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Zeus One insultato sui social per il suo impegno contro il femminicidio

Zeus One, rapper italiano noto per la sua carriera ventennale e il suo impegno sociale, è stato bersagliato da una serie di insulti sui social dopo aver preso parte alla Giornata Mondiale contro il Femminicidio,
milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Zeus One, rapper italiano noto per la sua carriera ventennale e il suo impegno sociale, è stato bersagliato da una serie di insulti sui social dopo aver preso parte alla Giornata Mondiale contro il Femminicidio, celebrata il 25 novembre. L'artista, che da sempre utilizza la sua musica per sensibilizzare su temi di rilevanza sociale, ha pubblicato un video su Instagram in cui lancia un messaggio contro la violenza sulle donne, invitando i suoi follower a unirsi alla causa.

Nonostante l’iniziativa sia stata accolta positivamente da molti, con centinaia di commenti di supporto e condivisioni, alcuni utenti hanno criticato aspramente il rapper, accusandolo di "strumentalizzare il tema per visibilità". Tra i commenti più duri, spiccano offese personali e critiche infondate, che hanno scatenato un dibattito acceso sotto il post.

Zeus One ha risposto con fermezza, dichiarando:
"Il mio impegno contro il femminicidio è autentico e non ha nulla a che vedere con il guadagno di popolarità. Ogni artista ha una responsabilità: quella di usare la propria voce per combattere le ingiustizie. Non saranno gli insulti a fermare il mio messaggio. Questa battaglia è troppo importante."

L'artista ha inoltre sottolineato il suo impegno costante per diverse cause sociali, ricordando la recente collaborazione con Save the Children e la partecipazione a eventi benefici, come la serata "Love for All", prevista a dicembre a Orbassano.

I fan di Zeus One si sono subito schierati al suo fianco, lanciando l’hashtag #IoStoConZeusOne su Twitter e Instagram, per dimostrare solidarietà all’artista e ribadire il sostegno alla lotta contro ogni forma di violenza di genere.

Questo episodio solleva interrogativi sulla responsabilità degli utenti sui social media e sulla necessità di combattere il cyberbullismo, che spesso colpisce chi ha il coraggio di esporsi per cause importanti.

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marco conti
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