Politica e Istituzioni
Carlo Spinelli ( IdD ), orso M91 un abbattimento che sa di esecuzione
Si riaccendono le polemiche contro il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti dopo l'ordinanza emessa dallo stesso che prevedeva l'abbattimento dell'orso M91, ed eseguita dagli agenti della Forestale nell'area del comune di Sporminore. Alle proteste contro Fugatti si aggiunge anche il movimento presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro che attraverso le parole del responsabile nazionale per la Politica Interna Carlo Spinelli condanna aspramente la decisione del Presidente della provincia trentina:
"Tre orsi abbattuti in dieci mesi questi sono i macabri numeri della giunta provinciale trentina guidata da Maurizio Fugatti che ancora una volta ha emesso un'ordinanza che ha permesso l'abbattimento dell'orso denominato M91. Si aggiunge quindi alla lista dei plantigradi uccisi che si è aperta a febbraio con la soppressione di M90 e proseguita nel mese di luglio con l'abbattimento di KJ1; soltanto la massiccia protesta mediatica portata avanti da tutte le forze politiche che hanno a cuore la natura e la vita animale compreso il nostro movimento, hanno salvato la vita di JJ4 che ora si trova nel parco dei lupi e degli orsi nella Foresta Nera in Germania.
La cosa che mi sorprende, ma non troppo - prosegue Spinelli - è la velocità con la quale è stata emessa l'ordinanza ed eseguita la relativa soppressione di M91, non c'è stato neanche il tempo di fare ricorsi contro l'ordinanza stessa, un qualcosa che sa di strategia per evitare ulteriori ritardi nell'esecuzione.
E' si perché a mio avviso questo abbattimento sa proprio di esecuzione visto che l'orso si trovava in letargo e quindi non cosciente ma soprattutto non in grado di creare pericoli. Temiamo che M91 non sarà l'orso che chiuderà la crudele lista che si è aperta nel febbraio di quest'anno visto che Fugatti non riesce a gestire la convivenza tra l'uomo, la natura e gli animali che la popolano, per questo riteniamo sia giusto che dia le dimissioni. Se per garantire la sicurezza degli uomini si devono abbattere altri esseri viventi, questa non è la strada giusta per presiedere un'istituzione.
Quello che, almeno a me personalmente, indigna - conclude Spinelli - è che gli orsi in trentino, così come i cervi in Abruzzo, devono essere uccisi perché ritenuti pericolosi per l'uomo, mentre chi commette femminicidi non solo difficilmente viene condannato all'ergastolo ( solo nel 13% dei casi succede ), ma addirittura usufruisce di permessi premio; ma questa è un'altra storia della quale promettiamo di occuparcene più avanti".
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