IL TEMPO DEI COSTRUTTORI: UN LIBRO DI FRANCO BANCHI TORNATO DI MODA
Comunicato Precedente
Comunicato Successivo
Sono passati alcuni anni dalla prima pubblicazione, ma siamo ancora qui a rileggere con interesse quanto scritto. Perchè?
“Credo che questa nuova richiesta di riproposizione del mio libro risenta non poco del clima politico che traversa l'Italia, l' Europa, lo stesso scenario internazionale. Assistiamo sempre più alla ricerca insistita di ciò che divide e contrappone. Evidenziare in modo rigido, manicheo direi, ciò che separa permette più agevolmente di presidiare una posizione di rendita, attirando consensi, ma facendosi crollare alle spalle i ponti”.
Lei mette in grande evidenza il sottotitolo: Note sulla funzione architettonica della politica. Può spiegarlo meglio.
“La tesi ispiratrice è la seguente: è tornato il tempo propizio per i costruttori della nuova polis, per coloro che, ripudiando l’umiliante angustia di una politica di sopravvivenza, mirano a una forte progettualità. Ecco che ho preso lo spunto iniziale dal grande architetto Gaudì, facendo specifico riferimento alla sua magnifica impresa “incompiuta”: la Sagrada Familia in Barcellona. La mia ricerca porta avanti i punti di contatto con la funzione e l’ambizione architettonica della politica”.
Tanti i riferimenti a quei “giganti” che si pongono come ispiratori di questo grande ed ambizioso disegno politico.
“Questo mio viaggio, in estensione e profondità, accomuna grandi filosofi dell’età classica e medievale, insieme a pensatori contemporanei. Presente la più illuminata cultura laica e quella degli ultimi pontefici. Da Platone a Simone Weil, da San Tommaso a Gobetti; percorso in cui non possono mancare i pilastri della politica di ispirazione cristiana, su tutti Sturzo, De Gasperi, La Pira”.
Veniamo ai nostri giorni. Le chiediamo una visione attualizzante del suo libro.
“Il clima non è certo favorevole per l'opera dei “costruttori”. I motivi ? Poca cultura in quanto tale; scarsa preparazione pre -politica; un diffuso analfabetismo politico. Imperano improvvisazione, le frasi fatte e pre - confezionate, le parole d'ordine muscolari per galvanizzare la propria compagine e marcare bene gli elementi della contrapposizione”.
Possibile ancora per la politica uscire da questa impasse e preparare nuovi “costruttori”?
“Sono convinto che in politica la logica delle scorciatoie sia perdente, almeno a medio e lungo termine. Come detto, senza una preparazione a monte, che, in realtà, non esiste nei partiti, ma neppure nelle associazioni cattoliche, si perde proprio il respiro lungo e la visione architettonica della vera politica. Ecco allora che la politica si avvita su se stessa, diventa sorda e cieca, si rinchiude nella ricerca ( come avrebbe detto Guicciardini ) del “particulare”. Invece bisogna percorrere una “strada maestra”. Servono ascolto, discernimento, pazienza , confronto, alta capacità di mediazione ( da non confondere con il
compromesso ), dialettica costruttiva, slancio prospettico, oserei dire profetico. Mi viene in mente lo stile sia dei padri costituenti italiani che quello dei padri fondatori dell'Europa unita. Si può definire statista solo chi porta nella carne della storia la visione architettonica della politica”.
Franco Banchi, Il tempo dei costruttori. Note sulla funzione architettonica della politica.Edizioni Del Faro, Trento, 2018. ISBN 9788865376508.