L‘AUTOCONSUMO DELL’ENERGIA APRE NUOVE OPPORTUNITÀ PER I PRIVATI

La sfida odierna è quella di configurare al meglio gli impianti FV per la massima efficacia
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Vicenza, (informazione.it - comunicati stampa - energia) La grid parity e la competitività dell'energia solare sono già una realtà e questo significa che il fotovoltaico sta diventando un mercato genuino con grande potenziale di risparmio per il consumatore finale.

Tempo fa, quando le tariffe incentivanti erano elevate, aveva senso coprire più superficie del tetto possibile per raggiungere un elevato rendimento. Ora la sfida è quella di configurare al meglio l'impianto in base al fabbisogno di energia elettrica dell'utente così da utilizzare in loco quanta più energia prodotta possibile. L’obiettivo è quello di raggiungere alti livelli di autoconsumo e di autarchia.

L’ “autoconsumo” è la percentuale di energia fotovoltaica utilizzata direttamente e localmente rispetto all'energia generata, ed è un indicatore del grado di utilizzo dell'impianto da parte del consumatore.
Il livello di “autarchia”, al contrario, viene calcolato confrontando la quantità di energia elettrica prodotta e consumata in loco con il fabbisogno totale di energia del nucleo familiare. Ciò descrive il livello di indipendenza dalla rete elettrica e fornisce informazioni sul risparmio energetico: più alto è il grado di autarchia, minore energia elettrica verrà acquistata dalla rete.
Il progetto ideale si basa su un equilibrio tra autoconsumo e autarchia.

Un impianto fotovoltaico per una casa privata deve essere dimensionato in modo che l’autarchia e l’autoconsumo siano più elevati possibile. Dal momento che, il consumo di energia delle abitazioni private varia in base alla routine dei loro occupanti, esistono diversi profili di consumo energetico da prendere in considerazione.

L’obiettivo per i privati è di raggiungere un’elevata indipendenza dai prezzi dell'energia, in continuo aumento. Gli esperti prevedono infatti che per i clienti finali i prezzi per l'energia dalla rete saliranno notevolmente nei prossimi anni. Oltre ad aumenti delle imposte e delle tasse, anche l’inflazione giocherà un ruolo importante, comprendendo un incremento annuo di circa il 2%. Ipotizzando un aumento annuo della tariffa elettrica del 3,5%, una famiglia dovrebbe pagare circa 55 centesimi di euro per kilowattora entro il 2033. In questo caso, il consumatore dovrebbe pagare una media di 40 centesimi di euro per kilowattora per 20 anni, ovvero tra il doppio e il triplo del prezzo dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico.

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