L'Amore non finisce

Una profonda riflessione sull'Amore che supera la vita
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

Ai nastri di partenza il secondo singolo di parole cantate e recitate del duo composto da Vittoria Iannacone e Annalisa Insardà, che tornano al loro pubblico con un brano che infonde speranza a tutti coloro che subiscono importanti perdite nella sfera degli affetti. Dopo il successo de “La regina nuda”, brano vincitore del “Premio legalità – Città di Fiumicino 2022”, è la volta de “L’Amore non finisce”, singolo che indaga e riflette sull’immanenza dell’anima, in questa vita, anche oltre la morte. Con estrema delicatezza si affronta un tema che ci riguarda tutti, che tenta di offrire alternative al dolore attraverso la consapevolezza che solo il corpo fisico muore, ma tutto il mondo delle energie, del sentire vibrazionale, resta, basta saperlo percepire.

E’ un segnale forte anche contro l’eccessivo ricorso al materiale, che ci vorrebbe umani solo se possiamo vedere o toccare qualcuno e/o qualcosa, un’idea tipica del mondo occidentale che ha in qualche modo sopito la capacità assolutamente e meravigliosamente umana di andare oltre il tangibile. La prova che non sia appunto la materialità della vita a muovere le nostre scelte è chiaramente raccontata nel passaggio “Ma quello che in fondo muove la gente/non è ciò che vede ma quel che sente”, segno che necessario sarebbe un ritorno a se stessi, alla propria vera natura, quella che ci connette al mondo, piuttosto che continuare, sordi e ciechi al mondo di dentro, a perseguire le strade e i modelli offerti dalla società in cui si ha valore solo in proporzione a quanto di materiale si possiede, eludendo il fatto che il vuoto e il disagio interiore non si colmano con le cose che esistono oltre il nostro corpo.

L’intenzione della Insardà, nella scrittura di questo testo, è quella di ricordare che l’unico modo per non sentirsi mai soli, è concentrarsi nel viaggio interiore, alla ricerca di ogni valore spirituale, e quindi umano, che riempia le nostre vite e ci faccia sentire per sempre connessi alla natura e per sempre uniti a coloro che, fisicamente ci lasciano, il tutto senza dolore, ma con consapevolezza e serenità. La Iannacone, con la sua melodia, sposa i sentimenti narrati e prosegue il movimento morbido della carezza che questa canzone rappresenta, carezza ai cuori tristi, alle anime in ginocchio, alle vite profondamente segnate dalle perdite.

Dal 27 aprile su tutti i digital store 

 

Testo Annalisa Insardà

Musica Vittoria Iannacone

Arrangiamento Andrea Garozzo

Donato Cedrone (violoncello)

Laura Candela (basso)

Oreste Sbarra (batterie)

Mimmo Cappuccio (missaggio)

Mauro De Santis (mastering)