Al Teatro delle Moline, Bologna "Rette parallele sono l’amore e la morte", di e con Oscar De Summa
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La programmazione del Teatro delle Moline di Bologna inaugura con Oscar De Summa, autore, attore e regista pugliese di adozione bolognese, che presenta dal 19 novembre al 1֯ dicembre il suo nuovo spettacolo Rette parallele sono l’amore e la morte, dopo il recente debutto a Romaeuropa Festival.
Dopo la pluripremiata Trilogia della provincia (Diario di provincia; Stasera non sono in vena; La sorella di Gesù Cristo), in questo spettacolo De Summa parte ancora una volta dalla sua terra, da un ricordo, per raccontare la storia di una donna scomparsa troppo giovane. Una riflessione guidata dalla fisica quantistica sulla relazione che continua a esistere fra due persone lontane che nel passato hanno vissuto una accanto all’altra senza frequentarsi. Una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla paura di andarsene senza lasciare traccia nel mondo e di far cadere i rapporti nell’oblio.
Una produzione Atto Due ETS, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, con il contributo di GialloMare Minimal Teatro, Fondazione Armunia, Pimoff Milano, ATER Fondazione. Lo spettacolo parte della figura di Mariarosaria, una ragazza che abitava accanto alla casa dove viveva l’autore da ragazzo. Una coetanea con cui non aveva nulla da condividere, perché le famiglie non si frequentavano in seguito a screzi accaduti nel tempo. Mariarosaria studia, va al liceo, studiava il pianoforte, si interessava di filosofia, tutte cose che la rendevano diversa e lontana dal mondo di adolescenti decisi a divertirsi senza pensare troppo alle conseguenze delle proprie azioni.
Proprio quando De Summa, molti anni dopo, decide di raccontare la storia di questa giovane donna e della sua infatuazione per un suo amico, un amore frenato sul nascere dalla famiglia di lei, scopre che nello stesso giorno in cui ha iniziato a scriverne Mariarosaria è morta. Questa coincidenza lo colpisce e lo porta a completare il suo lavoro, un testo che intreccia il vissuto personale con la fisica quantistica, scovando in questa scienza le ragioni per le quali due vite sembrano restare inscindibilmente legate. «C’è un esperimento detto entanglement – scrive l’autore – che dice che se mettiamo in relazione due particelle per un tempo sufficiente, poi, anche se le separiamo queste restano collegate tra di loro. Tanto che se io intervengo su una, l’altra reagirà allo stimolo proprio come se avessi agito su di lei."
Note dell’autore
Sono cosa strana i nostri ricordi. Dispersi in un oceano di pensieri, vecchi e nuovi. A volte, senza che ci sia una vera e propria causa scatenante, ci risalgono in superficie, come onde di un passato senza più tempo, senza più priorità e si infrangono contro lo scoglio duro del qui ed ora, lo scoglio duro della realtà. Bagnano per un momento qualcosa di qui. Poi il mare di noi stessi se li riporta via, senza che lascino traccia, forse per non tornare mai più. È arrivata così questa storia. Una mattina di maggio. Portava con sé quasi nulla di me, quasi nulla dei protagonisti. Solo una sensazione, una cosa curiosa di mille anni fa. Stranamente però ho iniziato a scriverla, a seguire le tracce che lasciava sul bagnasciuga del mio presente, meravigliandomi di quanto era in realtà complessa, lunga, precisa, ricca di particolari. Forse sarebbe rimasta inerme su una pagina, che probabilmente si sarebbe persa nel mio pc, proprio come fanno i pensieri nella testa se non fosse... se non fosse per un evento che ha cambiato tutto, una luce dal presente che ha illuminato quegli eventi. Allora tutto è diventato importante, carico di significato. Ricordare con precisione è diventato indispensabile. Cosa ha detto lei, cosa ha fatto lui. Chi c’era lì intorno. Chi non ha parlato quando avrebbe dovuto. Tutto, tutto ha acquistato un altro peso, un altro valore. Questo contrappunto è sempre opera infinita e indiscutibile della morte. È lei che ridà senso e gerarchia alle cose della vita. Senza di essa tutto si sarebbe perso nell’oblio. Ed è forse questa la nostra paura più grande: vivere senza lasciare traccia di noi nel mondo. Per questo ho voluto raccogliere e raccontare questa storia. La storia di un amore mancato, come ce ne sono state e continuano ad essercene. Penso anche a certi fatti di cronaca recente. Una storia però che si intreccia al presente, che intreccia la mia vita con il passato della protagonista, il suo presente con la mia idea di lei, e tutto questo a sua volta intessuto con un’idea di mondo, un’idea di tempo, desunti dalla fisica dei quanti che pur restando inspiegabile risulta precisa nell’esperienza. Quindi non una ma tre storie che si tessono tra di loro, come le trame di un tappeto antico, che lasciano affiorare un’immagine: l’immagine non di un volto ma di uno sguardo, di una relazione tra due volti che si guardano dritti negli occhi a distanza di tempo, a distanza di spazio.
Oscar De Summa è attore, autore e regista si forma alla Scuola di teatro del Laboratorio 9 con Barbara Nativi e con maestri come Marco Martinelli, Adriana Borriello, Mohamed Driss, Laura Curino, Gabriele Vacis, Thierry Salmon, Claudio Morganti, Alfonso Santagata e Antonio Fava. Come attore è stato diretto da Claudio Morganti e Renata Molinari, Pamela Villoresi, Marinella Anaclerio, Massimiliano Civica, Serena Sinigaglia. Negli anni si afferma inoltre come autore e regista, firmando Diario di Provincia; Hic Sunt Leones; Riccardo III; Selfportrait, pubblicato dalla Minimum Fax nella raccolta Senza corpo. Voci della nuova scena italiana a cura di Debora Pietrobono.
Negli ultimi anni ha realizzato il progetto Contemporaneamente Shakespeare, che ha visto la messinscena delle opere del bardo per una fruizione popolare e di ricerca; e ha portato avanti l’attività di autore, dando vita ad alcuni dei suoi più noti lavori, come la Trilogia della provincia (Premio Rete critica 2016, Premio Anct-Hystrio 2016 e Premio Mariangela Melato 2017). Quest’ultimo progetto è composto da Diario di provincia, Stasera sono in vena (finalista al premio Ubu 2015 e al premio Rete Critica 2015, premio Cassino off 2015, e tradotto in spagnolo dall’Università di Firenze in collaborazione con l’università di Cuba) e La sorella di Gesucristo, testo che si è aggiudicato in Francia il Premio Aida per la traduzione, pubblicazione e distribuzione nazionale con la casa editrice Edition Theatral. Il lavoro è stato inoltre presentato dall’autore alla Comédie Française e alla sesta Édition du Forum des nouvelles écritures dramatiques européennes di Marsiglia, e ha vinto il Premio Miglior spettacolo e Miglior interpretazione per Félix Vannoorenberghe, Miglior scenografia per Tibo De Coster e Charly Kleinermann nella versione belga di George Lini ai Maeterlinck Critics Awards 2023 del Belgio. Tra gli ultimi lavori, L’ultima eredità, La Cerimonia, Indomabile è la notte. Per il cinema, nel 2023 è nel cast di Caravan diretto dalla regista Zuzana Kirchnerová e nel 2024 nel film La grande ambizione per la regia di Andrea Segre.
Da sempre lavora anche come formatore, portando avanti una personale ricerca sullo stato di presenza/assenza nello spazio scenico in un laboratorio itinerante dal titolo Nelle regole del quadrato.
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti: da 7 € a 15 € esclusa prevendita
Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00 presso il Teatro Arena del Sole; biglietti disponibili anche presso il Teatro delle Moline da 30 minuti prima l’inizio dello spettacolo.
Tel. 051 2910910 - [email protected] |
bologna.emiliaromagnateatro.com
Teatro delle Moline
Via delle Moline, 1/b, Bologna
Rette parallele sono l’amore e la morte
di e con Oscar De Summa
progetto luci e scene Matteo Gozzi
progetto sonoro Oscar De Summa
produzione Atto Due ETS, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
con il contributo di GialloMare Minimal Teatro, Fondazione Armunia, Pimoff Milano,
ATER Fondazione
foto di Lorenzo Burlando
durata 70 minuti