Sport
Tennistavolo in Sardegna: cronache pongistiche del 30 novembre 2023 (prima parte)
MASSIMO COSTANTINI E IL CORSO IN VIA GROSSETO: UN’APOTEOSI ANNUNCIATA
Brividi ininterrotti per cinque ore di fila. Tanto è durato il corso riservato ai tecnici tenuto dal super campione Massimo Costantini, un tempo atleta imbattibile e successivamente studioso indefesso e inimitabile stratega nel trasmettere lo scibile pongistico in tutti e cinque i continenti. Il presidente FITeT Simone Carrucciu lo ha voluto a tutti i costi nella sede di via Grosseto e l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli allenatori sardi che hanno ascoltato con forte interesse, prendendo appunti e partecipando attivamente a discussioni intense e mai banali.
L’iniziativa si è potuta sviluppare grazie ai fondi messi a disposizione dall’Assessorato regionale allo Sport attraverso la Legge regionale n. 1/2023 e di qui alla fine dell’anno si spera di organizzare altri seminari che possano interessare il movimento della racchetta isolano sotto altri aspetti.
“Non era scontato che Massimo Costantini aderisse all’iniziativa - dice Carrucciu – e nonostante i tanti impegni che lo coinvolgono ha trovato il tempo e l’ardore per riabbracciare la nostra regione che tante soddisfazioni gli ha regalato. Lo ringrazio per le sue preziose chicche dispensate ai nostri uditori che sicuramente le terranno in considerazione nelle loro prossime azioni agonistiche. A me fa sempre piacere vedere le persone contente, è stato un ulteriore stimolo alla crescita, e credo fermamente nel ruolo del Comitato, veicolo fondamentale per perseguire costantemente questo obiettivo. Speriamo di continuare su questo filone di iniziative. Grazie a tutti!”.
IL FORTE DESIDERIO DI COLLABORARE IN ITALIA: MASSIMO COSTANTINI RACCONTA I SUOI PERCORSI
Non è mai facile trovare una mezzoretta per interrogarlo sulla sua vita frenetica e di come le idee da lui incarnate siano volate di nazione in nazione, da nord a sud, da est a ovest in tutto il pianeta terra. In teoria avrebbe appena concluso il suo rapporto con la ITTF di cui è maestro di Tennistavolo, ma lo hanno appena precettato in Cina dove dovrà coordinare un gruppo scelto di under 15 che racchiude atleti dalle provenienze più disparate. Dal primo gennaio Massimo Costantini non ha piani prestabiliti, ma nessuno ci crede. Le richieste fioccano come non mai: lo rivogliono in India, lo cercano negli States, nazioni che ne hanno testato le ineguagliabili potenzialità. Senza contare le Federazioni di tutto il mondo che lo vorrebbero per gestire dei mini stages di neanche un mese per formare gli allenatori. Tra tutte queste richieste non dimentica la madre patria: “Mi metterei volentieri a disposizione – dice il guru di Senigallia – e l’idea di tornare a lavorare in Italia dopo vent’anni non mi lascia indifferente, d’altronde il desiderio di contribuire concretamente per il proprio Paese credo che appartenga a tutti”.
Massimo Costantini, anche la Sardegna è in Italia, che aria ha respirato in quelle poche ore di permanenza a Cagliari?
È sempre bello rientrare dalle vostre parti, era successo di recente per il cinquantenario della Marcozzi e già in quella circostanza avevo incontrato tanti amici e compagni di battaglia. Stavolta è stato diverso, il contesto era regionale e infatti gran parte dei presenti non li conoscevo.
Trasmettere nozioni è il suo obiettivo preminente, come ha reagito la “maestranza” isolana?
Direi molto bene. Corso intenso, con discussioni aperte. Faccio spesso di queste cose e mi rendo subito conto se la platea subisce una sorta di calo o è in sofferenza. Nel nostro caso c’è stata un’attenzione continua, costante, grazie ai contenuti dei temi trattati. Cui si aggiunge la voglia dei presenti di conoscere e confrontarsi, supportati da una curiosità supplementare. Sono occasioni pe risvegliare un certo entusiasmo. Si rientra nelle proprie sedi di allenamento vogliosi di interagire con un altro piglio, forti di un’esperienza coinvolgente come questa.
Diverse le tematiche affrontate..
Non avendo a disposizione un tavolo, racchette e cesto di palline, ho creato una presentazione che toccasse temi tecnici senza l’ausilio della tecnica, puramente tattici e suddivisi in quattro parti con delle appendici. In primis la tecnica di base, di seguito quella avanzata, e poi le due figure chiave che maggiormente interessano la platea l’atleta e l’allenatore. All’interno di questi quattro grossi blocchi sono stati sviluppati degli aspetti molto più pratici che potessero interessare maggiormente i tecnici sardi come per esempio l’approccio di un tecnico in un nuovo club con target di atleti disomogeneo. Nel dettaglio: gestire la convivenza padre figlio all’interno della stessa palestra; gestire gli agonisti bravi con tutti gli altri; rapporto tecnico e atleta di alto livello; organizzazione di un percorso paralimpico per un atleta.
Cosa ha pensato quando è stato chiamato in causa dal presidente Simone Carrucciu?
Mi è parsa da subito un’ottima opportunità. Fornire una serie di strumenti ai propri associati da parte del Comitato regionale è ancor più importante dell’atleta stesso. Gli allenatori e i tecnici sono quelli che lavorano nel territorio. L’importante è arricchire il loro bagaglio tecnico, tenerli sempre più aggiornati, vanno motivati. Tra i miei tanti contributi scritti consiglio di leggere la mia ultima fatica intitolata “100 ragioni per giocare a ping-pong”. Ho individuato con molta facilità motivazioni di carattere fisico, sociale, economico, terapeutico. In definitiva ci si deve domandare: chi è che si occupa dell’allenatore? Direi nessuno, c’è bisogno di spronarli, quindi ben vengano queste iniziative. Se avessi la possibilità tornerei in Sardegna per fare una dimostrazione combinata con i ragazzini, capire gli errori, evitarli. Sarà l’occasione per un altro giro dalle vostre parti, magari di fronte ad un tavolo da gioco.
Che dire sul movimento pongistico italiano?
Non è un segreto che i giovani emergenti, Danilo Faso e Francesco Trevisan, abbiano le carte in regole per emergere nei prossimi anni. Vincere presto significa aver acquisito una certa autorità in ambito internazionale che ti permette poi di andare avanti. Ma devono essere supportati da un buon programma, da un buon staff che ruota attorno a loro. Inoltre occorrono un buon budget e delle buone intuizioni nelle scelte dei tornei da disputare. Anziché giocarli tutti sarebbe preferibile fare una scrematura, tanto si progredisce lo stesso.
E delle ultime apparizioni della nazionale maggiore femminile cosa ne pensa?
Le cose vanno bene e sono contento che qualche risultato in più si sia visto in ambito internazionale. Il circuito WTT è la platea ideale per vantarsi dei risultati raggiunti. Non ha importanza il livello, è essenziale che gli atleti abbiano un feeling con la voglia di vincere che si ottiene… vincendo. A volte è meglio puntare su tornei più bassi dove c’è modo di andare avanti. La head coach Elena Timina è una guida valida ed esperta, conosce le problematiche in quanto donna. Le ragazze, così, si ritrovano ad avere un allenatore, un’amica, un complice e una guida dello stesso genere. Secondo me questo è un aspetto influente. Maschi e femmine non si possono mettere sullo stesso piano: ci sono degli atteggiamenti, delle differenze e dei modi di approcciarsi e di lavorare con gli atleti. All’interno dello stesso gruppo ci sono delle diversità, atleti più o meno estroversi e con diverse qualità. Ripeto, Timina sta facendo un buon lavoro.
E a proposito del pianeta maschile
Vedo una certa fatica nel modificare lo zoccolo duro costituito dai soliti Bobocica, Stoyanov e compagni che rimangono ancora lì. I ricambi generazionali sono stati sempre problematici. Ai miei tempi erano più veloci e anche il gioco cambiava spesso. Quando eravamo campioni io, Bisi, Bosi, Giontella, non era facile per gli altri venire su, e non lo è stato anche nei periodi successivi con Mondello, Piacentini e Tomasi. Occorre anche qui una buona programmazione in modo tale da creare sinergia e dinamismo che serve a dare spazio a quelli virtuosi; e maggiori opportunità, ai meno dotati, di diventare bravi. Non è facile ma l’Italia ha tutte le carte in regole per fare bene, si trova in un contesto europeo dove la competitività è valida. Da noi ci sono ottimi luoghi dove allenarsi tra cui il Centro Federale di Terni e tanti altri posti con allenatori a disposizione tutti i giorni, mattino e pomeriggio. Ci vorrebbe un’accelerazione, una spinta supplementare. Io faccio sempre il tifo per l’Italia.
DESSI’ E CASULA PARTECIPANO AL TRANSALPINO 2023 OSPITATO IN SAN MARINO
L’International Table Tennis Transalpine Trophy Mediterranean Cup 2023 giunge all’edizione numero 31 assicurando un eccellente livello di qualità tra delegazioni under 12 italiane e straniere. L’appuntamento si sposta nella Multieventi Domus di San Marino e prevede la duplice collaborazione tra la federazione sammarinese di tennistavolo e la FITeT. Dal primo al 3 dicembre 2023 tornei a squadre e individuali si susseguiranno dando ottimi spunti agli addetti ai lavori. Tra le ventisette squadre aderenti all’imponente happening pongistico (di cui dieci provenienti dall’estero) c’è anche la rappresentativa FITeT Sardegna coordinata dal tecnico regionale Francesca Saiu, reduce, come in tanti ricorderanno, dalla inaspettata quanto meravigliosa vittoria al Trofeo CONI 2023 disputato in Basilicata. Con lei due convocati e tanta curiosità di rivederli immergersi nella bolgia, come già accadde lo scorso anno a Biella. Quindi varcheranno il Tirreno Federico Casula (Tennistavolo Sassari) e Anna Dessì (Muravera TT) sicuramente assai più consapevoli dei loro mezzi.
“La competizione è di livello medio-alto – puntualizza Saiu – e già l’anno scorso diede dei responsi molto veritieri perché la Turchia vinse sia al Transalpino, sia ai successivi Europei under 12 di lì a poco”. Cosa aspettarsi da questa esperienza? “Nessuna velleità, nessun obiettivo - risponde l’allenatrice sarrabese – ma mi auguro che con un anno in più di lavoro ed esperienza Anna e Federico possano prendersi qualche soddisfazione. Potrebbero riuscirci se affrontassero la competizione con serenità e più mordente; lo scorso anno li vidi particolarmente intimoriti. La presenza di squadre straniere crea ulteriori stimoli e da parte mia c’è parecchia curiosità nel capire come si collocheranno rispetto al livello medio dei partecipanti”.
A NORBELLO SI CELEBRA LA GIORNATA PARALIMPICA NEL GUILCER
La Giornata Paralimpica nel Guilcer giunge alla sua ottava edizione. Nella mattinata di venerdì primo dicembre 2023 la palestra comunale di Norbello ospiterà le federazioni paralimpiche di diverse discipline che daranno l’opportunità al pubblico presente (tra cui centinaia di studenti provenienti dalle scuole limitrofe) di sperimentarle sotto l’attenta ed esperta super visione di tecnici specializzati. Tavoli, racchette e palline saranno predominanti dal momento che l’organizzazione è targata Tennistavolo Norbello con la collaborazione della FITeT Sardegna e del CIP. Durante la manifestazione si terrà anche la dodicesima edizione del torneo promozionale Ping Pong Special organizzato in sintonia con la FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli intellettivi relazionali). È il prologo all’atteso TOP 12 maschile e femminile assoluto che verrà ospitato venerdì 8 dicembre 2023 nel corso della edizione numero 14 del Trofeo Internazionale Città di Norbello. In palio un montepremi di 4800 euro. Previsti altri eventi collaterali.
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