FIN Sardegna: la società Acquasport Cagliari si racconta con Pino Anedda

Tra le società che si sono rese protagoniste sul campo a cielo aperto con risultati eclatanti c’è la Acquasport di Cagliari del presidente Pino Anedda. E’ l’occasione per sviscerare meglio l’attività attraverso le sue parole, in qualità anche di responsabile del Settore Salvamento FIN Sardegna.
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Cagliari, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

A imbastire un commento prettamente tecnico sarà Alessio Suergiu che oltre a raccontare la sua storia personale, esplorerà le vicende dei suoi atleti più in vista, fornendo anche un suo personale giudizio su cosa riserveranno i tre appuntamenti finali di Cagliari, Alghero e Iglesias. Infine il testimone passa a Danilo Anedda, direttore delle quattro piscine che la società Acquasport ha in gestione a Cagliari, Assemini, Oristano e Capoterra.

PINO ANEDDA: OLTRE LA SUBACQUEA C’E’ UN IRRESISTIBILE AMORE PER IL MARE

Il padre fondatore dell’Acquasport Cagliari si chiama Amedeo Anedda (noto Pino). Dai suoi racconti emerge una venerazione per l’acqua e le sue estrinsecazioni più o meno latenti. Per lui è quasi naturale dare libero sfogo a immaginazioni pregne di poesie e sublimazioni che alla lunga aiutano a realizzare i sogni più improbabili. Nel 1985 l’impianto natatorio di via Dello Sport era una meta abituale di Amedeo/Pino. Sovente si aggirava nei paraggi soffermandosi in particolar modo sui ruderi di quella che tanto tempo prima fu una piscina scoperta. I bei ricordi legati a quei luoghi cozzavano con ciò che era costretto a vedere nei periodici sopralluoghi: una specie di discarica contenente vecchie transenne e tribune ormai logore. Un colpo d’occhio frustrante che si palesava anche mentre attraversava il corridoio, diretto negli spogliatoi. E una richiesta di aiuto, sempre più assillante, sembrava sprigionarsi dall’oscurità di quelle macerie: “Riportateci ai fasti di un tempo”! Nonostante il tetro paesaggio la vasca continuava ad essere colma d’acqua e i suoi colori mutavano a seconda delle sfumature assunte dal cielo: ci si poteva incantare assuefatti dall’azzurro, oppure rimanere estasiati dalle mutazioni di tonalità verde e blu. Sembrava il video di un canto delle sirene che pregavano i presenti di riqualificare l’antro magico. Ad un certo punto qualcosa si muove: Amedeo/Pino sensibilizza altri suo conoscenti che si mettono a tavolino per studiare a fondo il recupero del terreno. Ne viene fuori un progetto che viene sottoposto all’attenzione dell’allora sindaco Roberto Dal Cortivo. La municipalità cagliaritana storce il naso; a suo avviso quella mutazione non s’ha da fare perchè l’area non è stabile: lo si deduce da una analisi geologica avvenuta con una serie di micro-trivellazioni. La certificazione prodotta dagli esperti attestava che in quella zona, qualsiasi tipo di intervento edile avrebbe potuto essere molto pericoloso. L’impavido protagonista non ci sta e punta i piedi: attorno a quella struttura sorgono edifici niente male come l’Hotel Panorama o quello che ospita la Guardia di Finanza. “Non mi pare che dopo quelle edificazioni le leggi della fisica siano state stravolte – replicò Anedda al primo cittadino – e sono convinto che operando con la giusta attenzione si può intervenire con un buon lavoro di ripristino edile”. Qualcuno suggerì di presentare la proposta agli uffici tecnici e le trattative andarono avanti. Nel 1990 si costituì la ACQUA SPORT S.r.l.; solo con una società di capitali si poteva ottenere il finanziamento necessario a coprire i lavori di ristrutturazione della piscina. Tre anni dopo fu concessa l’area e si poté dare finalmente il via ai lavori. La gestione dell’impianto divenne realtà nel 1996 ma c’era ancora da mangiare tanto pane. Le rate del mutuo, molto salate, si sarebbero accavallate per il ventennio successivo e tutto ciò che riguardava il settore agonistico doveva aspettare. Nel frattempo, però, Amedeo/Pino acquisisce esperienza sia sul fronte gestionale, sia su quello amministrativo. Aspetti che gli saranno utilissimi quando l’impianto procederà a pieno regime. Le attività che prima si svolgevano in via Dello Sport vengono trasferite nel nuovo impianto, tra cui corsi di ogni ordine e grado: sub, salvamento, nuoto pinnato, attività di protezione civile in ambiente acquatico, ricerca e prospezioni subacquee propedeutiche all’archeologia subacquea, speleologia subacquea. Amedeo/Pino prova ad esternare con esempi concreti il suo amore per il mare e soprattutto per la subacquea, risalente all’epoca adolescenziale: “Nel 1985 ho iniziato l’attività didattica subacquea – dice - e questa grande passione mi ha portato ai vertici nazionali della disciplina. Assieme ad un gruppo di amici, fondai il Club Sommozzatori Cagliari, e per diversi anni ne fui il presidente. Non ricordo il numero preciso di brevetti specialistici acquisiti, ma tra i più importanti snocciolo con orgoglio quello di istruttore 3° grado che porta il numero 0000001. Sono inoltre commissario federale per lo svolgimento dei corsi istruttori. Nei quadrienni 1990/94 e 1998/2004 venni eletto componente del Comitato Attività Subacquee e poi feci parte della didattica subacquea della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee). Sono inoltre istruttore di nuoto pinnato, apnea, fotosub, salvamento. E poi maestro di salvamento, istruttore plurispecializzato della Dan Europe nel campo del Rescue marino. Trent’anni fa, a Siracusa, ho istituito il Centro nazionale di Archeologia Subacquea. Mi sono interessato, anche a livello nazionale, di protezione civile subacquea, speleologia sub, relitti sub, biologia marina. Inoltre, in qualità di giudice, ho assistito ai tentativi di record di Umberto Pellizzari e Francisco "Pipin" Ferreras”. Tanto impegno non è stato vano, i valori più autentici di questa mission sono stati trasmessi ai figli: il progetto Acquasport può continuare con identico impegno.

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