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Congresso Mondiale Internazionale di Studi Urbani: Disastri, Crisi Climatica, Migrazione e Sicurezza - Una nuova prospettiva giuridica sulle emergenze ambientali

A Istanbul, durante il II Congresso Mondiale di Studi Urbani, Pablo Banchio ha proposto una nuova categoria di rifugiati, i "rifugiati ambientali". Ha sottolineato la sfida nel definirli a livello internazionale e ha avanzato la necessità di un sistema di diritti specifico. Banchio ha introdotto il concetto innovativo del "diritto umano a non emigrare", promuovendo uno sviluppo sostenibile
Istambul, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Nella cornice suggestiva di Istanbul, l'Università Topkapı ha ospitato con successo il II Congresso Mondiale Internazionale di Studi Urbani, dedicato al tema "Disastri, Crisi Climatica, Migrazione e Sicurezza". L'evento ha attirato l'attenzione di eminenti giuristi provenienti da tutto il mondo, creando un forum di discussione globale senza precedenti.

 

Il primo dicembre è stato un giorno particolarmente significativo, con la partecipazione distintiva del nostro posdottorato in Diritto presso l'Università degli Studi di Reggio Calabria, il noto giurista italo-argentino Pablo Banchio. Il Dott. Banchio ha posto l'accento sulla necessità di riconoscere una nuova categoria di rifugiati: quelli ambientali. Ha sottolineato l'importanza di tale riconoscimento e la sfida di ottenere un consenso internazionale sulla definizione di "rifugiati ambientali".

 

L'eminente giurista ha sostenuto la creazione di un sistema di diritti specifici, formalmente contemplante uno status giuridico per le persone in tale condizione. Tale proposta implica una sfida innovativa per il diritto internazionale, cercando un dialogo fruttuoso tra la dimensione umana e ambientale.

 

Banchio ha ulteriormente presentato la sua formulazione teorica del "diritto umano a non emigrare", con l'obiettivo di promuovere uno sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale che generi condizioni di vita dignitose. Tale approccio mira a prevenire l'esodo forzato degli abitanti e a permettere loro di sviluppare liberamente i propri progetti di vita.

 

Il riconoscimento di questo concetto è stato riaffermato durante la Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazione, il 23 luglio 2023, a Roma, dalla Priministra italiana Giorgia Meloni. Quest'ultima ha sottolineato che, in un periodo in cui si presta molta attenzione al diritto di migrare, non si sta dedicando sufficiente attenzione al diritto di non essere costretti a migrare, di non essere costretti a fuggire dalle proprie case e di non essere costretti ad abbandonare le proprie terre e famiglie in cerca di una nuova vita.

 

La condizione dei rifugiati ambientali richiede la costruzione di un sistema di protezione specifico per questa categoria emergente di rifugiati. Tale riconoscimento dovrebbe provenire sia dagli accademici, dalla società civile che dalla comunità internazionale, in particolare dalle Nazioni Unite. Solo attraverso un impegno globale potremo affrontare adeguatamente le sfide derivanti dalle crescenti migrazioni ambientali, promuovendo un mondo in cui il diritto di non migrare sia tanto rispettato quanto il diritto di migrare.

Ufficio Stampa
Ausonia Ferrero
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