fagioli.

DON CHISCIOTTE AD ARDERE

 Opera in fieri 2024

Malagola – Centro di ricerca e sperimentazione vocale e sonora

  • Dal 26 al 30 giugno e dal 2 al 7 luglio, ore 20
  • Via di Roma, 118, 48121 Ravenna RA

Cantiere Malagola
Don Chisciotte ad ardere
opera in fieri 2024

ideazione, drammaturgia e regia Ermanna Montanari e Marco Martinelli

in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli e le cittadine e i cittadini della Chiamata Pubblica

musiche Leda
commissione di Ravenna Festival

electronics e sound design Marco Olivieri
scenografia Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi, Matilde Grossi
disegno dal vivo Stefano Ricci
costumi Federica Famà, Flavia Ruggeri
disegno luci Luca Pagliano
direzione tecnica Luca Pagliano, Alessandro Pippo Bonoli e Fagio

coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri
in collaborazione con Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna e Opera di Religione della Diocesi di Ravenna

Durata:
Totale 3h senza intervallo

Ufficio Stampa