CHIUDERE IL CERCHIO – USO DEI FANGHI DI DEPURAZIONE SU SUOLI AGRICOLI": UN CONFRONTO COSTRUTTIVO TRA ESPERTI PER UN FUTURO SOSTENIBILE

Il 17 aprile 2025 si è tenuto , presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, l’importante convegno "Chiudere il cerchio – Uso dei fanghi di depurazione su suoli agricoli".
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BOLOGNA, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

L’evento, organizzato dall’Università di Bologna e Chimica Verde, ha rappresentato un’occasione fondamentale di confronto tra il mondo scientifico, le istituzioni, le imprese e le associazioni agricole sul tema cruciale del riutilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura.

L’incontro ha acceso un vivace dibattito sugli aspetti tecnici, normativi e pratici legati al recupero della sostanza organica contenuta nei fanghi di depurazione, una risorsa potenzialmente preziosa per contrastare la progressiva perdita di fertilità dei suoli agricoli italiani.

Con oltre 3 milioni di tonnellate prodotte annualmente, i fanghi rappresentano un’alternativa concreta e a basso costo al letame, sempre più scarso, per restituire nutrienti essenziali ai terreni.

Durante la giornata, esperti universitari, rappresentanti dei Ministeri, imprese del settore e associazioni agricole hanno analizzato le opportunità e le sfide legate all’utilizzo di questi materiali in agricoltura.

Se da un lato sono state ribadite le preoccupazioni ambientali che da anni accompagnano l’impiego dei fanghi, dall’altro diverse aziende hanno espresso timori riguardo alle nuove e più restrittive limitazioni previste dalla revisione del DL 99/1992, che rischiano di bloccare di fatto il loro utilizzo.

Nonostante le diverse posizioni, è emersa una concordanza generale su un punto fondamentale: i fanghi di depurazione, se opportunamente trattati e gestiti secondo criteri rigorosi, rappresentano una risorsa preziosa in grado di contribuire significativamente alla fertilità dei suoli, riducendo la dipendenza da fertilizzanti chimici e promuovendo un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Particolarmente interessante è stato l’intervento del Dott. Fabio Cella di Agrosistemi S.r.l. di Piacenza (PC), che ha illustrato una tecnologia innovativa e brevettata (n. EP 2 998 277 A1) per la trasformazione diretta del fango refluo in linea in un fertilizzante commerciale, nello specifico gesso di defecazione da fanghi, mediante un processo di idrolisi alcalina. Questa soluzione all'avanguardia offre il vantaggio di eliminare la produzione del rifiuto "fango di depurazione", convertendo la biomassa del depuratore in un fertilizzante riconosciuto a norma di legge.I benefici di tale tecnologia includono:

  • Eliminazione della produzione di fango classificato come rifiuto.
  • Produzione automatizzata e telegestita di fertilizzante per il miglioramento dei suoli.
  • Semplificazione della gestione amministrativa, con l'esclusione della necessità di autorizzazioni per il trattamento rifiuti.
  • Elevata sanificazione dei flussi a valle della sedimentazione.
  • Completa rimozione degli odori sgradevoli.
  • Riconversione dell'impianto di depurazione in un polo di valorizzazione di macroelementi cruciali.

L'impianto, caratterizzato da un layout estremamente flessibile, si adatta facilmente alla configurazione e agli spazi disponibili nei depuratori. La sua modularità consente di gestire le fluttuazioni di portata della linea fanghi e di integrarsi con le attrezzature di disidratazione già presenti.

Attualmente, l'innovativa tecnologia è operativa con successo in svariati impianti sul territorio nazionale: in Lombardia, nei siti di Peschiera Borromeo e San Giuliano Milanese (entrambi gestiti da CAP Holding S.p.A.); nelle Marche, a Porto Sant’Elpidio (Consorzio Tennacola); in Liguria, a La Spezia (ACAM Acque S.p.A.); e in Puglia, nelle città di Foggia e Barletta (entrambi gestiti da Acquedotto Pugliese S.p.A. in Rete d’impresa “Ronsas”).

L’evento ha visto la partecipazione e il contributo di numerosi attori del settore, tra cui HerAmbiente, Agrosistemi srl, Enomondo, Carborem, Cuoiodepur, Centro Agricoltura Ambiente, Rei progetti, e ha goduto del patrocinio di SISS, SICA, Ordine dei Dottori agronomi e forestali di Bologna e Resoil Foundation.

Il convegno "Chiudere il cerchio" si è concluso con la consapevolezza dell’importanza di proseguire il dialogo e la collaborazione tra tutti gli stakeholders per armonizzare le normative, definire metodologie analitiche chiare e promuovere pratiche di utilizzo dei fanghi di depurazione che garantiscano la sicurezza per i consumatori e gli agricoltori, contribuendo a un futuro più sostenibile per l’agricoltura italiana.

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