Meritocrazia Italia chiede al Ministro Schillaci che la fibromalgia sia inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza

Nonostante la sua diffusione, la fibromialgia non è ancora riconosciuta come malattia invalidante né è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA),
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una patologia cronica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, affaticamento, disturbi del sonno, difficoltà cognitive. È stata riconosciuta nel 1992 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la Dichiarazione di Copenhagen, e inclusa nella decima revisione dell’International statistical classification of diseases and related health problems (ICD-10, codice M79-7)

Le cause della fibromialgia non sono ancora del tutto note, ma si ritiene che alla base vi sia una disfunzione nella percezione del dolore da parte del sistema nervoso centrale.

Si ritiene che diversi fattori possano contribuire allo sviluppo della patologia (eziopatogenesi multifattoriale), tra cui una predisposizione genetica che aumenta il rischio di insorgenza, squilibri ormonali che coinvolgono l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e anomalie nei livelli di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e noradrenalina, oltre che alterazioni del sistema immunitario. Anche eventi traumatici, sia fisici sia psicologici, possono scatenare o aggravare la patologia, così come il persistere di situazioni di stress cronico.

Colpisce circa il 2-3% della popolazione italiana, prevalentemente donne, con un forte impatto sulla qualità della vita.

Nonostante la sua diffusione, la fibromialgia non è ancora riconosciuta come malattia invalidante né è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendo così difficile l’accesso a cure appropriate e generando disparità territoriali nella presa in carico dei pazienti.

Negli ultimi anni diversi passi avanti sono stati compiuti a livello istituzionale.

Il Fondo di cinque miliardi istituito nel 2022 per lo studio, la diagnosi e la cura della fibromialgia ha rappresentato un primo riconoscimento. Alcune Regioni italiane hanno adottato normative specifiche per il sostegno ai pazienti, ma manca ancora un quadro normativo uniforme su scala nazionale. La Commissione LEA ha espresso parere favorevole all’inserimento della fibromialgia nel prossimo aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, tuttavia il processo di attuazione è ancora in atto. Attualmente, in Parlamento sono in discussione diversi disegni di legge per il riconoscimento della sindrome fibromialgica. Tra questi, il disegno di legge n. 601, promosso dal Comitato Fibromialgici Uniti (CFU-Italia), rappresenta una proposta organica scritta da pazienti, con l’obiettivo di garantire misure concrete in ambito clinico, sociale e lavorativo. Inoltre, il disegno di legge n. 946 propone un intervento più ampio sulle malattie reumatologiche, includendo tra esse anche la fibromialgia. È tuttavia fondamentale che il legislatore adotti una normativa specifica per la sindrome fibromialgica, in modo da evitare che il problema sia diluito all’interno di un quadro più generale.

Nonostante i progressi fatti sul piano legislativo, la fibromialgia continua, a oggi, a non essere adeguatamente riconosciuta, lasciando i pazienti in una condizione di incertezza e difficoltà.

L’assenza di un riconoscimento nazionale univoco costringe chi soffre della patologia a sostenere costi elevati per le cure, non essendo previsti rimborsi da parte del Servizio Sanitario Nazionale. A ciò si aggiunge una forte disparità territoriale nell’accesso alle cure, tenuto conto che alcune Regioni hanno adottato misure specifiche mentre altre non offrono alcuna forma di sostegno ai malati fibromialgici. Altro ostacolo è rappresentato poi dal mancato riconoscimento della fibromialgia come condizione invalidante, il che impedisce ai pazienti di ottenere le agevolazioni previste per altre patologie croniche. Infine, la mancanza di un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) unificato a livello nazionale complica ulteriormente il quadro, rendendo la gestione della malattia frammentaria e poco efficace.

 Al fine di superare tali criticità, Meritocrazia Italia, al fianco delle altre associazioni impegnate sul tema, propone:

- l’inclusione della fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per garantire accesso equo alle cure;

- l’istituzione di un PDTA nazionale che uniformi la diagnosi e la gestione della malattia in tutto il Paese;

- maggiori tutele lavorative per i pazienti, comprese misure di flessibilità per chi soffre di fibromialgia;

- l’introduzione di esenzioni dal pagamento del ticket per terapie farmacologiche e non farmacologiche;

- il monitoraggio degli esiti clinici e sociali attraverso il Registro nazionale dei pazienti con fibromialgia;

- l’avvio di campagne di sensibilizzazione e formazione per il personale medico e per la popolazione, al fine di migliorare la conoscenza della patologia e contrastare pregiudizi ancora diffusi.

Meritocrazia Italia ribadisce l’urgenza di un intervento normativo chiaro e definitivo, così da garantire equità e dignità ai pazienti con fibromialgia da troppo tempo “invisibili” come la malattia di cui sono affetti.

Stop war.

Roma, lì 18 Marzo 2025                     

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriello

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Nicola Barbatelli
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