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Sindacato Polizia COISP Cagliari - BR: Cristoforo Piancone assassinò anche un poliziotto sardo!

Sini (Oristano). Salvatore Porceddu fu una delle vittime del terrorismo negli anni di piombo: aveva solo 20 anni. «Vivo lo stesso dolore di allora» Parla il fratello dell'agente ucciso dal Br Piancone...
, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Omaggio a Salvatore Porceddu, poliziotto assassinato il 15 dicembre 1978 dalle BR, al commando di fuoco fece parte Cristoforo Piancone!!!
IL BRIGATISTA CRISTOFORO PIANCONE ASSASSINO' ANCHE UN GIOVANISSIMO POLIZIOTTO SARDO!!!

SIAMO VICINI ALLA FAMIGLIA DEL GIOVANE POLIZIOTTO DI SINI (ORISTANO) "SALVATORE PORCEDDU", ALTRA VITTIMA INNOCENTE, ASSASSINATO IL 15 DICEMBRE 1978 INSIEME A SALVATORE LANZA DAL COMMANDO BR DEL QUALE FACEVA PARTE ANCHE CRISTOFORO PIANCONE, ARRESTATO POCHI GIORNI FA DURANTE UNA RAPINA!! MAI DISSOCIATO E MAI PENTITO, PIANCONE ERA STATO CONDANNATO A TRE ERGASTOLI PER NUMEROSI OMICIDI COMPIUTI CON EFFERRATEZZA DISUMANA... ULTIMAMENTE "GODEVA" DELLA SEMI-LIBERTA' E NUOVAMENTE LIBERO DI AMMAZZARE... L'ALTRO GIORNO E' STATO INSEGUITO DAI POLIZIOTTI, HA PREMUTO IL GRILLETTO MA L'ARMA SI E' INCEPPATA... GRAZIE AL BUON DIO!! LEGGETE L'ARTICOLO PUBBLICATO DALL'UNIONE SARDA.

Sini (Oristano). Salvatore Porceddu fu una delle vittime del terrorismo negli anni di piombo: aveva solo 20 anni.. «Vivo lo stesso dolore di allora» Parla il fratello dell'agente ucciso dal Br Piancone. I fratelli di Salvatore Porceddu ricordano il giovane poliziotto di Sini, ucciso nel '78 da un commando Br di cui faceva parte anche Piancone.

SINI. Ventinove anni fa aveva ucciso un giovane di Sini davanti al carcere di Torino. Adesso l'ex brigatista Cristoforo Piancone, 57 anni, ha rapinato il Monte dei Paschi di Siena. Una notizia che a Sini, paese di 600 abitanti, ai piedi della Giara, ha riaperto una ferita in chi ancora ricorda Salvatore Porceddu, caduto sotto una raffica di mitra delle Brigate Rosse il 15 dicembre 1978 ad appena 20 anni. Il giovane agente della Polizia di Stato era impegnato in un servizio di vigilanza all'esterno del carcere torinese "Le Nuove". A colpirlo era stato anche Piancone, un fuoco di cartucce per mano di un commando di terroristi che aveva ucciso anche il collega di Porceddu, Salvatore Lanza. A Sini sono rimasti i tre fratelli di Salvatore, Bruno, 57 anni, Giovanni di 54 e Sergio di 51. «Ho stentato a crederci quando ho appreso la notizia da giornali e telegiornali - ha confessato Bruno - ho provato lo stesso dolore di quando mi comunicarono che mio fratello era stato ucciso». Era l'alba di quel terribile 15 dicembre. «Provo adesso una grande rabbia - ha proseguito il fratello del piccolo eroe della Marmilla - è assurdo che Piancone godesse di uno stato di semilibertà da ben tre anni. Oggi non c'è giustizia in Italia. Ad un ladro di galline viene magari inflitta una lunga condanna, che deve scontare sino all'ultimo giorno. E invece c'è tanta clemenza e comprensione per chi si è macchiato di un così terribile delitto».

Parole davvero dettate da una profonda rabbia. Il terrorista scontava l'ergastolo per il concorso in sei omicidi. E non sembra essersi pentito neanche per i passati reati. Quando è stato bloccato dalle forze dell'ordine nel cuore di Siena, poco dopo la rapina, aveva tre pistole. E Piancone ha provato di nuovo e per tre volte a sparare, ma gli è andata male a causa della sicura. Quegli agenti si sono salvati.
Un destino diverso è toccato a Salvatore Porceddu. Un destino che a Sini non possono e non vogliono dimenticare. Il ragazzo aveva lasciato il paese natale a 20 anni per arruolarsi. «Ancora ricordo quando gli inviavo dei soldi per le sue necessità - ha aggiunto Bruno Porceddu - purtroppo queste cose accadono solo in Italia». Fra due mesi l'agente Porceddu sarà commemorato ancora una volta dalla Questura di Oristano, dai familiari e dalla popolazione davanti alla lapide che nel monumento ai caduti ricorda il suo sacrificio. Neanche per allora forse questa nuova ferita si sarà rimarginata. È difficili accettare una giustizia che non sembra rendere merito a chi è morto per servire lo Stato, invece punire chi si macchia di terribili reati. - ANTONIO PINTORI - Unione Sarda – 04 OTTOBRE 2007 -

IL FATTO: Nella notte, Salvatore Porceddu, insieme a Salvatore Lanza, è di guardia in un pulmino sotto il muro di cinta delle carceri "Nuove" di Torino. All'alba una 127 rossa arriva con tre giovani a bordo: una raffica di mitra e poi due colpi di lupara. Un'azione rapidissima, i colleghi di guardia sulle mura del carcere e presso una vicina caserma, vedono solo la vettura in fuga. Lanza e Porceddu muoiono poco più che vent'enni.

Porceddu entra in polizia nel 1976 alla scuola di P.S. di Piacenza e venne poi trasferito a Torino. Era compagno di camera di Salvatore Lanza alla caserma Valdocco.

Cagliari, 4 ottobre 2007. - LA SEGRETERIA PROVINCIALE COISP CAGLIARI - www.coispcagliari.it

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