IL GENIO DI ARDUINI COLPISCE ANCORA: LEONARDO TORNA AD EMOZIONARE AL LIRICO DI SULMONA
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Kevin Arduini rispetta le promesse e accontenta il pubblico di ogni genere. Ricordiamo al geniale artista frusinate di quanto i suoi spettacoli siano dei capolavori (pochi mesi fa abbiamo ammirato proprio in Abruzzo il nuovo spettacolo Sull'imperatore Adriano), infatti la stampa definisce il giovane artista "enfant prodige" del Teatro italiano: Non è così (ride), ho delle buone idee ma rimarrebbero tali se il "materiale umano" che ho non fosse eccellente. Loro sono come per un pittore i pennelli: preziosi. Dichiara Kevin Arduini.
Il colossal su Leonardo da Vinci? Impossibile da definire.
Le caratteristiche di un enorme musical sullo stile di David Zard, a tratti sembra di assistere invece ad un'opera lirica inedita, un balletto? Arduini crea uno stile forse unico al mondo. Ogni parte con Leonardo anziano (l'attore Mario Casalese) che sembra uscire da un autoritratto del l M°Da Vinci. Su una grande tela si materializzano e poi dissolvono disegni, intimi, luminosi nascosti e oscuri. Tutto ciò scandisce danza, la musica, il canto, la recitazione.

La ricerca ininterrotta di una madre sfuggente, quasi fantasma, riporta alle immagini dei romanzi di Gaston Leroux. Lorella Fabrizi da vita ad una madre accogliente per quanto lontana e vi è quasi un paradosso: l'impossibilità di Leonardo di raggiungere e comunicare con la madre, fa da trigger in tutti noi, riportando lo spettatore nei suoi peggiori fantasmi, quelli di incomunicabilità che almeno una volta nella vita abbiamo avuto con i nostri genitori, qualcosa di geniale crea Arduini, che può tradursi nell'orrore di urlare ma di non essere assolutamente sentiti né ascoltati. L'emozione è struggente, quasi mozza il respiro,è commovente.
La voce di Fabrizi esprime questo dolore d'amore, il dolore di una madre che vedrà il figlio crescere e allontanarsi sempre più. I suoi vibrati, la voce potente di petto, mostra evidenti prodezze belcantiste che riescono nello spettacolo a dare l'idea di una Caterina madre del genio che con dolore e silenzio deve accettare l'allontanamento dal figlio, la durezza della vita e immensità della natura che Leonardo vede come madre assoluta. Da brividi l'interpretazione nella Nascita di Leonardo, su note di Klimek , anche se la scelta artistica di far cantare ad un soprano puro un brano più adatto ad un soprano leggero, non è del tutto condivisibile, ma la versatilità e padronanza di Fabrizi, riesce a far passare in secondo piano la discutibile scelta sul registro vocale, evidenziando invece l'interpretazione divina del soprano.
Degna di nota l' arpista Chiara Evangelista, un fuoriclasse possiamo definirla, soprattutto nell'esecuzione del temuto e difficilissimo brano Baroque Flamenco, suonato nell'infinito quadro coreografico dello "Studio sul Cavallo",sicuramente rischioso da proporre in un teatro lirico, dove il bellissimo Lorenzo Malara (Leonardo adulto) scolpisce in diretta due mezzi busti sul famoso Equino che tanto il Da Vinci piu ambizioso amava.
Spiccano la danzatrice Chiara dell'Omo e il danzatore Luca Narcisi nei quali si riconoscono tutte le caratteristiche dei ballerini lirici. Pregevole la danza di Camilla Madama nella variazione sul Grande Nibbio reale, dove dimostra padronanza tecnica indiscutibile per poter affrontare un assolo così lungo, bellissimo coreograficamente ma certamente complesso. Un piacere ritrovare in scena l'attore Romano Pigliacelli, ammirato già in Abruzzo al Piceno nel ruolo del protagonista nello spettacolo Sull'imperatore Adriano. Divini i costumi di Eleonora Gismondi . Prossima tappa dello spettacolo al Teatro Marrucino di Chieti, un altro impegnativo teatro d'opera lirico nazionale, il 27 aprile alle 18:00
Ufficio Stampa
Chiara Genisio
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