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Energia

VELUX alla conquista del Monte Bianco

L’azienda ha partecipato con 55 finestre alla costruzione dell’avveniristico rifugio del Monte Bianco. Commissionato dal Club Alpino francese e progettato dallo Studio di architettura Groupe-H, sostituisce il precedente rifugio risalente al 1962 e sarà in grado di ospitare fino a 120 persone.
Verona, (informazione.it - comunicati stampa - energia) Costruire un rifugio a 3.835 metri, a poche centinaia di metri dalla vetta del Monte Bianco. Ecco una sfida estrema che VELUX non poteva rifiutarsi di cogliere. Perché lo spettacolare Refuge du Goûter, incastonato come una pietra preziosa in un contesto mozzafiato, vuole rispettare al massimo i delicati equilibri della montagna e divenire un esempio di edificio montano sostenibile e a basso impatto ambientale.

Il nuovo rifugio è, infatti, frutto di un rigoroso studio delle tecnologie e dei materiali. Nulla è stato lasciato al caso per renderlo il più possibile autonomo ed efficiente. La forma a uovo dell’edificio, rivestito con pannelli in inox, è stata concepita per sfidare le intemperie e i forti venti d’alta quota e per far convogliare la neve accumulata in un bacino di recupero. La gestione intelligente dell’energia tramite fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico e biomasse) rende il rifugio autonomo dal punto di vista energetico. L’isolamento dell’involucro è caratterizzato da pannelli isolanti in fibra di vetro riciclata. I serramenti presentano tripli vetri isolanti e il sistema di ventilazione forzata recupera oltre il 75% dell’energia termica dispersa nell’aria. Il trattamento dell’acqua permette di recuperare il 100% delle acque bianche e nere. Tutti i moduli sono stati assemblati a valle per limitare i trasporti in elicottero.

VELUX ha fornito 55 finestre per tetti a risparmio energetico composte da triplo vetro isolante e da un ulteriore vetro esterno dello spessore di 8 mm. Le finestre sono state appositamente pensate e realizzate per rispondere al clima estremo del Monte Bianco, caratterizzato da forti escursioni termiche, con punte di -28° C in inverno e venti che soffiano fino a 300 km/h. Il lavoro della squadra VELUX coinvolta nel progetto è stato scandito da tre fasi salienti: una prima installazione delle finestre prive di vetri sui moduli prefabbricati, un successivo trasporto in vetta delle vetrate per l’acclimatamento alla pressione atmosferica della quota e, infine, l’installazione delle stesse sui battenti. Per la forma particolare dell’edificio quest’ultimo lavoro è stato condotto su impalcature esterne, in bilico su uno strapiombo di 800 metri.

Dopo due anni di cantiere, il Refuge du Goûter aprirà le porte al pubblico con una cerimonia d’inaugurazione il 7 e l’8 settembre, offrendo un luogo di riposo e sosta agli alpinisti prima di affrontare l’ultima tappa d’ascesa alla cima. Ogni anno sono circa 20.000 le persone che tentano l’ascesa alla vetta e che a breve potranno ammirare questo spettacolare esempio di ingegneria edile.
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