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Pallanuoto in Sardegna: seconda giornata della Sardinia Cup con sconfitta italiana
Probabilmente sfuma la possibilità di impossessarsi della Sardinia Cup per la terza volta consecutiva. Ma poco importa, è l’Olimpiade che conta e ad Alghero il clima di festa per la presenza del Settebello non viene intaccato minimamente.
A parte tutto non è stato piacevole vederlo cedere alla Spagna che ha capitalizzato gli errori macroscopici commessi dopo una giornata piena, dedicata anche all’attività in palestra. E poi la formazione è stata modificata rispetto all’esordio vincente con la Grecia, sacrificando pure Mister Gonzalo Echenique che il giorno prima aveva infiammato il pubblico rivierasco con ben cinque realizzazioni. Ma la sperimentazione è doverosa a tre settimane dall’esordio in terra francese, quando certe leggerezze verranno evitate accuratamente perché la concentrazione sarà massima.
La Spagna è quindi ad una bracciata dalla Coppa: guida la classifica a punteggio pieno e chiuderà l’esperienza algherese contro la Grecia che, al contrario, non ha mai vinto. Si arrende infatti pure ai Campioni del Mondo croati che si sono distinti per un andamento a corrente alternata, trovando nel finale la spinta decisiva grazie a due trovate Franko Lazic. Ma gli ellenici hanno venduto cara la pelle.
E fra poche ore sarà interessante assistere alla sfida che chiude la tre giorni a Maria Pia tra balcanici e azzurri: una sorta di rivincita dopo la finalissima iridata di Doha.
A notte fonda sarà forte il magone degli organizzatori che smantelleranno l’allestimento acquatico con la consapevolezza di aver regalato un maiuscolo diversivo alla popolazione autoctona.
Il presidente FIN Sardegna Danilo Russu ha potuto contare su uno staff impareggiabile che ha fornito un validissimo supporto alla federazione. Quella appena trascorsa è stata una giornata speciale perché il capo supremo della Federazione Paolo Barelli è giunto in Sardegna per godersi lo spettacolo e constatare di persona come il rapporto tra l’isola e gli sport natatori si stia consolidando sempre di più.
E proprio nel pomeriggio di venerdì una cinquantina di giovani pallanuotisti sardi hanno avuto la fortuna di condividere un’esperienza di crescita, seguiti in acqua da Goran Volarevic, allenatore dei portieri che giocano nella Nazionale. Russu ci teneva tanto a questo evento perché il movimento ha bisogno di scosse per accentuare il processo evolutivo sviluppatosi notevolmente, grazie alla presenza costante di Alessandro Campagna e dei suoi ragazzi nelle ultime quattro stagioni.
Non è passato inosservato il progetto “Acqua in bocca solo quando nuoto”, una forma di prevenzione di bullismo e cyberbullismo nelle piscine che la FIN Sardegna ha condiviso con le delegazioni regionali di FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) e FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) rappresentate in questi giorni ad Alghero dai rispettivi numeri uno Silvia Fioravanti e Carmen Mura.
SECONDA GIORNATA: LA CRONACA DELLE GARE
(a cura dell’ufficio stampa FIN)
GRECIA - CROAZIA 7-8
Grecia: Emmanouil Zerdevas, Konstantinos Genidounias 1, Dimitrios Skoumpakis 2, Konstantinos Gkiouvetsis, Ioannis Fountoulis, Alexandros Papanastasiou 1, Nikolaos Gkillas, Stylianos Argyropoulos Kanakakis 1, Ioannis Alafragkis, Nikolaos Spyridon Papanikolaou, Dimitrios Nikolaidis 2, Efstathios Kalogeropoulos, Panagiotis Tzortzatos.
Coach: Thodoros Vlachos
Croazia: Toni Popadic, Rino Burić 1, Filip Krzic, Luka Loncar, Maro Jokovic 1, Luka Bukic 1, Franko Lazic 2, Marko Zuvela, Jerko Marinic Kragic 3, Ivan Krapic, Zvonimir Butic, Konstantin Kharkov, Mate Anic. Coach: Ivica Tucak
Arbitri: Raffaele Colombo (Italia) e David Gomez Pordomingo (Spagna)
Parziali: 0-3; 2-0; 3-1; 2-4
Agli Europei a Zagabria, il 12 gennaio, quando si erano affrontate nei quarti di finale, la Croazia vinse 13-8. La squadra di Tucak aveva cominciato la striscia positiva che l'avrebbe portata in finale con la Spagna; quella di Vlachos finiva tra le semifinaliste per il quinto posto, conquistandolo in finale con il Montenegro. Per la Croazia, su ammissione dello stesso allenatore, queste sono le prime partite dopo un lungo periodo di allenamento. Le ultime ufficiali sono state quelle di febbraio al Mondiale a Doha che l'ha vista laurearsi campione. La Grecia è più avanti nella preparazione, soprattutto per quanto riguarda common training e test match e in parte si è visto. Croazia avanti 3-0 dopo il primo tempo, poi la Grecia l'ha riprende e supera nel secondo e terzo. Meglio le difese. La Grecia fallisce cinque uomini in più consecutivi e il primo gol in superiorità che realizza è il 5-4 di Argyropoulos a 48" dalla conclusione del terzo periodo. La Croazia non segna per 15 minuti dal 3-0 di Bukic al 4-4 di Marinic su rigore. Nel quarto tempo comincia un'altra partita, più nervosa. A cinque minuti dalla fine il tabellone segna 6-6. La Croazia vince di forza e Lazic la risolve con una doppietta negli ultimi due minuti. A 35" dalla sirena la Grecia la riapre di nuovo (gol di Skoumpakis in più) ed ha l'occasione per pareggiare con il timeout a 9 secondi dalla fine. La Croazia mura e vince la partita 8-7. Gara diretta dall'italiano Raffaele Colombo in coppia con lo spagnolo David Gomez Pordomingo e trasmessa in diretta su Waterpolo Channel con la telecronaca di Ettore Miraglia e il commento tecnico di Francesco Postiglione.
Marco Bijac (Portiere Croazia): “Dopo il lavoro duro effettuato nelle due scorse settimane, approfittiamo di queste amichevoli importanti per capire a che punto siamo con la preparazione. Secondo me sono nove le squadre che partiranno per Parigi con la consapevolezza di poter salire sul podio. Speriamo di esserci anche noi tra le migliori, ma sarà dura”.
SPAGNA – ITALIA 10 - 5
Spagna: Unai Aguirre Rubio, Marc Valls, Alvaro Granados Ortega 3, Bernat Sanahuja Carne 2, Miguel De Toro Dominguez, Marc Larumbe Gonfaus 1, Martin Famera Kopencova, Sergi Cabanas Pegado, Roger Tahull Compte 1, Felipe Perrone Rocha 3, Blai Mallarach Guell, Unai Biel Lara, Eduardo Lorrio Bejar. Coach: David Martin
Italia: Marco Del Lungo, Francesco Di Fulvio 1, Luca Damonte, Luca Marziali 1, Andrea Fondelli 1, Giacomo Cannella, Matteo Iocchi Gratta, Alessandro Velotto 1, Nicholas Presciutti, Tommaso Giannazza, Edoardo Di Somma 1, Vincenzo Dolce, Gianmarco Nicosia. Coach: Alessandro Campagna
Arbitri: Tomislav Copic (Croazia) e Nikolaus Boudramis (Gre)
Parziali: 2-1; 2-1; 3-2; 3-1
Spagna e Italia iniziano ad alti ritmi ma per vedere il primo gol si devono aspettare sei minuti e mezzo. Si distinguono Nicosia e Lorrio Bejar con le loro parate. Le due squadre sprecano la prima occasione in superiorità numerica. A metà del primo quarto porte inviolate. Bella assistenza di Di Somma per Gianazza: tante finte, ma Lorrio è bravo a non abboccare. Prevalgono le difese. Manovra sul perimetro il Settebello, Velotto si procura il rigore (fallo di Granados) che Di Fulvio trasforma magistralmente. Espulsione di Damonte, Tahull spiazza la difesa azzurra schiacciando in rete. Anche il terzo extraman viene capitalizzato dalla Spagna: Granados disegna un bel tiro in diagonale per il 2-1 delle 'Furie Rosse' alla fine del primo tempo. Stesso parziale (2-1) nel secondo periodo. L'incomprensione tra Nicosia e Di Somma offre agli avversari un due contro zero: Granados deposita in porta. Spinta fallosa di Cannella su Granados, il tecnico spagnolo Martin chiama il timeout. La difesa del Settebello fa buona guardia. Possibilità di controfuga per Dolce, si schiera la difesa della Spagna, Di Somma guadagna l'espulsione e serve l'assist a Marziali che scaraventa alle spalle di Lorrio. Il capitano iberico Perrone ha spazio al centro e fulmina Nicosia con un tiro imprendibile. Al cambio vasca 4-2 per la Spagna.
Conclusione di Velotto che trova il varco tra il braccio del difensore e il palo del portiere e l'Italia riduce lo svantaggio. Segue il minibreak spagnolo: prima la controfuga finalizzata dal diagonale di Perrone, poi Sanahuja in superiorità per il 6-3. Fallo grave di Damonte, rigore per la Spagna: Nicosia lo para a Granados. Lorrio, in giornata di grazia, nega il gol a Iocchi Gratta a conclusione dell'extraman in favore degli azzurri. Altro due contro zero per la Spagna, Damonte commette fallo da rigore e conclude la sua gara per limite di falli: Larumbe sigla il 7-3. Di Somma in superiorità segna il quarto gol dell'Italia in chiusura della terza frazione. Il diagonale di Sanahuja in superiorità conduce sul +4 gli iberici. Servito da Di Somma, Fondelli anticipa l'attacco e conclude in rete. Ennesima indecisione in fase di possesso di Nicosia. Ne approfitta la Spagna con Perrone che griffa la tripletta. Granados fulmina il neoentrato Del Lungo in superiorità: il suo terzo centro fissa il punteggio sul definitivo 10-5.
Alessandro Campagna (coach Italia): “Non è stata una bella prestazione, anche se fino a metà partita tutto era ancora in discussione. Mi dispiace che successivamente, non credendoci più, hanno mollato. Abbiamo preso tanti gol in contropiede e questo è un segnale di scarsa attenzione, come le diverse controfughe subite nonostante fossimo in superiorità numerica. Piccoli dettagli che poi hanno fatto pendere il risultato con una forbice un po’ più larga rispetto a quello che in realtà è stato fatto. Nel quarto tempo registro delle buone ripartenze, segno che la condizione sta crescendo e questo è un dato confortante. Davanti la Spagna ci ha messo in difficoltà, con una bella difesa, sia in uomini pari, sia con l’uomo in meno, proprio come accadde a Zagabria nella semifinale Europea. Giocano una pallanuoto di altissimo livello, vanno studiati perché con loro si deve giocare chirurgicamente”.
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