Arte e Cultura
La Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon in IL ROMPIBALLE di Francis Veber al Teatro Dehon di Bologna
Per accogliere e celebrare l'arrivo del nuovo anno, il 31 dicembre ore 21.30 la Compagnia Teatroaperto porta in scena al Teatro Dehon "Il Rompiballe", un classico della prosa brillante francese. Come da tradizione, la mezzanotte sarà festeggiata in sala insieme alla compagnia con spumante e panettone.
Scritta da Francis Veber e tradotta da Filippo Ottoni, la commedia "Il Rompiballe" diretta da Piero Ferrarini andrà in scena con Aldo Sassi, Alessandro Fornari, Alessandra Cortesi, Massimiliano Sassi, Andrea Zacheo e Francesco Mauri, anche il 28 e 29 dicembre, sabato ore 21 e domenica ore 16.
François Pignon… Professione: rompiballe.
Il Destino – sapiente regista! – ha deciso di far incontrare, nella stanza di uno squallido alberghetto sperduto nella più desolata provincia francese, una pletora di personaggi strampalati ed eterogenei, tutti inesorabilmente marginali alla società dei consumi.
Ralph, gelido killer al servizio di una misteriosa "Organizzazione”, coadiuvato dal malavitoso pasticcione Félix; François Pignon, rappresentante di camicie in Terital ed aspirante suicida; il borioso psichiatra Wolf; Louise, sfiorita arrampicatrice sociale perennemente insoddisfatta… Oltre ad un cameriere frustrato e ficcanaso. Cosa succederà!?
L’effetto di questo cocktail (da assumere senza moderazione) scatenerà nel pubblico un’irrefrenabile voglia di ridere!
Dalle Note di Regia:
Il nuovo allestimento del testo "Il Rompiballe", di Francis Veber (già messo in scena da Teatroaperto durante la stagione 2008 / 2009) si inserisce nella linea produttiva della Compagnia residente del Teatro Dehon, ormai da anni orientata alla proposizione italiana della commedia contemporanea d'oltralpe.
La ricchezza tematica e la vivacità di scrittura caratteristiche della nouvelle école dell'umorismo francese affondano le proprie radici nella grande tradizione classica di Molière, Feydeau e Labiche; ma hanno saputo integrare elementi eterogenei provenienti da diversi ambiti e movimenti culturali: surrealismo, situazionismo, psicanalisi, esistenzialismo. Ciò che ha dato vita ad un vero proprio canone moderno del teatro brillante, ove la spontanea risata è quasi infallibilmente sottesa da tematiche d'ampio respiro e da una costante e corrosiva critica sociale.
Francis Veber, più di ogni altro autore, ha saputo radiografare il corpo sociale, ponendone in evidenza asimmetrie e squilibri, tic e nevrosi, frustrazioni e miserie. Sulla scorta della grande tradizione dei moralisti d'antan (La Rochefoucauld, Antoine de Rivarol, Céline...) - ma procedendo per saturazione scenica, e non mediante scarnificazione linguistica - egli sbozza un ritratto impietoso del mondo moderno e delle sue infinite contraddizioni. E se è immediato il ravvisare nel suo antieroe per antonomasia François Pignon un pur maldestro epigono del voltairiano Candide o dell'alter ego dell'imprecatore di Méudon, l'ambiguo Bardamu, l'analisi del panorama antropo(il)logico entro il quali egli procede e agisce offre uno spaccato sconfortante ma iperrealistico della società, a malapena temperato dalla brillantezza virtuosistica nell'uso della lingua.
Riti, costumi ed idiosincrasie franchouillardes si squadernano sulle assi del palcoscenico, che diviene tavolo settorio a disposizione del folle anatomo-patologo (e forse suo stesso alter ego) immaginato da Veber; armato della propria idiozia, Pignon, inassimilabile e dunque "cretino" per definizione, finisce per far strame della odiosa supponenza e del conformismo che lo avvolgono, utilizzando la sua stessa alterità quale bisturi ermeneutico per scomporre le trame altrui.
Del resto Pignon, fallito per antonomasia in quanto estraneo sia al mondo dorato della buona società parigina che a quello del crimine professionale - universi forse non così lontani, che condividono la necessità di rispettare codici comportamentali rigidi od ortodossi (e ciò potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di riflessione sociologica) – costituisce un pericoloso buco nero; un autentico maelstrom in grado di trascinare con sé ciò che lo circonda, vale a dire il "mondo" e le sue "regole", che egli scompagina pur involontariamente.
Nella diegesi veberiana sono sicuramente presenti, e in alcuni casi persino centrali, elementi di critica di classe; ma interpretare la dinamica che lega Pignon e i suoi deuteragonisti all'esclusiva luce delle categorie marxiste sarebbe un errore, o quanto meno ciò costituirebbe un'insufficienza euristica. Pignon difetta irrimediabilmente di qualsiasi coscienza rivoluzionaria in senso stretto; il suo potere sovversivo non è frutto di elucubrazione o di meditazione culturale: egli costituisce naturaliter l'elemento entropico in grado di mandare in crisi un sistema convenzionale di informazioni. Proprio nell'inevitabile consequenzialità degli eventi tragicomici che Pignon sa mettere in moto, sia pure senza poterli successivamente controllare, risiede il senso ultimo dell'umorismo filosofico di Veber.
SPETTACOLO DI CAPODANNO
Martedì 31 dicembre 2024 | ore 21.30
> a seguire brindisi di mezzanotte
Repliche:
28 dicembre 2024 | ore 21
29 dicembre 2024 | ore 16
Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon
ne
IL ROMPIBALLE
Di Francis Veber
Regia di Piero Ferrarini
Prezzo: Intero € 26,00 - Ridotti € 22,00
Prezzo 31 dicembre: € 50,00 compresa prevendita
I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Dehon dal martedì al sabato, ore 15-19, oppure un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.
Biglietti on-line disponibili sul circuito Vivaticket.
Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon
ne
IL ROMPIBALLE
Di Francis Veber. Traduzione di Filippo Ottoni
Regia di Piero Ferrarini
Con
Aldo Sassi
Alessandro Fornari
Alessandra Cortesi
Massimiliano Sassi
Andrea Zacheo
Francesco Mauri
Scene: Luigi Fazio
Costumi: Renata Fiorentini
Organizzazione e produzione: Tiziano Tommesani
Ufficio stampa: Irene Barbi
Grafica: Benny - Benedetto Nicolini
Foto di scena Gino Rosa
Teatro Dehon
via Libia 59, Bologna
Tel. 051.342934