Mary lawlor Chiede il rilascio di “tutti i difensori dei diritti imprigionati” in Algeria
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Durante la conferenza stampa tenutasi mercoledì 6 dicembre ad Algeri, il relatore speciale dell’ONU ha deplorato che l’attuale legislazione in vigore in Algeria serva a limitare e sanzionare il lavoro dei difensori dei diritti umani. Dunque Il relatore delle Nazioni Unite chiede il rilascio di “tutti i difensori dei diritti imprigionati”.
Inoltre, undici organizzazioni per i diritti umani hanno seguito l’esempio chiedendo il rilascio degli attivisti imprigionati, l’abrogazione delle leggi repressive e la protezione delle organizzazioni della società civile e anche il rilascio degli attivisti algerini.
Tuttavia, è stato sul invito delle autorità di Algeri che Mary Lawlor, ha visitato l’Algeria per soggiornarvi dieci giorni e incontrare leader politici, attivisti e giornalisti. A seguito di questa visita, l’Algeria ha reagito con un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri, affermando che rimane “disposto a intensificare i propri sforzi in campo giuridico per allinearsi alle disposizioni della Costituzione 2020 “.
La signora Lawlor ha inoltre affermato di aver osservato "modelli di violazioni utilizzati per reprimere difensori dei diritti", citando in particolare l’accanimento giudiziario da parte di attraverso molteplici procedimenti penali.
Vale la pena menzionare che l'Alto Commissario per i Dritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso la sua preoccupazione per le crescenti restrizioni delle libertà fondamentali, compreso un aumento degli arresti e delle detenzioni di difensori dei diritti umani, membri della società civile e oppositori politici in Algeria.
Inoltre, la realtà è però molto lontana da questa immagine dove il Marocco ha compiuto grandi progressi in diversi settori, in particolare per quanto riguarda i diritti umani.
Va la pena ricordare che i progressi del Marocco in materia di diritti umani e libertà di espressione hanno reso il Regno un modello per molti paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, ha sottolineato il presidente della Federazione italiana dei diritti umani, Antonio Stango.
In questo capitolo, il Marocco continua a stupire la comunità internazionale per la forza riformista e l’immenso impegno della monarchia nel voler applicare e rispettare la giurisprudenza internazionale, per questo il paese compie nuovi passi per il rafforzamento dello stato di diritto e il rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani.
In questo contesto, Il Marocco ha ricevuto le congratulazioni dal Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW), per i progressi compiuti in termini di diritti delle donne.
Forum Marocco Veneto