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Partito democratico, Alenia Aermacchi e il decreto "Mille proroghe"
Venerdì scorso a Pomigliano d’Arco, nello stabilimento di Alenia Aermacchi, si è celebrato il raggiungimento dell’obiettivo della produzione della millesima fusoliera del velivolo ATR, Nello stesso giorno e ora, il Partito Democratico della Campania ha riunito i suoi esponenti regionali più importanti, per ’parlare’ del futuro delle imprese di Finmeccanica.
Napoli,
(informazione.it - comunicati stampa - economia)
Venerdì scorso a Pomigliano d’Arco, nello stabilimento di Alenia Aermacchi, si è celebrato il raggiungimento dell’obiettivo della produzione della millesima fusoliera del velivolo ATR, Nello stesso giorno e ora, il Partito Democratico della Campania ha riunito i suoi esponenti regionali più importanti, per ’parlare’ del futuro delle imprese di Finmeccanica.
Dalla nota diffusa dopo l’incontro si rileva che hanno partecipato quelli che ‘contano’: l’eurodeputato Andrea Cozzolino, il consigliere regionale Antonio Marciano, i parlamentari Luigi Nicolais, Salvatore Piccolo, Teresa Armato ed Eugenio Mazzarella. Tutti si sono riuniti intorno ad un tavolo per concordare con il segretario regionale Enzo Amendola e con il responsabile nazionale politiche industriali Enrico Ceccotti, un ‘appello’ per chiedere alla principale holding nazionale dell’Aerospazio e Difesa Finmeccanica che non si può abbandonare i settori industriali strategici, che bisogna salvare le imprese e che le attività civili in Campania non possono essere dismesse.
Sarà anche questo un segno dei tempi, ma un partito ridotto come il PD campano che ha bisogno di riconfigurare (?) il suo profilo nel panorama politico regionale, forse dovrebbe affrontare temi di questo tipo in un confronto pubblico, aperto ai lavoratori, imprenditori e operatori del comparto regionale. Se non altro perché i problemi delle imprese arrivano dal lontano, e che gli esponenti del Pd che oggi propongono soluzioni, sono gli stessi che in anni recenti e lontani hanno avuto le maggiori responsabilità sulle politiche e amministrative sui temi dello sviluppo dell’economia e delle industrie. Ma, riteniamo che il libero confronto è anche ‘il percorso più costruttivo’, non fosse altro perché consente di avere una visione dei problemi più completa di quella che ha fornito in questi mesi i mezzi di comunicazione.
Non pensiamo certo che molti dei giudizi sul management siano stati necessariamente distorti, ma che la stampa in molti casi ha proposto le rappresentazioni di maggior effetto sull’opinione pubblica, quelle stesse che oggi non aiutano a capire come superare le conseguenza industriali della crisi e non semplificano il lavoro di chi vorrebbe capire il processo di riposizionamento delle aziende di Finmeccanica. Non tralasciando l’aspetto meno evidente, le conseguenze che stanno producendo sulla filiera dell’indotto, l’immobilismo e l’assenza di una politica industriale della Regione e del Governo nazionale e l’incertezza nei programmi futuri di Finmeccanica.
Tralasciando i giudizi che ognuno può avere sul piano industriale di Alenia Aermacchi, e della vicenda che ha visto in Campania l’uscita dal lavoro di almeno mille dipendenti, tra altro le figure più professionalizzate, e portare a Venegono la sede legale dell’azienda, riteniamo che ogni persona responsabile condivida oggi la considerazione che lasciare questo processo di ristrutturazione a metà strada sia l’errore peggiore. Uno sbaglio che produrrebbe l’affossamento definitivo e rapido dell’intero comparto aeronautico della Campania, con il prevedibile effetto di chiusura di numerose PMI e con la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Il PD ha riunito la sua parte più rappresentativa nelle istituzioni e la più competente sulle politiche industriali, ci chiediamo se qualcuno dei partecipanti al ’summit’ si è posto il problema di come intervenire al Senato per modificare il decreto milleproroghe del governo Monti, da loro stessi votato, per risolvere il problema degli ‘esodati’, che impatta sul progetto di riorganizzazione di Alenia Aermacchi pesantemente proprio in Campania.
Il segretario del Pd Luigi Bersani non ci pare abbia colto il problema che si è sollevato con l’approvazione del provvedimento, infatti, Bersani, si è limitato a dichiarare che «anche grazie ai nostri sforzi» il decreto risolve due punti sulle pensioni. ». I lavoratori «esodati», innanzitutto, in altre parole quelli che hanno accettato con un accordo di lasciare l’azienda in crisi pensando di andare in pensione entro pochi mesi, ha confermato il leader del PD, potranno andare in pensione con il vecchio sistema se la data di cessazione del rapporto di lavoro è antecedente il 31 dicembre 2011. Evidentemente, nessuno ha spiegato a Bersani, che invece conosceva bene in passato le vicende di Finmeccanica, che questo stesso provvedimento approvato da Parlamento, blocca la riorganizzazione del gruppo Alenia Aermacchi, lasciando senza alcun aggancio alla pensione i lavoratori che dovrebbero uscire in mobilità lunga nei prossimi mesi, come previsto nell’accordo sindacale tra il gruppo di Finmeccanica e i sindacati. A confermare la svista di Bersani e del Governo è proprio il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Pier Paolo Baretta, secondo il quale il testo del decreto milleproroghe nella parte che riguarda le pensioni è un passo in avanti rispetto alla manovra «salva-Italia», ma passi indietro sono invece stati fatti rispetto all'emendamento prima approvato dalle commissioni. Ora sono salvi solamente chi ha risolto il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011. Rimane da affrontare un nodo interpretativo sul provvedimento salva-Italia, spiega l'onorevole del Pd, quello relativo al quesito se debba fare fede la data di stipula dell'accordo per l'esodo o la cessazione effettiva dell'attività lavorativa. «Per me - dice Baretta - è senza dubbio valida la prima ipotesi». Se ne parlerà in Senato.
Certo, ci auguriamo che se ne parlerà in Senato, perché il quesito lascia nell’incertezza tutti i lavoratori di Alenia Aeronautica coinvolti nel piano di ristrutturazione dell’azienda e compromette il destino della più importante azienda aeronautica nazionale.
Non è forse anche questo un esempio di come i partiti ormai parlano solo in, e tra loro stessi, ma sicuramente sono sempre più lontani dai veri problemi della gente che credono di rappresentare?
Antonio Ferrara
Direttore AEROPOLIS
– Associazione Operatori dell’aerospazio in Campania – ( www.aeropolis.it )
Dalla nota diffusa dopo l’incontro si rileva che hanno partecipato quelli che ‘contano’: l’eurodeputato Andrea Cozzolino, il consigliere regionale Antonio Marciano, i parlamentari Luigi Nicolais, Salvatore Piccolo, Teresa Armato ed Eugenio Mazzarella. Tutti si sono riuniti intorno ad un tavolo per concordare con il segretario regionale Enzo Amendola e con il responsabile nazionale politiche industriali Enrico Ceccotti, un ‘appello’ per chiedere alla principale holding nazionale dell’Aerospazio e Difesa Finmeccanica che non si può abbandonare i settori industriali strategici, che bisogna salvare le imprese e che le attività civili in Campania non possono essere dismesse.
Sarà anche questo un segno dei tempi, ma un partito ridotto come il PD campano che ha bisogno di riconfigurare (?) il suo profilo nel panorama politico regionale, forse dovrebbe affrontare temi di questo tipo in un confronto pubblico, aperto ai lavoratori, imprenditori e operatori del comparto regionale. Se non altro perché i problemi delle imprese arrivano dal lontano, e che gli esponenti del Pd che oggi propongono soluzioni, sono gli stessi che in anni recenti e lontani hanno avuto le maggiori responsabilità sulle politiche e amministrative sui temi dello sviluppo dell’economia e delle industrie. Ma, riteniamo che il libero confronto è anche ‘il percorso più costruttivo’, non fosse altro perché consente di avere una visione dei problemi più completa di quella che ha fornito in questi mesi i mezzi di comunicazione.
Non pensiamo certo che molti dei giudizi sul management siano stati necessariamente distorti, ma che la stampa in molti casi ha proposto le rappresentazioni di maggior effetto sull’opinione pubblica, quelle stesse che oggi non aiutano a capire come superare le conseguenza industriali della crisi e non semplificano il lavoro di chi vorrebbe capire il processo di riposizionamento delle aziende di Finmeccanica. Non tralasciando l’aspetto meno evidente, le conseguenze che stanno producendo sulla filiera dell’indotto, l’immobilismo e l’assenza di una politica industriale della Regione e del Governo nazionale e l’incertezza nei programmi futuri di Finmeccanica.
Tralasciando i giudizi che ognuno può avere sul piano industriale di Alenia Aermacchi, e della vicenda che ha visto in Campania l’uscita dal lavoro di almeno mille dipendenti, tra altro le figure più professionalizzate, e portare a Venegono la sede legale dell’azienda, riteniamo che ogni persona responsabile condivida oggi la considerazione che lasciare questo processo di ristrutturazione a metà strada sia l’errore peggiore. Uno sbaglio che produrrebbe l’affossamento definitivo e rapido dell’intero comparto aeronautico della Campania, con il prevedibile effetto di chiusura di numerose PMI e con la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Il PD ha riunito la sua parte più rappresentativa nelle istituzioni e la più competente sulle politiche industriali, ci chiediamo se qualcuno dei partecipanti al ’summit’ si è posto il problema di come intervenire al Senato per modificare il decreto milleproroghe del governo Monti, da loro stessi votato, per risolvere il problema degli ‘esodati’, che impatta sul progetto di riorganizzazione di Alenia Aermacchi pesantemente proprio in Campania.
Il segretario del Pd Luigi Bersani non ci pare abbia colto il problema che si è sollevato con l’approvazione del provvedimento, infatti, Bersani, si è limitato a dichiarare che «anche grazie ai nostri sforzi» il decreto risolve due punti sulle pensioni. ». I lavoratori «esodati», innanzitutto, in altre parole quelli che hanno accettato con un accordo di lasciare l’azienda in crisi pensando di andare in pensione entro pochi mesi, ha confermato il leader del PD, potranno andare in pensione con il vecchio sistema se la data di cessazione del rapporto di lavoro è antecedente il 31 dicembre 2011. Evidentemente, nessuno ha spiegato a Bersani, che invece conosceva bene in passato le vicende di Finmeccanica, che questo stesso provvedimento approvato da Parlamento, blocca la riorganizzazione del gruppo Alenia Aermacchi, lasciando senza alcun aggancio alla pensione i lavoratori che dovrebbero uscire in mobilità lunga nei prossimi mesi, come previsto nell’accordo sindacale tra il gruppo di Finmeccanica e i sindacati. A confermare la svista di Bersani e del Governo è proprio il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Pier Paolo Baretta, secondo il quale il testo del decreto milleproroghe nella parte che riguarda le pensioni è un passo in avanti rispetto alla manovra «salva-Italia», ma passi indietro sono invece stati fatti rispetto all'emendamento prima approvato dalle commissioni. Ora sono salvi solamente chi ha risolto il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011. Rimane da affrontare un nodo interpretativo sul provvedimento salva-Italia, spiega l'onorevole del Pd, quello relativo al quesito se debba fare fede la data di stipula dell'accordo per l'esodo o la cessazione effettiva dell'attività lavorativa. «Per me - dice Baretta - è senza dubbio valida la prima ipotesi». Se ne parlerà in Senato.
Certo, ci auguriamo che se ne parlerà in Senato, perché il quesito lascia nell’incertezza tutti i lavoratori di Alenia Aeronautica coinvolti nel piano di ristrutturazione dell’azienda e compromette il destino della più importante azienda aeronautica nazionale.
Non è forse anche questo un esempio di come i partiti ormai parlano solo in, e tra loro stessi, ma sicuramente sono sempre più lontani dai veri problemi della gente che credono di rappresentare?
Antonio Ferrara
Direttore AEROPOLIS
– Associazione Operatori dell’aerospazio in Campania – ( www.aeropolis.it )
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Antonio Ferrara
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Napoli Italia
antonioferrara@dsalenia.it
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