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Arte e Cultura

"Exitus" - Romanzo di Salvatore Enrico Anselmi, Roma 2019, GB EditoriA

Tra le ultime novità di narrativa italiana è stato appena pubblicato Exitus, romanzo di Salvatore Enrico Anselmi, Ginevra Bentivoglio EditoriA. Exitus ovvero la repentina svolta degli eventi, la via d’uscita, la virata che segna la vicenda dei protagonisti in un crescendo che costringe il lettore a seguire il tenace filo di continuità, ora sotteso, ora macroscopico e dirompente.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Tra le ultime novità di narrativa italiana è stato appena pubblicato Exitus, romanzo di Salvatore Enrico Anselmi, Ginevra Bentivoglio EditoriA.
Exitus ovvero la repentina svolta degli eventi, la via d’uscita, la virata che segna la vicenda dei protagonisti in un crescendo che costringe il lettore a seguire il tenace filo di continuità, ora sotteso, ora macroscopico e dirompente.
I capitoli – La stagione agra, Bovary, Sebastien prima di Valmont – costituiscono una trilogia, raccontano tre storie autonome, tuttavia strettamente connesse le une alle altre dalla struttura di riferimento e dall’articolata architettura di sostegno. Questa si avvale di continui rimandi, di corrispondenze, di richiami. La narrazione diretta e contemporanea, secondo la contemporaneità cronologica del racconto, si mescola e si fonde con la narrazione indiretta, interna ed evocata quasi come se Exitus fosse un romanzo costruito come una storia di storie.
La svolta felice o drammatica, la rinuncia alla vita, l’innamoramento, il rovello della creazione artistica, il voler conoscere se stessi e dare alla propria esistenza un assetto definitivo, dopo lungo vagabondare, sono alcuni dei temi centrali.
Il ritmo serrato e, allo stesso tempo che rispecchia un atteggiamento introspettivo, attraversa un ampio lasso di tempo, dal Settecento, periodo nel quale si svolge il terzo e conclusivo capitolo, fino all’inizio del XXI secolo. La scansione diacronica, pertanto, è frazionata e volutamente discontinua. Lo stile persegue in forma costante l’intento della bella scrittura; è duttile, versatile, coniugato con l’intento di rispondere al contesto di civiltà al quale si riferisce.
La svolta si compie attraverso virate repentine e inattese che coinvolgono il protagonista della prima vicenda, l’anziano pittore Francesco Olgiati, il quale intrattiene un carteggio a distanza con il figlio Lorenzo. L’asfittica unità familiare, composta da Carlo Rusticucci e Luisa Fiorilli, viene messa a dura prova, nel secondo racconto, da Piero Asgrò. Questi presenta caratteri di continuità con Sebastien Valmont, mutuato dalle Liaisons dangereuses di Choderlos de Laclos, protagonista dell’ultimo capitolo.
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