Il manager dei vip Nicola Paparusso denuncia la scarsa presenza di donne di colore in TV

Paparusso parla di blackface
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Torino, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

In teatro, nel cinema e in televisione si sente spesso parlare di blackface ovvero dipingersi il viso per imitare, in modo spesso caricaturale e offensivo, persone di colore. Questa è una delle tante azioni discriminatorie che, un tempo ma anche oggi, si insinuano nel settore artistico del nostro Paese. Contrariamente a quanto succede negli Stati Uniti dove Oprah Winfrey è definita la "Regina di tutti i media" ed è considerata una delle donne più potenti al mondo o in Gran Bretagna dove Bridgerton, la serie TV di Netflix, celebra il blind-color casting che onora valori come la diversità e l’inclusività, in Italia chi non ha un fenotipo bianco raramente ha un ruolo da protagonista nei palinsesti televisivi, nei film e sul palcoscenico. In questo contesto l’universo femminile è ancora meno rappresentato di quello maschile, soprattutto nella televisione pubblica e in quella privata dove sono praticamente assenti conduttrici, inviate e opinioniste di colore. Come se la cultura e l’informazione non fosse nel loro DNA. Non è un caso quindi che su Instagram sia stata lanciata la campagna #CambieRai per denunciare il razzismo e il sessismo presenti nella TV di Stato.

Ad evidenziare questo spazio vuoto è Nicola Paparusso, produttore cinematografico e manager di alcune celebrità tra le quali il TikToker Khaby Lame, inserito da Forbes tra i Top Creators mondiali del 2024. Vanta inoltre collaborazioni con star del cinema come Will Smith, Ryan Gosling, Kevin Hart ed è amico di Robert Redford. Proprio in base alla sua esperienza all’estero, Paparusso si chiede: “In Italia alcune fiction, film o pubblicità così come la moda hanno rappresentanze black, mentre le trasmissioni televisive no. Per quale ragione le donne afrodiscendenti non possono avere un ruolo da protagoniste nei palinsesti TV? “.

D’altronde il monitoraggio sulla rappresentazione della figura femminile nella programmazione Rai è realizzato in ottemperanza a quanto previsto dal Contratto di Servizio 2018-2022, ancora vigente nel 2024, che obbliga l’Azienda ad assicurare nell’ambito dell’offerta complessiva, diffusa su qualsiasi piattaforma e con qualunque sistema di trasmissione, la più completa e plurale rappresentazione dei ruoli che le donne svolgono nella società, nonché la realizzazione di contenuti volti alla prevenzione e al contrasto della violenza in qualsiasi forma nei confronti delle donne. Questo Contratto di Servizio richiede altresì alla Concessionaria di realizzare un monitoraggio che consenta di verificare sia la rappresentazione non stereotipata del ruolo della donna e della figura femminile nei diversi ambiti della società, sia di verificare il rispetto della parità di genere nella programmazione complessiva.

Allora perché le donne di colore non hanno un ruolo nei palinsesti televisivi italiani?Perché” – evidenzia Paparusso – “La TV nel nostro Paese è il riflesso di una parte preponderante della società. Per capire meglio il problema basta guardare i programmi francesi o inglesi. In quei paesi l’inclusione ha una storicità rilevante e le persone di colore coprono ruoli di primaria importanza sia nella società sia in televisione”. Secondo il manager internazionale, infine, “Permettere agli afrodiscendenti di assumere un ruolo di primo piano nell'industria italiana dei media significa sia acquisire nuovi talenti con una visione più aperta del presente sia offrire al pubblico l'opportunità di immedesimarsi con persone che hanno background simili”.

Nato a Lecce, Paparusso consegue la Laurea in Scienze Politiche e la Laurea Magistrale in Scienze dell’Amministrazione alla Federico II di Napoli. Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Donato di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, durante la XV Legislatura è Consigliere Legislativo del Presidente della Commissione Difesa del Senato e, nella successiva, del Presidente della Delegazione Italiana presso l’Assemblea Parlamentare della NATO. È autore dei romanzi L’infiltrato e Caffè Corretto e nel 2008 vince il Premio Letterario “Approdi d’Autore”. Nel 2014, con il saggio di sociologia Angeli Assassini, accede alla rassegna letteraria “Libri nel borgo antico” insieme ai più grandi autori del panorama italiano.

È inoltre fondatore di African Fashion Gate, che ha come Presidente Onorario Makaziwe Mandela figlia del Premio Nobel per la Pace Nelson Mandela, e ideatore del Premio La Moda Veste la Pace che negli anni è stato assegnato agli stilisti Valentino Garavani, Giorgio Armani, Vivienne Westwood, alla band Simple Minds, alla fashion icon Naomi Campbell e ad altri illustri personaggi.

Produttore e regista, è stato socio del celebre Gian Carlo Nicotra con il quale ha scritto e prodotto diversi programmi televisivi di alto livello.

Ufficio Stampa