Comunicati Stampa
Servizi

POSTE ITALIANE E POSTEGO: Presentato anche un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Intervengono i sindacati

POSTEGO, tengono duro le officine che non hanno firmato l’improponibile atto di convenzionamento di POSTEGO per la manutenzione dei motomezzi del recapito di Poste Italiane; protestano anche le officine che stanno utilizzando il servizio che non rispecchia gli standard di efficienza del precedente contratto. Ieri è stato anche presentato un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione e sono stati investiti alcuni parlamentari per la Commissione Trasporti.
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - servizi)

POSTE, infatti, ha improvvisamente interrotto il contratto con la società appaltatrice per affidare la gestione della flotta dei motomezzi alla sua neo-società POSTEGO. Improvvisamente appaltatori e decine di officine sono rimasti senza lavoro, alla vigilia di Natale.

Anche i sindacati sono intervenuti chiedendo a Poste un incontro urgente per discutere della nuova gestione della flotta affidata alla neonata POSTEGO Spa.

SI PREVEGONO ULTERIORI DISSERVIZI NEI PROSSIMI GIORNI SE NON LA PARALISI DEL SERVIZIO DI RECAPITO IN MOLTE REGIONI ITALIANE PER LA MANCANZA DI UNA EFFICIENTE RETE DI OFFICINE DI MANUTENZIONE CHE POSTEGO HA CERCATO DI RECLUTARE DISPERATAMENTE A FINE DICEMBRE PER IL SERVIZIO CHE DOVEVA GIA PARTIRE IL 1 GENNAIO 2025. OLTRE 7MILA I PORTALETTERE COINVOLTI.   

SI preannunciano inoltre ricorsi e denunce PER LE VIOLAZIONI DELLE PIU ELEMENTARI REGOLE SUL SERVIZIO PUBBLICO PER LA MANCANZA DI TRASPARENZA, VIOLAZIONE DEL CODICE APPALTI E DEL CODICE ETICO DI POSTE ITALIANE. A RISCHIO CENTINAIA DI POSTI DI LAVORO.

 

ROMA - POSTE ITALIANE & POSTEGO, Continuano le proteste delle officine autorizzate storiche escluse da POSTEGO, la nuova società di noleggio di Poste Italiane cui Poste ha affidato il servizio di gestione della flotta dal 1 gennaio (7mila motomezzi cui seguiranno oltre 30mila vetture). Reclamano anche le officine che hanno sottoscritto l’accordo di collaborazione per l’inefficienza dell’interfaccia b2b e il call center non specializzati che non riescono a tenere il passo con l’alto livello qualitativo che si era generato con la precedente gestione. Numerosi i casi di veicoli lasciati senza soccorso per ore mentre i tanti responsabili del recapito si lamentano per una piattaforma e una procedura che ha riportato il servizio anni indietro…. Gli stessi responsabili del recapito postale e di Gestione Operativa di Poste (da cui dipendono i portalettere, sono stati avvisati della novità solo ai primi di dicembre).

POSTE, infatti, ha improvvisamente interrotto il contratto con la società appaltatrice EM FLEET per affidare la gestione della flotta dei motomezzi alla sua neo-società di noleggio POSTEGO. Improvvisamente appaltatori e decine di officine sono rimasti senza lavoro, alla vigilia di Natale.

Intanto della vicenda è stata anche interessata l’Autorità Nazionale Anticorruzione alla quale è stato presentato ieri un esposto-denuncia perché ravvisi ogni violazione del codice appalti, partendo proprio dall’interruzione del servizio del vecchio appalto di POSTE a quello con la neo POSTEGO e a tutti gli affidamenti diretti che la stessa ha siglato escludendo, a suo piacimento, officine storiche che hanno sempre garantito il servizio con efficienza.

Sotto la lente di ingrandimento anche i tanti contratti “trasformisti” di POSTEGO le cui condizioni sono state cambiate ad ogni richiesta delle officine firmatarie per assecondarle nelle loro pretese, pur di assicurare, su carta, il servizio.

Una politica inaccettabile che violerebbe ogni codice etico e regolamenti di legge, cui Postego (partecipata al 100% da Poste Italiane) costituita solo a luglio 2024 con zero dipendenti, deve attenersi come al rispetto delle regole sugli appalti pubblici.

Scandalizzati e preoccupati anche i sindacati di categoria che ieri hanno chiesto un incontro urgente a Poste Italiane, per discutere della nuova gestione della flotta affidata alla neo-società POSTEGO, società di noleggio della stessa Poste Italiane che dovrà gestire la flotta di circa 40mila veicoli che dal 1 gennaio sta già cercando di gestire la manutenzione dei circa 7mila motocicli.

Per questo le segreterie nazionali di CISL SLP, CONFSAL, FAILP CISAL, FNC UGL hanno chiesto al responsabile delle Risorse Umane di Poste Italiane un incontro urgente evidentemente preoccupati per l’efficiente gestione passata da storiche officine specializzate coordinate da una società di fleet management come la EM FLEET a quella “speculativa” propria di una società di noleggio, come Postego.  Secondo quanto si apprende dai sindacati, Poste avrebbe non avrebbe fatto una buona scelta affidando tale complesso e articolato servizio a Postego in quanto la sicurezza del personale portalettere non va negoziata con la logica del risparmio ma secondo quella della massima efficienza e sicurezza. “Non si fa economia sulla pelle dei portalettere che rappresentano una delle colonne portanti del servizio” commenta un referente sindacale.

Resistono, intanto, le officine che hanno incrociato le braccia contro l’atto di convenzionamento di POSTEGO che nulla garantisce e che può essere disdetto senza motivazione alcuna.  

Si lamentano anche i capisquadra di Poste per i quali si è ritornati anni indietro: da una gestione efficiente e tracciata di ogni tiket aperto su specifica piattaforma alla vecchia interfaccia telefonica dei call center con un’enorme predita di tempo e di controllo sulle operazioni di manutenzione.

Sono state segnalate, poi, ore di interminabile attesa per i soccorsi stradali con il personale lasciato al freddo nei primi giorni di gennaio.

Si prevedono ulteriori numerosi ulteriori disservizi nei prossimi giorni con il rischio di paralisi del servizio di recapito per la mancanza di efficienti officine per la manutenzione dei mezzi. Sembra siano ancora parecchie le zone non ancora coperte del servizio di manutenzione o affidate a officine non strutturate che la neonata società di Poste sta cercando di organizzare da appena dal 10 dicembre, arruolando qualunque officina disposta a fare manutenzione ed escludendo a suo piacimento le decine di officine specializzate che per anni hanno garantito il servizio di manutenzione dei mezzi.

Si preannunciano, intanto, decine di ricorsi ed esposti anche per violazione delle norme sugli appalti e assoluta mancanza di trasparenza.

***

All’oscuro della manovra, fino a poche settimane fa, perfino le direzioni regionali dei trasporti della gestione operativa di Poste (principale utente del servizio) mentre agli uffici di recapito è arrivata una mail con una stringata procedura telefonica di assistenza.

POSTEGO SpA, infatti, non ha alcuna esperienza specifica, costituita a maggio 2024 inizia attività camerale a luglio 2024 con zero dipendenti. Da dicembre sta cercando di organizzare la rete delle officine di manutenzione, subentrando alla EM FLEET, la società pescarese titolare dell’appalto per un anno ha organizzato e gestito il servizio di manutenzione con centinaia di officine operative sul territorio nazionale. Così, dopo anni di servizio di manutenzione curato da strutturate ed efficienti officine specializzate del territorio, queste vengono quasi tutte estromesse per dare spazio a quelle reclutate privatamente dal call center di POSTEGO, rispondenti alle logiche del servizio di noleggio di POSTEGO, senza nemmeno la verifica dei requisiti di legge e il rispetto di tutti i capitolati di gara cui sono sempre state soggette le altre officine, in violazione a qualsiasi principio delle pubbliche amministrazioni: manca un capitolato di lavoro, un contratto trasparente, etc.

Si passa, così, da un servizio orientato al cliente Poste, che deve sempre garantire la sicurezza del mezzo del portalettere, a quello orientato alla minimizzazione degli interventi e alla massimizzazione dei profitti, propri delle società di noleggio come appunto Postego.

A questo gioco non ci stanno le oltre 50 officine specializzate distribuite sul territorio nazionale che incrociano le braccia mentre POSTEGO va avanti per la sua strada “arruolando chiunque sia disposto a provare a garantire la manutenzione, violando ogni elementare e basilare regola sugli appalti pubblici” commenta AR, responsabile di un’officina del nord Italia che rischia ora anche di dover licenziare decine di operai insieme ai suoi colleghi che si sono rifiutati di lavorare senza alcun diritto ne garanzia. “In questo modo, POSTEGO ha distrutto già anni di Know out, di fidelizzazione, di professionalità in meno di 20 giorni”, ci spiega il responsabile dell’officina.

Così, POSTEGO, distrugge economie locali e il know out di anni di lavoro di decine le officine tagliate fuori senza motivazione, dopo che queste hanno fatto importanti investimenti sul servizio di manutenzione dei motomezzi: centinaia gli addetti ai lavori a rischio licenziamento e magazzini stracolmi di ricambi specifici per i veicoli postali! Morale? A Natale, tutte rimaste senza lavoro! Nonostante tutto, la maggior parte di quelle del centro nord si sono coalizzate contro l’improponibile atto di convenzione che nulla loro garantisce ne assicura che Postego pretendeva fosse firmato in 2 giorni, senza replica. E diverse regioni, rischiano di restare senza un efficiente servizio di manutenzione e i mezzi fermi.

Negli anni passati, il servizio di manutenzione era gestito direttamente dalle Ram di Poste Italiane grazie a decine di officine specializzate che sono riuscite a realizzare un efficiente servizio realizzando know out specifico cucito sul cliente Poste Italiane Spa.

Gravi le accuse rivolte a Postego che avrebbe anche infranto il Codice Etico di Poste Italiane (cui come azienda pubblica Postego dovrebbe attenersi) e i principi costituzionali del proprio statuto, orientati alla trasparenza e alla correttezza professionale con i fornitori e il territorio. Tutto ciò non metterebbe in condizioni le officine di lavorare con serenità, efficienza, garantendo i diritti dei lavoratori e il rispetto delle leggi vigenti.

Postego SpA, infatti, è una società partecipata al 100% da Poste Italiane Spa e come tale dovrebbe attenersi ai principi di equità, di trasparenza e correttezza proprie e del codice etico delle aziende pubbliche, esordiscono gli operatori.

Di fatto, Postego sta disperatamente cercando di mettere insieme officine per garantirsi la fiducia di Poste Italiane Spa con il rischio che il servizio non decolli proprio per le decine di officine (non è facile trovare aziende disposte a lavorare alle condizioni di precarietà e di incertezza imposte da Poste Italiane, ndr) che hanno incrociato le braccia in attesa di uno sviluppo equo della vicenda. I dirigenti (qualcuno dubita che ve ne siano piu di uno), i cui nomi sembrano barricati dietro un call center, sono inaccessibili, spiegano i responsabili delle officine costretti a parlare con quelli che si rivelano essere inesperti operatori telefonici.

Numerosi già i disservizi segnalati che la potrebbero esplodere paralizzando l’intero comparto della consegna della corrispondenza per mezzi fermi o non meglio riparati. Una grave responsabilità per POSTEGO e dell’amministratore PAOLO Ghinolfi, proveniente proprio dal settore del noleggio.

Dopo l’esposto all’Autorità anticorruzione, presentato ieri, si preannuncia quello al garante della Privacy affinché verifichino ogni illegittimità di questo frettoloso processo come anche la mancanza di trasparenza, le regole sugli appalti pubblici.

Della questione sono stati interessati anche diversi parlamentari perché presentino un’interrogazione al Presidente della Commissione Trasporti e al Ministro affinchè facciano luce sulla intrigata vicenda.

Duplice l’orientamento anche all’interno di Poste Italiane dove vige una linea soddisfatta del servizio prestato dalle officine specializzate, che per anni hanno garantito la manutenzione tra mille difficoltà operative proprie di Poste Italiane e del complesso territorio nazionale, dall’altro la linea che sostiene quella di Postego.

Postego Spa nasce, infatti, solo nel maggio del 2024 con un capitale sociale di 50mila euro assumendo personaggi e operatori del mondo del noleggio come Paolo Ghinolfi che ricopre il ruolo di amministratore delegato, come anche diversi dipendenti provengono dalle società di noleggio. Presidente del CDA, Gencarelli Paolo mentre Gennaro Celotto, Giada Scarpini, Flavia Speranza ricoprono il ruolo di consiglieri. Presidente del collegio sindacale è Vittorio Silvestri mentre tra i sindaci troviamo: Alessia Bastiani, Vittoriana Simona Cassarà, Teddi Cavinato, Tiziana Grimaldi. La società di revisione, invece è la Deloitte & Touche S.P.A.

Nei fatti Poste, con la creazione di questa sua società di noleggio, ha escluso anche tutte le società di noleggio che potrebbero fare analogo servizio come Sifà e Leaseplan che gestiscono l’attuale flotta di numerosi veicoli postali. Circa 40mila sarebbero, in totale i veicoli che dovrebbe gestire POSTEGO.

Postego violerebbe così, già sul nascere, l’art. 4 del proprio Statuto che cita: “In qualità di società benefit, POStego Spa intende proseguire più finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, territorio, ambiente e altri portatori di interesse”.

Sotto la lente di ingrandimento, potrebbero anche finire tutte le nomine dei consiglieri e dell’organico, una bomba che potrebbe esplodere con il nuovo anno tra le mani dell’amministratore delegato di Poste Italiane Spa per ogni eventuale effrazione delle norme e leggi vigenti.

Marta Flavi

Ufficio Stampa
Erminio Scalze
 ES Copywriter (Leggi tutti i comunicati)
ROMA
ErminioScalzi@virgilio.it