Venerdì 26 Massa in festa per il compleanno del concittadino Liliano Mandorli che compie 100 anni: un secolo di vita intensa

Il 26 gennaio prossimo a Massa ci sarà una grande festa, di quelle che purtroppo se ne vedono pochissime perché toccherà il cuore e soprattutto l’anima di tutti
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massa, (informazione.it - comunicati stampa - varie)

Il 26 gennaio prossimo a Massa ci sarà una grande festa, di quelle che purtroppo se ne vedono pochissime perché toccherà il cuore e soprattutto l’anima di tutti. Sarà il compleanno di un centenne: Liliano Mandorli persona conosciutissima per la sua attività sociale, culturale, politica ma soprattutto è anche oggi, a 10 anni, un cattolico di grande spessore. Liliano Mandorli è nato in località Borgo del Ponte a Massa sabato 26 gennaio 1924.

Ha iniziato il suo curriculum scolastico alle scuole elementari di Via Palestro in una prima classe cittadina, per poi trasferirsi a Quercioli, per il cambio di abitazione della famiglia. Ha seguito la scuola elementare per tutti gli anni con la medesima maestra: l’indimenticabile Natalina Chiari, che lo preparò insieme ad altri compagni per l’esame di ammissione alla scuola media.

Iscritto poi all’Istituto Magistrale si diploma maestro nel 1941.

Accompagna tutte le fasi storiche contrassegnate dalla dittatura fascista e della seconda guerra mondiale.

Il 25 luglio 1943 lo trova in attesa di essere chiamato al corso allievi ufficiali; dopo l’8 settembre riceve la cartolina militare per essere arruolato, ma decide con i suoi amici Beppe Bertozzi e altri di non presentarsi e di andare ai monti con i partigiani. Devono però tornare immediatamente sui loro passi dopo aver saputo che i carabinieri si erano presentati a casa di Beppe per prelevare il figlio e, non trovandolo, avevano portano in prigione il babbo e due sorelle in attesa della presentazione del figliolo al distretto militare e con la certezza che la stessa sorte sarebbe successo per i genitori degli altri.

Viene inviato a Modena per l’addestramento e dopo all’isola d’Elba con i tedeschi.  Non arriva ad ottenere la licenza promessa e viene fatto prigioniero il 17 giugno 1944 dalle truppe francesi marocchine, che hanno conquistato l’isola. Viene traferito in Corsica e impiegato con altri nei lavori in una cava di pietre, nell’abbattimento delle piante nei boschi e in campagna,

Malnutrito e malato viene liberato a fine ottobre del 1945 e arriva a Massa i primi giorni del novembre successivo.

Inizia la sua lunga militanza politica. Conosce e assapora cosa significa essere in democrazia nelle fila della Democrazia Cristiana all'ombra dei personaggi che hanno costituito e operato nel Partito Popolare degli anni 20 del secolo scorso, tutti ormai sulla cinquantina, ma ricchi e pieni di esperienza, speranze e dedizione. Essi furono gli artefici della splendida vittoria del 18 aprile 1948 e dei governi realizzatori dei primi anni cinquanta.

L'esuberanza giovanile al Congresso nazionale D.C. del 1953 a Napoli e i trasformismi che portarono alla costituzione del primo governo di centro sinistra, penetrarono subito anche nella nostra provincia.

Per mentalità, educazione e prime esperienze democratiche, si è trovato subito all'opposizione verso i nuovi arrivati, che lo assimilarono ai “vecchi” Popolari da sostituire, per cui dovette incominciare a trovare le ragioni delle sue resistenze, incontrando altri giovani che condividevano le medesime riserve.

In effetti ha assaporato il gusto e le croci di quasi tutti gli incarichi di partito, se si eccettua quello di segretario di sezione:

- Delegato provinciale del Movimento Giovanile nei primi anni cinquanta;

- Segretario del Comitato comunale di Massa nel periodo 56 - 57 e successivamente durante gli anni 1965,66 e parte del 67;

- Comitato provinciale ne ha fatto parte, senza lunghe assenze, sin dal 1960;

- Componente della Giunta esecutiva del Comitato provinciale, è chiamato a dirigere, ad intervalli e anni diversi, l'organizzazione, la S.P.E.S., la Formazione Culturale, gli Enti Locali;

- Componente per una quindicina di anni del Comitato regionale toscano;

- Segretario del Comitato provinciale negli anni 1980/81 e in quelli 1992/93, preceduto quest’ultimo dalla vice segreteria negli anni precedenti, responsabilità queste ricoperte durante passaggi di grandi difficoltà, burrascosi e confusi per la storia dei partiti e dell’Italia.

- Consigliere provinciale durante i due mandati del 1956 e del 1961 e in quest’ultimo capogruppo;

- Assessore alle finanze del Comune di Massa nell'anno 1967;

- Consigliere comunale dal 1966 al 1968;

- Consigliere della Regione Toscana (a seguito del passaggio di Balestracci a parlamentare) circa un anno, a cavallo degli anni 1979 e 1980 e assegnato alla terza commissione consiliare.

È stato per moltissimi anni direttore della Cassa Mutua Commercianti di Massa Carrara e, dopo la riforma del servizio sanitario nazionale, è passato all’ASL di Massa Carrara della quale è stato dirigente.

Ideatore, costituente, animatore e instancabile sostenitore del Centro Studi “Alcide De Gasperi” di Massa di cui non ha mai ricoperto la carica di presidente, ma ininterrottamente quella di direttore dal 1975 e dopo le vicende dei primi anni novanta fino al 2007.  Ideatore, curatore e divulgatore di molte iniziative del Centro Studi su molteplici argomenti che interessano il territorio: l’organo ufficiale “APE - per un’Azione Politica Esemplare” recapitato a tutti i rappresentanti delle istituzioni provinciali, il ricordo di persone che hanno fatto la storia della provincia, l’analisi dei programmi amministrativi dei candidati sindaci e la verifica di quanto fatto a fine mandato, lo studio e la divulgazione di iniziative sui trasporti ed i parcheggi, l’organizzazione di seminari, convegni e dibattiti aperti a tutti.

Fervente antifascista, aderisce all’Associazione Apuana Volontari della Libertà, che fa parte della F.I.V.L. nazionale, alla quale non ha mai negato il sostegno e la passione per far emergere le ragioni storiche e le notizie riguardanti la partecipazione di molti eroi della resistenza nella nostra provincia e la storia del periodo bellico in generale. Sempre disponibile per ogni iniziativa, nonostante l’età è ancora un punto di riferimento per la vita dell’associazione e di sprone per mantenere vivo il ricordo e la testimonianza dei valori nati dalle lotte contro le dittature ed i totalitarismi.

Recentemente ha scritto il libro “L’arte difficile della Politica – una testimonianza autobiografica 1960-1995” presentato nell’aprile 2017 alle Stanze del Guglielmi, con il quale ripercorre le vicende politiche della provincia di Massa Carrara di cui è stato egli stesso protagonista.

Cattolico praticante, ha partecipato in diversi ambiti e con variegate funzioni e compiti alle aggregazioni laicali della parrocchia e della diocesi. Chiamato dal vescovo Mons. Boiardi a presiedere il Comitato Civico durante i tormentosi anni cinquanta e sessanta.

Sposato con Marcella Padroni dal 24 giugno 1956 con la quale condivide felicemente anche questi anni di vecchiaia, è padre di 4 figli: Alessandro, Gabriella, Francesco (anche lui politico noto) e Chiara; nonno di 8 nipoti: Luisa, Francesca, Giulio, Margherita, Anna, Giorgio (che sta ultimando la formazione presso il seminario interdiocesano di Pisa), Fabio e Cristina.

 

 

 

FOTO:

1: Mandorli oggi;

2: la famiglia al completo;

4: Assieme a Maria Romana, figlia del Presidente De Gasperi, in un convegno tenutosi a Massa.

Ufficio Stampa
Alberto Cesare Ruffini
 Associazione onlus "Solidarietà è progresso" (Leggi tutti i comunicati)
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