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Progetto AlbatroSS: sport e immondizia, tradotto 3P

Il progetto durerà un anno e mezzo e in casa Albatross si lavora alacremente per individuare dieci tappe dove allestire i campi gara adatti alle tre tipologie. Sarà preminente la valorizzazione delle differenze perché i giochi sono organizzati con un’attenzione particolare alle persone con disabilità.
Sassari, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

Il triste destino del bene che si trasforma in spazzatura, prima sedotto per l’appagamento personale, poi scaraventato in ogni dove per sancirne il definitivo abbandono. Ma fortunatamente, in mezzo a questi atti degni del peggior incivile si distinguono anche le azioni virtuose come il riciclo e lo smaltimento. Ora arriva il momento di conoscere la “monnezza” come occasione per fare sport all’aria aperta. Grazie ad un progetto europeo la raccolta dei rifiuti, focalizzata in un determinato sito, verrà associata all’attività fisica, altro tarlo dell’uomo contemporaneo che spesso e volentieri tradisce le esigenze del corpo con le cattive abitudini e soprassedendo al ripristino di un eccellente stato di salute.

Da un’idea sviluppata in Scandinavia e adottata da tre associazioni confluite nell’ambito della medesima progettazione europea (Progetto Albatross Sassari - Italia, la capofila Sport Viv - Croazia e la Associazione Bionet - Bulgaria), si porta ad una conoscenza più diffusa di questi sport - Plogging, Plalking, Plikingattraverso il progetto 3P - per una vita sana e un ambiente pulito che mira ad unire lo sport alla lotta contro il cambiamento climatico.

L’intero territorio isolano, con le sue istituzioni, le associazioni sportive, di educazione all’ambiente e alla sostenibilità ma anche quelle concepite per la gestione dei rifiuti in maniera intelligente, è ben accetto nel caso di esplicita volontà di aderire all’iniziativa. Significherebbe volersi misurare, giocosamente e spensieratamente, in una svolta singolare nell’affrontare due tematiche cardine che caratterizzano la vita quotidiana del ventunesimo secolo. Il progetto durerà un anno e mezzo e in casa Albatross si lavora alacremente per individuare dieci tappe dove allestire i campi gara adatti alle tre tipologie. Sarà preminente la valorizzazione delle differenze perché i giochi sono organizzati con un’attenzione particolare alle persone con disabilità. Non a caso, infatti, l’associazione turritana sta già preparando un manuale (costola di un handbook tradotto in quattro lingue, con ulteriori interventi tematici elaborati anche dagli altri due partner) interamente focalizzato sulle tre discipline e su come renderle inclusive.

Ma c’è l’intenzione di programmare delle partnership in occasione di grandi eventi sparsi nelle varie province sarde per avere un impatto molto più pregnante sulla popolazione.

LE 3 P IN PILLOLE

Non esiste una traduzione delle 3P. Sembra semmai uno simpatico scioglilingua per distinguere le varianti della disciplina. Con il Plogging i partecipanti corrono su un percorso delimitato e provano a raccogliere più rifiuti possibili che gli si palesano davanti agli occhi. A fine gara un algoritmo calcolerà i riscontri cronometrici rapportati al volume di spazzatura accumulato. Stesso discorso vale per il Plalking dove però si cammina; appare più impegnativo il Pliking perché la raccolta avverrà su superfici molto pendenti, quasi come se fosse una scalata.

PARLANO MANOLO CATTARI E GIUSEPPE SALIS

Pochi giorni fa hanno partecipato, a Zagabria, al kick off meeting del progetto 3P che ha come logo una foglia che corre. Il presidente del Progetto AlbatroSS nonché psicologo dello Sport Manolo Cattari e l’esperto in progettazione europea Giuseppe Salis, si sono rapportati con le loro colleghe croate e bulgare per definire i dettagli e la suddivisione dei compiti di questa nuova e interessante complicità internazionale.

Una simulazione della competizione sportiva, più esattamente il Plogging, è già stata compiuta in un villaggio in Senegal, quando i due sardi, nell’ambito del Progetto Sardinia – Dakar hanno fatto divertire una marea di bambini, che circondati dalla plastica non si sono tirati indietro nell’accumularne in abbondanza.

“C’è una forte motivazione – ha dichiarato Manolo Cattari al suo rientro in Italia - perché il progetto è molto innovativo, affascinante, integra la tutela ambientale con la promozione dei valori dello sport sano. Spero vivamente di poter aggiungere le 3P a tutte le altre attività che già facciamo come AlbatroSS, magari affiancandole al nuoto in acque libere perché anche i nostri fondali marini, purtroppo, a causa di una perfida cultura del lassismo, sono stati trasformati in ricettacoli di sostanze dannose. I nostri ragazzi, circa una ventina parteciperanno sicuramente alle dieci manifestazioni itineranti. Ma spero soprattutto che amministrazioni, sodalizi sportivi, e tutti i movimenti che hanno a cuore il futuro ecologico della Sardegna ci contattino per diventare parte integrante del progetto”.

La logica dei progetti europei è circondarsi di partner che abbiano le stesse esigenze e identiche idee da realizzare su scala internazionale. E Giuseppe Salis con la sua esperienza sul campo, non ha tardato ad allearsi con i partner che ha conosciuto in altre precedenti esperienze, come nel caso della Bulgaria, quando ha lavorato con la sezione Erasmus Sport, il più grande programma formativo che utilizza lo sport come mezzo e non come fine per sviluppare i valori educativi e dell’inclusione. “Il mio compito – dice Salis - sarà quello di massimizzare gli impatti del progetto con una gestione quanto più efficace. Nell’handbook che scriveremo a breve saranno spiegate le peculiarità di questi sport e le modalità per coinvolgere le persone con disabilità. Saranno organizzate giornate formative rivolte ad associazioni sportive, di promozione sociale e di volontariato oltre che le scuole; spiegheremo da un lato i valori e dall’altro le regole dello sport. Dopo ci apriremo al territorio per raccogliere proposte interessanti, collegandoci ad altri eventi famosi in modo da dare ulteriore visibilità reciproca. Il tutto sarà sempre raccontato attraverso i canali social del Progetto AlbatroSS. Seguirà un evento/tavola rotonda dove parleremo delle 3P coinvolgendo esperti di vari settori attinenti ai nostri scopi. In definitiva è un progettino che ci dà le basi per lavorare su attività altamente innovative; in questo caso con un unico sport riusciamo a sensibilizzare su due tematiche che ci stanno particolarmente a cuore”.  

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