Economia
Ancora concessioni balneari, Meritocrazia Italia: che l’odissea abbia epilogo con una regolazione adeguata
Si torna a parlare di concessioni balneari. Un’odissea che non sembra trovare epilogo.
In concreto, a che punto siamo con la regolazione?
La direttiva Bolkestein mira a facilitare la libertà di stabilimento dei fornitori di servizi e la libera circolazione dei servizi, garantendo in uno elevati standard di qualità. Non incide, però, sulla facoltà degli Stati membri di definire i servizi di interesse economico generale, né sulle modalità organizzative e di finanziamento di tali servizi, purché rispettino le norme sugli aiuti di Stato e gli obblighi specifici.
Si sa anche che la Corte di Giustizia reputa in violazione della direttiva il rinnovo automatico delle concessioni balneari senza una procedura selettiva tra i possibili candidati.
In breve, l’applicazione della direttiva dovrebbe garantire la trasparenza e la concorrenza, facendo sì che le concessioni siano assegnate in base a criteri oggettivi che tengano conto non soltanto dell’offerta economica, ma anche della qualità dei servizi offerti e della sostenibilità ambientale, incentivando l’innovazione e incoraggiando gli operatori balneari a investire in nuove tecnologie e servizi, al fine di migliorare la propria offerta e la qualità dei servizi offerti ai turisti.
Tuttavia – ed è ciò che fa più discutere –, vi è il concreto rischio di assistere alla perdita di posti di lavoro per gli operatori uscenti, senza contare la possibilità di favorire la speculazione da parte di operatori che potrebbero non essere interessati a offrire servizi di qualità ai turisti.
A ciò deve aggiungersi che, relativamente alle potenzialità offerte dallo sfruttamento economico delle concessioni, le entrate statali sono sempre molto basse rispetto al fatturato totale: si pensi che nel 2022 gli stabilimenti balneari hanno versato solo 115 milioni di euro all’erario, nonostante un fatturato complessivo di oltre 30 miliardi di euro.
Considerati pro e contro, è fondamentale e urgente adottare, a livello nazionale, misure adeguate a promuovere la competitività delle imprese italiane e superare le possibili criticità in anticipo.
Pacifica l’importanza di procedure di autorizzazione trasparenti e pubblicamente accessibili, con oggettività e imparzialità nel trattamento delle richieste da parte dei richiedenti, Meritocrazia Italia invoca una pronta regolazione, che preveda almeno:
- meccanismi di tutela dei lavoratori (si consideri, ad esempio, l’art. 4 del contratto dei servizi che dispone l’obbligo di assunzione dei tre quarti degli operatori della gara precedente con medesimo trattamento salariale);
- requisiti minimi di qualità, al fine di garantire un livello minimo di servizio ai turisti a pena esclusione;
- gare semplificate e a costi ridotti, al fine di garantire maggiore accessibilità;
- limiti di durata delle concessioni con un massimo decennale e previsione per il vincitore di dover compensare eventuali costi sostenuti come investimento dall’operatore uscente con opportune regole di “valore di subentro”.
Per rimanere competitivi rispetto alla potenziale concorrenza straniera, dovrebbe favorirsi la possibilità per gli stabilimenti dovrebbero di aggregarsi, con introduzione di valori demaniali differenziati in base alla zona, tenendo conto delle diverse condizioni commerciali di luoghi come Portofino o la spiaggia di Ognina.
Stop war.
Roma, lì 14 Febbraio 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello