312 giornalisti hanno coperto dal punto di vista mediatico il terremoto di Al Haouz
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Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e Portavoce del Governo del Marocco , ha fatto un punto stampa, in merito alla copertura mediatica del Terremoto nella regione di Al Haouz .
Nel suo intervento il Ministro, ha ricordato che dei 312 giornalisti " un quarto, erano di nazionalità francese e rappresentavano 16 organi d'informazione, di cui 13 accreditati per la copertura del terremoto e tre con accreditamenti permanenti", ha spiegato il ministro.
"Il nostro Paese ha dimostrato di essere un Paese di trasparenza e libertà, che ha garantito che tutti i giornalisti svolgessero la loro missione in totale libertà"
La questione del respingimento amministrativo dei due cittadini francesi è una conseguenza giuridica della violazione della legge in quanto i due non avevano chiesto autorizzazione "I due cittadini francesi repressi non hanno chiesto alcuna autorizzazione per la copertura del terremoto di Al Haouz"
La stampa internazionale, ritengo, non è riuscita a comprendere a fondo la strategia del Marocco, formulando spesso dei giudizi non precisi. Il Marocco ha scelto di seguire le linee guida internazionali. Un fatto unico, perlomeno raro nel panorama mondiale. Sarà interessante vedere la crescita di questa regione nei prossimi anni. Il Marocco ha imparato molto dalla crisi pandemica ed ora mette in pratica quella lezione. Un atteggiamento pragmatico, come è nella natura marocchina. Ma anche il modo di porsi che chiunque operi nel settore della sicurezza conosce.
E' nei momenti di difficoltà che bisogna mettere da parte il cuore e fare funzionare il cervello e le mani. Quello che hanno fatto il Sovrano , e i marocchini. Il Marocco, dobbiamo riconoscerlo, ha dato una grande lezione al modo.
Marco Baratto