Sport
Crusaders: finale di conference a Catania
Due eventi significativi nell’arco di ventiquattr’ore celebrano la magnificenza della franchigia sarda. Si comincia venerdì pomeriggio (21 giugno 2024), quando al T-Hotel di Cagliari, in via dei Giudicati 66, il CONI Sardegna consegnerà due Stelle al merito Sportivo. Entrambe di bronzo, una vedrà come destinatario il presidente crociato Emanuele Garzia che da tempi immemorabili si barcamena con passione nel raggiungere risultati sportivi, favorire la diffusione dei valori e formare future generazioni di atleti. L’altra sarà consegnata alla società Crusaders, per gli stessi identici motivi.
Un buon antipasto che probabilmente gaserà la squadra in vista della quinta finale di conference prevista l’indomani (22 giugno 2024) a Catania, in casa degli Elephants. Le due contendenti si conoscono da tempi immemorabili e secondo una ricerca ufficiosa risultano diciassette gli incontri ufficiali, spalmati tra campionati a nove, otto giocatori, serie A2 e Winter League. Il bilancio è pesantemente a favore dei siciliani che per ben tredici volte sono usciti vincitori. Spulciando tra gli annali la prima sfida risalirebbe al marzo del 1995 presso lo stadio catanese Santa Maria Goretti, I padroni di casa si imposero per 28-0. Al quarto tentativo, datato ottobre 1998, giunge il primo successo dei campidanesi, nel Campo Isola san Pietro presso l’ippodromo del Poetto, a Cagliari: 30-12. Nella sfida successiva (14 novembre 1998) si registra anche la prima vittoria in trasferta, sempre allo stadio Maria Goretti: 24 - 25. L’ultimo acuto crociato è del marzo 2007, fuori casa: 6-11. Da allora sono seguite altre sei tenzoni tutte vinte dagli etnei, l’ultima è datata maggio 2022 al “Paolone” di Catania, con un abbordabile 21-12. Curioso scoprire che nelle due contendenti siano ancora in attività giocatori che già militavano nel lontano 2005: il nostro Matia Pisu e tra i proboscidati Enrico Lombardo, prospetti che le due tifoserie non si dimenticheranno molto facilmente.
Il presidente Emanuele Garzia non nasconde emozioni e tensioni per questi due eventi ravvicinati: “Provo grande soddisfazione – risalta – perché si attesta il grandissimo lavoro svolto fino ai giorni nostri da me, dall’intero team dirigenziale e ovviamente dal coaching staff a cui devo gran parte del merito di queste benemerenze CONI. La sfida siciliana è ugualmente un evento importantissimo che sta contrassegnando il nostro libro di storia giunto al suo trentaduesimo capitolo, impreziosito da una nuova finale di conference. Forti dell’entusiasmo che ci ha portato sin qui scenderemo in campo con la massima concentrazione e particolarmente risoluti nel tentativo di meritarci un risultato positivo”.
Intanto la grande famiglia dei Crusaders si fa sentire sempre nei momenti nel bisogno. Per far fronte alle esorbitanti spese di trasferta, in parecchi hanno messo mani al proprio portafoglio per sentirsi comunque parte di questo esaltante momento agonistico. A parte i tanti generosissimi militanti dei tempi che furono, gli stessi attuali giocatori, allenatori e dirigenti hanno risposto all’appello societario. “Voglio manifestare la mia immensa gratitudine a tutti coloro che ci hanno sostenuto – conclude Garzia – e questa è una conferma di quanto sia speciale la nostra realtà che va ben oltre la semplice attività agonistica”.
Le azioni fuori dall’ordinario non cessano qui. Alla trasferta, molto dispendiosa e sfiancante come ai vecchi tempi, parteciperanno anche il regista cinematografico Stefano Sernagiotto e il fotografo/grafico/archivista Battista Battino. Realizzeranno un filmato da aggiungere al docufilm NOI i cui diritti probabilmente saranno acquisiti da una piattaforma digitale. L’intento è di testimoniare come in realtà, dopo oltre trent’anni, le crociate sono rimaste pressoché identiche sia dentro, sia fuori dal campo.
9FL -NINE FOOTBALL LEAGUE 2024 FIDAF
FINALE CONFERENCE SUD
CATANIA – Stadio Benito Paolone – via Fontanarossa, 11 - 22/06/2024 - Ore 18:00
ELEPHANTS CATANIA
CRUSADERS CAGLIARI
TIM TOBIN VUOLE UN COLLETIVO UMILE E OPEROSO
La squadra locale ha avuto sino ad ora le sembianze di un rullo compressore. Nella fase a gironi ha totalizzato sei vittorie in altrettante gare con vittime Eagles United Palermo, Achei Crotone, Briganti 82 Napoli e Eagles Salerno. In tutto 158 punti fatti, 24 subiti. Saltato il turno delle wild cards, la franchigia siciliana ha ospitato i Doves Bologna per le semifinali di conference, battendoli 25-12.
Numeri che non passano inosservati agli occhi di Tim Tobin che farà il possibile per invertire il trend negativo negli scontri diretti: “Ci misureremo con una squadra esperta – espone - tra le migliori d'Italia che ha come caratteristica principale quella di commettere pochi errori”.
Pensa ad eventuali strategie: “Per vincere dovremo giocare come nel primo tempo disputato in casa dei Legionari Roma – continua Tobin - ovviamente nell’arco dell’intera partita, solo così potremmo avere opportunità di passare alla finalissima. Siamo una squadra molto giovane, dopo ogni allenamento i ragazzi imparano sempre di più. Negli ultimi tre anni ho lavorato per insegnare le tecniche corrette e la filosofia del football. Quello che deve preoccupare i nostri giocatori sono i grandi cali di tensione; a momenti giochiamo come veri campioni, ma ad un certo punto ci riduciamo a squadra mediocre, commettendo errori mentali di ogni tipo. Affinché i Crusaders possano vincere e continuare a farlo, l'intera organizzazione deve fare le piccole cose corrette e imparare dagli sbagli, evitando di commetterli in continuazione. Le buone squadre imparano dagli errori e li correggono. le cattive squadre li ignorano e continuano a ripeterli”. Conclude con cinque parole che i suoi allievi devono sempre tenere a mente: umiltà, disciplina, salute, durezza, assenza di ego”.
LE FINALI DI CONFERENCE, QUESTE CONOSCIUTE
Nell’intento di ricostruire i precedenti festosi della compagine cagliaritana si è commessa qualche ingenuità di troppo. Due comunicati fa si è inclusa la gara del 2003, Bengals – Crusaders 13-25, tra quelle dei quarti di finale (o semifinale di conference); in realtà si trattava della finale di conference. E poi nessuno si ricordò che nel 2008 gli isolani disputarono un altro quarto, perdendolo per 32 – 30 al Green park di Bari contro i Wild Boars, dopo che erano stati in vantaggio per 16-0.
Questa volta entrano in scena le quattro finali di conference disputate in passato. Già analizzata la sfida bresciana, i vice presidenti Sergio Andrea Meloni e Giuseppe Marongiu ripercorrono i fatti salienti delle restanti.
2004: Barbari – Crusaders 22-25
Giuseppe Marongiu: “Non ho un ricordo nitido di quella sfida giocata con la nostra rivale storica i cui giocatori erano molto, molto tesi; noi in realtà un po’ meno. In quegli anni ho avuto la fortuna di allenare una squadra fortissima, dalle individualità pazzesche. Sorprendemmo i Barbari in maniera clamorosa sul gioco. Erano convinti di vincere male e di pestarci, invece ne è uscita una partita dura, combattuta sino all’ultimo, con una prestazione da incorniciare di Sergio Andrea Meloni; ma anche tutti gli altri non furono da meno soprattutto in difesa dove ad ogni azione scoccarono scintille. Mi ricordo di Enrico Solla che a dispetto del nome era un ragazzo di origini nigeriane, munito di doti fisiche stratosferiche che corse in lungo e in largo in mezzo alla difesa barbarica segnando tutte le volte che ne aveva la possibilità, ovviamente ben imbeccato da Sergio Andrea. Il mio ricordo più chiaro, forse perché il più importante, fu quando al momento della premiazione, la gran favorita formazione ospitante dovette prendere la targa riservata ai secondi (o agli sconfitti). Le loro facce sono state oggetto di scherno da parte nostra per tutti gli anni a venire. Quell’anno vincemmo il titolo”.
2010: Crusaders – Sharks Palermo 14-8
Sergio Andrea Meloni: “Partita sicuramente difficile e complicata visto che perdemmo entrambi gli incontri in regular season, seppur di misura. Loro venivano dall'ottima stagione precedente giocata in serie A2 e scesero di categoria con l’obiettivo di vincere questo campionato, aggiudicandosi anche la sede di svolgimento della finale. La difesa dei CRU riuscì a rendere quasi inoffensivo il Qb avversario che però, in una delle azioni iniziali, lanciò un TD su un compagno libero, realizzando anche i 2 punti addizionali su corsa. Ci trovammo perciò quasi subito 0-8 ma cercammo di scalare la montagna che ci trovammo di fronte, passo dopo passo. Gradualmente, in attacco, guadagnammo terreno fino al controllo della partita. La difesa rese inoperosa l'offense avversaria. Con una lunga corsa a segnai un TD e poi ottenemmo il momentaneo pareggio con una trasformazione da 2 con un mio lancio su Andrea Lianas. Quasi allo scadere del primo tempo decidemmo con i coaches di forzare un po’ di più con una delle nostre azioni più caratteristiche: la famosa e fruttuosa “24 Lancio”, in cui si finge una corsa verso destra sul running back per poi invece lanciare in corsa su un ricevitore che dovrebbe fare delle tracce da sviluppare verso destra. Il ricevitore designato era Matia Pisu che però tagliò verso sinistra, alla ricerca di una zona più libera, costringendomi ad interrompere la corsa e lanciare in torsione dalla parte opposta del campo. Matia ricevette in salto e si portò in end zone per il TD del sorpasso. La trasformazione non ebbe successo e allora andammo al riposo sul 14-8. Il risultato non cambiò per tutto il secondo tempo, grazie alla difesa che controllò perfettamente l'attacco avversario non concedendo praticamente niente. Invece l'offense giocò senza mai perdere di vista il cronometro, al fine di far scorrere il tempo. E così si andò in finale a Palermo contro gli Isladers Venezia”.
2011: Cardinals Palermo– Crusaders 48-54
Sergio Andrea Meloni: “Semifinale da cineteca in cui le due squadre si inseguono e si sorpassano continuamente. A pochi minuti dalla fine i CRU si trovano sotto 42-48. Grazie ad una corsa del qb Simone Moccia, riusciamo a pareggiare assicurandoci il prosieguo ai tempi supplementari. Partono i Cardinals in attacco ma vengono bloccati dall'attenta difesa CRU che li costringe al punt. Tornati all’attacco, dopo alcune azioni di corsa, Mattia Contu (Scheggia) segna il TD del sorpasso che ci consente di andare in finale per il secondo anno consecutivo, così come accaduto anche nelle stagioni 2003 e 2004, per sfidare le Aquile Ferrara”.
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