Maddalena Rizzi in "ELISABETTA I Le donne al potere" al Massari di San Giovanni in M. (RN)

La figura emblematica di una donna che muove il proprio operato disegnando strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali. Regia di Filippo d’Alessio , una produzione Seven Cults di David Norisco
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Elisabetta I Tudor fu una delle più complesse e controverse figure dell’età moderna. Vittima di una lacerante relazione familiare con il padre Enrico VIII, da cui venne esiliata in giovanissima età nel palazzo di Hatfield, e con la sorellastra Mary, che per paura di essere deposta la confinò nella Torre di Londra, fu anche carnefice di Mary Stuart, la cugina che fece decapitare perché colpevole del complotto Babington.


Con il trionfo contro l’Invincibile Armada spagnola portò l’Inghilterra e l’Irlanda, di cui riuniva le corone, nel novero delle potenze europee e seppe gestire senza fanatismo i contrasti civili e religiosi tra puritani, anglicani e cattolici, anche se in tal senso mostrò minore tolleranza in Irlanda e in altre zone dell’Inghilterra del Nord.


  La produzione di  Seven Cults di David Norisco, ed il regista Filippo d'Alessio si pongono davanti a questa realtà storica chiedendosi come le donne "di potere" nella storia  si siano orientate, dentro questi  stretti confini, magari assumendo atteggiamenti  "maschili".  Elisabetta I, in questo senso, è  figura emblematica di una donna che muove il proprio operato disegnando strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali. Una partita a scacchi immaginata dagli uomini, ma giocata da una donna. 

 D'Alessio, regista particolarmente vicino all’universo femminile, dopo aver portato in scena spettacoli come “Maddalena e il grido di dolore per la morte di Dio”, “Bacio dopo bacio” e “In nome della madre”  dirige ora  una Maddalena Rizzi, che interpreta la figura della regina con grande passione, nella cornice del bellissimo teatro Massari di San Giovanni in Marignano.. 

Questa la riflessione della regia:
"Il tema del potere da sempre vive di un immaginario al maschile, anche quando è una donna al posto di comando. Lo sguardo che osserva i comportamenti e le dinamiche che identificano il potere è spesso distorto dall’antico retaggio che gli uomini hanno imposto. Come le donne si sono orientate in rapporto al potere, dentro questi stretti confini, è ciò che con attenzione proviamo ad indagare ed Elisabetta I ne è la figura emblematica".

E ancora:

"I confini del potere si disegnano in strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali: una partita a scacchi immaginata dagli uomini giocata da una donna. Così tutto cambia, i contorni assumono colori imprevisti, il rapporto con il potere vive di continui conflitti, le tensioni sono stridenti, le soluzioni impreviste. Il potere come una macchina infernale è sempre pronto a prendere il sopravvento Le donne e il potere. Uno studio sul potere, tra uomini e donne".

 

ELISABETTA I Le donne al potere
Se il potere è donna
produzione Seven Cults di David Norisco
Con Maddalena Rizzi
regia Filippo d’Alessio
scenografia Tiziano Fario
costumi Silvia Gambardella
musiche Eugenio Tassitano.

Ufficio Stampa