Aim Italia plaude alla liberalizzazione delle frequenze UHF per l’RFID decretata dal Min. Gentiloni

L’associazione nazionale dei vendor di sistemi per l’identificazione automatica accoglie con favore il Decreto siglato il 13 luglio dal Ministro delle Comunicazioni, che equipara la situazione italiana a quella vigente nel resto dell’UE.
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

sucessivo
, (informazione.it - comunicati stampa - information technology) Aim Italia (Associazione della Identificazione automatica e della Mobilità), associazione di categoria che raggruppa produttori, fornitori e utenti di prodotti, sistemi e servizi per l’identificazione automatica, accoglie con estremo favore la firma, apposta ufficialmente il 13 luglio scorso dal Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, al Decreto con il quale vengono completamente liberalizzate le radio frequenze per i dispositivi RFID (Radio Frequency Identification).

“Esprimiamo il più profondo e sentito plauso al Ministro Gentiloni e al suo staff tecnico – commenta Carlo Gagliardi, presidente di Aim Italia – per aver lavorato efficacemente a rimuovere un pesante ostacolo regolamentare, che sinora aveva impedito al segmento delle applicazioni RFID di occupare la posizione ormai guadagnata nel mercato ICT negli Stati Uniti e in molti altri Paesi dell’Unione, dove questa tecnologia è ormai uno standard in molte applicazioni”.

Il Decreto Ministeriale, infatti, stabilisce che: «La banda di frequenze 865-868 MHz può essere impiegata, su base di non interferenza e senza diritto a protezione, ad uso collettivo da apparati a corto raggio per le apparecchiature di identificazione a radiofrequenza (RFID), aventi le caratteristiche tecniche di cui alla decisione 2006/804/CE. Tali applicazioni sono soggette al regime di "libero uso" ai sensi dell'art. 105, comma 1, lettera o) del Codice delle comunicazioni elettroniche, emanato con decreto legislativo 1° agosto 2003».

Da oggi, i tag passivi delle applicazioni RFID potranno essere impiegati (sia in dispositivi all’esterno che all’interno dei magazzini) con potenze fino a 2 Watt: un ampliamento nel range di operatività che apre la strada ad una vasta gamma di applicazioni avanzate, sia nel campo della logistica che in quello dei trasporti, nella GDO (Ce.Di.) come nelle filiere estese, solo per riportare qualche esempio fra i più emblematici.

“In effetti, non esiste praticamente settore industriale o distributivo che non possa trarre vantaggio da applicazioni RFID evolute, non solo nella logistica, ma anche nel tracciamento dell’origine dei prodotti e nella ricostruzione delle diverse fasi di lavorazione e conservazione e, presto, anche nell’identificazione individuale negli aeroporti e così via”, aggiunge Giuseppe Luchesa, Managing Director di Psion Teklogix Italia. “Ora, finalmente, la legislazione italiana mette le nostre aziende in condizione di competere alle condizioni di cui godono, ad esempio, le nostre controparti francesi ormai da anni. Ma siamo certi che tutto il settore trarrà un impulso decisivo da questo passo”.

Il provvedimento adottato dal Ministro Gentiloni si è avvalso della collaborazione del Ministero della Difesa, che ha concordato sulla compatibilità tra il servizio svolto sulla banda interessata – sottoposta anche ad utilizzazioni militari - e le applicazioni RFID per usi civili. Infatti, proprio dall’impiego delle frequenze UHF per scopi legati alla Difesa derivava l’impossibilità di sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia e quindi sviluppare il relativo bacino di mercato di riferimento. Al riguardo, i militari avevano chiesto una deroga di due anni, temendo che l’utilizzo a piena potenza dei tag civili potesse interferire con alcuni ponti radio della Difesa.

“Siamo molto ottimisti per lo sviluppo dell'RFID UHF in Italia", afferma Giovanni Grieco, Direttore Commerciale di CAEN RFID. "La CAEN RFID è una realtà tutta italiana già nota da anni in tutta Europa per le sue tecnologie RFID. La nostra presenza sul territorio italiano, unita alla nostra esperienza diretta di sperimentazione tecnologica, costituirà senza dubbio un punto di riferimento primario per tutti gli addetti ai lavori che cureranno le installazioni in Italia".

Un plauso anche da Ubaldo Montanari, Presidente e RFId Product Marketing Manager di Hi Pro: “Diventa finalmente possibile dare risposte concrete a moltissime richieste che il mercato ci stava ponendo e che, fino a ieri, non ci era possibile implementare. Anche in Italia, grazie a questa decisione del Ministero, si apre un mercato che rimaneva compresso a test e prove di laboratorio”.

“Una decisione chiara e precisa che mette fine a tutti i dubbi interpretativi della direttiva della Commissione Europea del 23 Novembre”, conclude Francesco Assini, Regional Marketing Manager di Intermec Technologies. “Questo segna l'inizio di una nuova e stimolante fase per il mercato dell'AIDC che riporta il nostro Paese al passo con il resto del mercato. Intermec, detentrice di oltre 150 brevetti RFID e da sempre impegnata nello studio e nella diffusione di questa tecnologia, potrà finalmente trasferire sul campo italiano la sua esperienza internazionale e rendere disponibile la sua ampia gamma di prodotti e sistemi”.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
Mario Gazzola
 Imageware (Leggi tutti i comunicati)
Milano Italia
[email protected]
02/700251
Allegati
Slide ShowSlide Show
Non disponibili