Smishing: 5 consigli per le aziende

Arriva da Skebby una breve guida con cinque consigli destinati alle imprese che utilizzano gli SMS, per essere sicuri che i messaggi siano subito riconosciuti dalle persone che li ricevono come autentici e non vengano, invece, confusi con quelli ingannevoli.
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Miano, (informazione.it - comunicati stampa - servizi)

Nato dall’unione delle parole “SMS” e “phishing”, il termine smishing si riferisce alle truffe che vengono veicolate tramite SMS, anziché via email. Si tratta di un fenomeno piuttosto recente che si sta diffondendo a seguito del forte incremento dell’uso degli SMS da parte di aziende e organizzazioni che, in virtù dei loro tassi di apertura superiori al 90% e del fatto che sono considerati più professionali rispetto alla messaggistica istantanea, li stanno utilizzando in numerosi ambiti, che vanno dalla conferma di ordini o spedizioni alla comunicazione di password temporanee per acquisti online, dai reminder di appuntamenti all’invio di avvisi, messaggi promozionali, inviti a eventi e molto altro ancora.

Per questo motivo Skebby, l’innovativa piattaforma che offre servizi professionali di mobile marketing & service, ha realizzato una breve guida con 5 consigli per le imprese che si avvalgono degli SMS per comunicare con i clienti e in diversi casi anche con il personale, così da essere sicuri che i propri messaggi non possano essere scambiati con quelli inviati da malintenzionati, oltre a proteggere al contempo gli stessi destinatari.

- Il primo suggerimento è quello di informare i propri clienti e collaboratori che non verranno mai richiesti dati sensibili per telefono, email e nemmeno SMS, in modo da consentire loro di riconoscere immediatamente un tentativo di frode, qualora si dovesse verificare.

- Il secondo consiglio è quello di far sapere preventivamente ai propri clienti o collaboratori di quali mezzi di comunicazione ci si avvarrà, in modo da destare sospetti in caso venga utilizzato un canale non previsto.

- Il terzo accorgimento consta nell’utilizzare, qualora venga inserito un link nel messaggio, solo indirizzi preceduti da https:// e non da http://, dal momento che solo nel primo caso si ha la certezza che la comunicazione sia criptata a garanzia della sicurezza dei dati. 

- Il quarto suggerimento è quello di prevedere come mittente solo nomi alfanumerici, che sono verificati dall’AGOM e aiutano i destinatari a identificare facilmente chi sta comunicando con loro ancor prima di aprire il messaggio.

- Il quinto consiglio è quello di inviare messaggi chiari e che contengano elementi che li rendano il più possibile riconducibili a un’attività conosciuta da parte del destinatario

“Secondo i dati in nostro possesso*, ben il 53% delle Aziende italiane utilizza la messaggistica mobile e gli SMS per comunicare e questo testimonia come il vecchio messaggino sia oggi un canale di comunicazione business importante”, ha commentato Francesca Quagliata, Digital Marketing Strategist di Skebby, “La sua maggiore diffusione non è purtroppo passata inosservata nemmeno ai malintenzionati, che hanno così aggiunto gli SMS alle email tra i mezzi con cui tentare truffe online. Il fenomeno che si è recentemente verificato, però, può venire decisamente limitato con alcuni accorgimenti da parte delle aziende che li inviano e un po’ di attenzione da parte dei destinatari dei messaggi stessi”, ha concluso Francesca Quagliata.

Le aziende che volessero condividere alcuni suggerimenti per proteggersi dagli SMS ingannevoli con i propri clienti, possano trovare diverse indicazioni a questo link: 

https://blog.skebby.it/sms-ingannevoli/

*Fonte: ricerca PwC svolta nel 2021 in diversi paesi in Europa e Oceania, tra cui l’Italia

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