I VESPRI SICILIANI di Giuseppe Verdi per la STAGIONE OPERA 2023 del Teatro Comunale di Bologna. Direttrice Oksana Lyniv. Regia Emma Dante.

I vespri Siciliani: uno degli episodi più importanti della storia di Palermo e dell’intera isola. Questa guerra partita dal popolo è tuttora e per molti versi, un esempio della volontà popolare dei Siciliani, al Comunale Nouveau, dal 19 al 23 Aprile 2023.
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STAGIONE OPERA 2023 del Teatro Comunale di Bologna.

Al Comunale Nouveau, dal 19 al 23 Aprile 2023.

Ore 20 (19, 20 e 21 Aprile), ore 18 (22 Aprile) e ore 16 (23 Aprile) .

I VESPRI SICILIANI di Giuseppe Verdi

Direttrice  Oksana Lyniv.

Regia  Emma Dante.

Nuovo allestimento del TCBO con Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Real di Madrid.
Orchestra Coro e Tecnici del Teatro Comunale di BOLOGNA.

MAESTRO DEL CORO Gea Garatti Ansini

Interpreti

LA DUCHESSA ELENA

 Roberta Mantegna (19 | 21 | 23 aprile)

Sara Cortolezzis (20 | 22 aprile)

ARRIGO

 James Lee (19 | 21 | 23 aprile)

 Stefano Secco (20 | 22 aprile)

GUIDO DI MONFORTE

 Franco Vassallo (19 | 21 | 23 aprile)

 Gustavo Castillo (20 | 22 aprile)

GIOVANNI DA PROCIDA

 Riccardo Zanellato (19 | 21 | 23 aprile)

 Fabrizio Beggi (20 | 22 aprile)

IL SIRE DI BETHUNE  Gabriele Sagona

IL CONTE DI VAUDEMONT  Ugo Guagliardo

NINETTA  Carlotta Vichi

DANIELI  Francesco Pittari

MANFREDO  Vasyl Solodkyy

ROBERTO  Alessio Verna

TEBALDO  Manuel Pierattelli

SCENE Carmine Maringola

COSTUMI Vanessa Sannino

LUCI Cristian Zucaro 

MOVIMENTI DI SCENA Sandro Maria Campagna

ASSISTENTE ALLA REGIA Federico Gagliardi

ASSISTENTE ALLE LUCI Lorenzo Gaudenzi.

I vespri Siciliani: uno degli episodi più importanti della storia di Palermo e dell’intera isola. Questa guerra partita dal popolo è tuttora e per molti versi, un esempio della volontà popolare dei Siciliani.

Il 13 dicembre 1250, moriva Federico II di Svevia; le sue spoglie trasportate a Palermo, furono inumate nel sarcofago di porfido rosso posto all’interno della Cattedrale.
Un lungo periodo difficile aspettava Palermo e la Sicilia tutta. Senza il suo influente sovrano, il papa Urbano IV aveva offerto al francese Carlo D’Angiò il meridione d’Italia compreso il Regno di Sicilia. I legittimi eredi di Federico cercarono di opporre resistenza ma Manfredi, figlio naturale di Federico, venne sconfitto e ucciso a Benevento nel 1266 dagli eserciti francesi. Due anni dopo veniva decapitato a Napoli l’ultimo pretendente Svevo al Regno di Sicilia: Corradino, nipote di Federico.
La Sicilia diventava ufficialmente assoggettata al dominio francese. Carlo I d’Angiò veniva incoronato da papa Clemente IV, anch’egli filo francese così come il successore: papa Martino IV.

 In questo contesto storico si muove I vespri siciliani (titolo originale: Les vêpres siciliennes) ,  un grand opéra in francese di Giuseppe Verdi che debuttò all'Opéra di Parigi il 13 giugno 1855, per il libretto di Eugène Scribe e Charles Duveyrier.

 Dopo la cosiddetta Trilogia popolare (Rigoletto, Il trovatore, La traviata) nel 1855 Verdi scrive la sua prima opera per Parigi. C’era stata, otto anni prima, Jérusalem, ma, per quanto radicale, era pur sempre una rielaborazione dei Lombardi alla prima crociata. Ora, invece, si tratta di un progetto originale, sebbene Les vêpres siciliennes sia in realtà il mascheramento di un libretto precedente destinato a Donizetti, che lasciò incompiuta l’opera: Le duc d’Albe. Dalla Fiandra a Palermo, cambiati gli spagnoli con i francesi, si ripete lo scontro di popolo oppresso e oppressori occupanti, il contrasto d’affetti quando l’eroe amante riamato della paladina della libertà si scopre figlio del tiranno. Il finale è sospeso, con un matrimonio che avrebbe dovuto portar pace e che diventa segnale di rivolta furiosa. La sensibilità politica di Verdi incontra quella francese e le forme del grand-opéra e se anche il rapporto non è sempre facile darà notevoli frutti, non ultimo Don Carlos.

INFO:

* 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo (che ha una durata di oltre 4 ore, con due intervalli, ogni recita è preceduta da una conferenza introduttiva all’opera, aperta al pubblico, nell'atrio del Comunale Nouveau (Piazza Costituzione, 4).

 

 

Ufficio Stampa