"Luigi Bartolini incisore" alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma

Mostra prorogata fino all’11 settembre 2024.
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

 A Roma,  Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la mostra Luigi Bartolini incisore che, a sessant’anni dalla sua scomparsa rende omaggio a uno degli artisti marchigiani più complessi e interessanti del Novecento italiano, inaugurata lo scorso 26 giugno e con chiusura prevista il 1° settembre, è prorogata fino all’11 settembre 2024.

 

Al finissage dell'11 settembre, ore 17.30, Sala delle Colonne della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma – interverranno l’ideatore della mostra Vittorio Sgarbi, il curatore Alessandro Tosi e la figlia dell’artista Luciana Bartolini, che presiede l’Archivio Luigi Bartolini di Roma, maggiore promotore dell’evento.

Nella stessa occasione sarà presentata la ristampa, edita da La Nave di Teseo, di Ladri di biciclette, il capolavoro letterario di Bartolini, dato alle stampe per la prima volta dall’editore romano Polin nel 1946, reso poi immortale da Cesare Zavattini e Vittorio De Sica nella omonima pellicola, vincitrice dell’Oscar nel 1948.

Parteciperanno alla presentazione lo stesso Vittorio Sgarbi e Francesca Bernardini Napoletano, curatrice della postfazione della pubblicazione.

Da un’idea di Vittorio Sgarbi, la mostra è curata da Alessandro Tosi - professore associato di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e Direttore del Museo della Grafica di Pisa -, è promossa dall’Archivio Luigi Bartolini, prodotta e organizzata da AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, con il coordinamento scientifico di Stefano Tonti e Arianna Trifogli, con il sostegno della Fondazione Roma e il patrocinio della Fondazione Marche Cultura.

Il Comitato scientifico della mostra comprende Luciana Bartolini, Francesca Bernardini, Francesco Maria Orsolini, Vittorio Sgarbi e Alessandro Tosi.

Luigi Bartolini

(Cupramontana, 1892 - Roma, 1963) è stato uno dei più importanti incisori dello scorso secolo. Artista sempre animato da un profondo tormento interiore che riflesse nei suoi lavori in uno stile estremamente poetico ma inquieto.

Attraverso le cento opere esposte lungo un percorso temporale, la mostra fa luce sul punto focale della riflessione bartoliniana, il processo generativo dell’arte, ritenuto il solo momento in cui è possibile il rivelarsi di una realtà altra di cui l’artista cercò sempre di farsi portavoce.

Nel percorso espositivo due teche, curate da Luciana Bartolini e Francesca Bernardini, in cui sono esposti volumi, testi, fotografie e documenti originali che testimoniano la poliedricità dell’artista e tre manoscritti conservati nel Fondo Enrico Falqui dell’Archivio del Novecento dell’Università di Roma “La Sapienza”.

 

Ufficio Stampa
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