Patrizia Devidè in mostra con il Gruppo Hit, a Nova Gorica
Giovedì 16 aprile alle ore 20.00 sarà inaugurata a Nova Gorica presso la piccola galleria d’arte "Paviljon" la mostra di Patrizia Davidè, una raccolta di oltre 15 opere inedite realizzate con i pastelli che saranno esposte fino al 4 maggio.
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(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
La galleria d’arte "Paviljon", all’interno della sede amministrativa del Gruppo Hit a Nova Gorica, ospita dopo la personale di Zoran Mušič, per il secondo appuntamento di questa 12° stagione artistico culturale, la mostra di Patrizia Devidè. La sua raccolta esposta riguarda tutte opere accumunate dall’utilizzo dei colori blu e rosso percepiti dall’artista in modo forte perché particolarmente legati all’emozione: il blu spirituale in contrapposizione con il rosso più violento e concreto. La galleria accoglie ogni anno artisti rinomati dell'ambiente sloveno ed internazionale. La vita dell'artista e le opere saranno recensite da Nelida Nemec.
All’interno della mostra saranno presentanti: Taglio, 5 pastelli 70x100cm di colore blu che rappresentano lame, punte di coltello che raffigurano ferite, sofferenza e violenza; L’onda, opera di colore blumarine monocromo che evoca sensazioni travolgenti; due pastelli caratterizzati dal colore rosso per una rappresentazione di forme più astratte; 7 pastelli verticali, 1mx23cm, presentati su un'unica parete rappresentano diverse linee, spezzate, un po’ tortuose; Atollo, un’opera del 2002 che fa parte di una serie di quaderni d’arte esposti alla Galerie Imaginaire da Černigoj e una scultura rappresentata da un ovale di plexiglas ridipinta nella tonalità del blu.
Recensione di Nelida Nemec
La creatività che ha da sempre ispirato l’artista in tutti i suoi periodi creativi trae ispirazione dalle forme in natura non disdegnando il mondo astratto delle visioni artistiche. Uno studio approfondito della luce, del ritmo, dello spazio e dei colori hanno portato Patrizia Devidè ad una concezione monocromatica del colore. Nel suo pensiero artistico il colore è un elemento importante che allarga le ampie possibilità di scoprire il sublime in se stessi, in un luogo in cui la bellezza tocca la nostra essenza e non nel modo in cui prediligiamo. Si tratta di gioia e non di piacere. Il sublime significa esporsi e sacrificarsi. La gioia sta nell’essere esposto, essere sacrificato nell'atto del piacere. Il sublime si trova nel contatto con l'opera e non nella sua forma, al di fuori dell'opera, ai confini della stessa. In un certo senso si trova al di fuori dell'arte ma senza l’arte non potrebbe esistere. La sublimità è esporsi donando forme vere di arte.
Le ricerche dell’espressione comunicativa nel linguaggio del colore, per la maggior parte blu, ma anche rosso, sono in verità ricerche del proprio percorso della vita che pone una miriade di domande e risposte, molteplici sofferenze, ma anche fortuna, che riesce a trovare sempre e comunque, quando in se stessa e sulla propria tela artistica esegue il taglio con il passato, con la sofferenza, con la paura, perfino con la felicità esagerata. Le sue opere sono gremite di contenuti diversi ugualmente quando decide di esprimersi solo con il colore blu e rosso.
Biografia
Patrizia Devidè, nata nel 1955 a Monfalcone, si è laureata in Lettere moderne all’Università di Trieste e diplomata nel 1982 all’Accademia di Belle Arti di Lubiana. La scelta di seguire gli studi artistici è stata determinata alla metà degli anni Settanta a seguito dell’incontro con Cernigoj e delle lezioni di grafica, pittura e storia dell’arte impartite dall’artista nel suo studio triestino. L’attività di Devidè si è inizialmente orientata verso una pittura astratta, con dipinti ad olio e a pastello, e si è successivamente concentrata sull’uso del monocromo, a cui l’artista attribuisce un forte valore espressivo. Dal 1995 Devidè ha iniziato a realizzare anche opere oggettuali e interventi in ambiente, in cui esprime la propria soggettività collocando nello spazio oggetti carichi di forza affettiva o costruendo elementi plastici leggeri con cui mette in relazione il suo carattere con il luogo in cui avviene l’intervento.
Per ulteriori info:
www.hit.si
[email protected]
All’interno della mostra saranno presentanti: Taglio, 5 pastelli 70x100cm di colore blu che rappresentano lame, punte di coltello che raffigurano ferite, sofferenza e violenza; L’onda, opera di colore blumarine monocromo che evoca sensazioni travolgenti; due pastelli caratterizzati dal colore rosso per una rappresentazione di forme più astratte; 7 pastelli verticali, 1mx23cm, presentati su un'unica parete rappresentano diverse linee, spezzate, un po’ tortuose; Atollo, un’opera del 2002 che fa parte di una serie di quaderni d’arte esposti alla Galerie Imaginaire da Černigoj e una scultura rappresentata da un ovale di plexiglas ridipinta nella tonalità del blu.
Recensione di Nelida Nemec
La creatività che ha da sempre ispirato l’artista in tutti i suoi periodi creativi trae ispirazione dalle forme in natura non disdegnando il mondo astratto delle visioni artistiche. Uno studio approfondito della luce, del ritmo, dello spazio e dei colori hanno portato Patrizia Devidè ad una concezione monocromatica del colore. Nel suo pensiero artistico il colore è un elemento importante che allarga le ampie possibilità di scoprire il sublime in se stessi, in un luogo in cui la bellezza tocca la nostra essenza e non nel modo in cui prediligiamo. Si tratta di gioia e non di piacere. Il sublime significa esporsi e sacrificarsi. La gioia sta nell’essere esposto, essere sacrificato nell'atto del piacere. Il sublime si trova nel contatto con l'opera e non nella sua forma, al di fuori dell'opera, ai confini della stessa. In un certo senso si trova al di fuori dell'arte ma senza l’arte non potrebbe esistere. La sublimità è esporsi donando forme vere di arte.
Le ricerche dell’espressione comunicativa nel linguaggio del colore, per la maggior parte blu, ma anche rosso, sono in verità ricerche del proprio percorso della vita che pone una miriade di domande e risposte, molteplici sofferenze, ma anche fortuna, che riesce a trovare sempre e comunque, quando in se stessa e sulla propria tela artistica esegue il taglio con il passato, con la sofferenza, con la paura, perfino con la felicità esagerata. Le sue opere sono gremite di contenuti diversi ugualmente quando decide di esprimersi solo con il colore blu e rosso.
Biografia
Patrizia Devidè, nata nel 1955 a Monfalcone, si è laureata in Lettere moderne all’Università di Trieste e diplomata nel 1982 all’Accademia di Belle Arti di Lubiana. La scelta di seguire gli studi artistici è stata determinata alla metà degli anni Settanta a seguito dell’incontro con Cernigoj e delle lezioni di grafica, pittura e storia dell’arte impartite dall’artista nel suo studio triestino. L’attività di Devidè si è inizialmente orientata verso una pittura astratta, con dipinti ad olio e a pastello, e si è successivamente concentrata sull’uso del monocromo, a cui l’artista attribuisce un forte valore espressivo. Dal 1995 Devidè ha iniziato a realizzare anche opere oggettuali e interventi in ambiente, in cui esprime la propria soggettività collocando nello spazio oggetti carichi di forza affettiva o costruendo elementi plastici leggeri con cui mette in relazione il suo carattere con il luogo in cui avviene l’intervento.
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Sito Web
http://www.hit.si
Ufficio Stampa