Solidarietà a Luigi e ai compagni di Antudo
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Sinistra Libertaria esprime la propria vicinanza e solidarietà al vigile del fuoco Luigi Spera. In un comunicato, in particolare, scrive « il compagno palermitano è vittima della repressione di stato che:
- non solo “condanna” un uomo al carcere prima ancora d’averne accertato l’eventuale responsabilità;
- ma, altresì, incolpa d’un reato (“atto di terrorismo” con l’aggravanete del “pericolo per l’incolumità pubblica”, sembrerebbe di cui all’articolo 280 bis del Codice Penale) assolutamente sproporzionato ai fatti comunque accaduti ».
L’azione del lancio di due fiaccole incendiarie svoltasi il 26 novembre 2022 a Palermo contro una sede della azienda Leonardo Spa – nota fabbricante di armi, e quindi di morte – cui sembra solo in maniera indiziaria se ne accusa l’esponente dell’associazione siciliana Antudo, che invece se ne dichiara estraneo, « era di tutta evidenza solo simbolica e manifestamente propagandistica », sostiene Sinistra Libertaria.
« In tutta evidenza, nella concretezza del fatto – aggiunge -, mancano i presupposti tanto della “violenza” ( quantunque solo sulle cose dato che non esiste neppure un effettivo significativo “danno materiale” o sulla “libertà morale della vittima” ) quanto quell’elemento psicologico che, per la sua ferocia, sia “atto a spargere un’atmosfera di effetti psicologici di terrore diffuso” ».
« Lo stato, invece, come dichiarano lo stesso Luigi Spera dal carcere e l’associazione Antudo – prosegue il comunicato -, ha voluto colpire con forza dei singoli attivisti per provare a dare un segnale di intimidazione contro tutti gli attivisti dei movimenti pacifisti e ambientalisti ».
Sinistra Libertaria ricorda come « Luigi e i compagni di Antudo, infatti, erano particolarmente impegnati nelle lotte contro le violenze dei governi turco e israeliano, rispettivamente, contro il popolo curdo e quello palestinese, e quindi contro il commercio di armi verso tali Paesi, nonché contro opere inutili, dannose e dispendiose quali la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina ».
Ancora ricorda pure come « Luigi, soprattutto, nel tempo si era impegnato nella sua Palermo in numerose azioni dirette antisistema, cioè di solidarietà dal basso nei quartieri popolari del centro storico di Palermo; in esperienze come la Palestra Popolare Palermo o l’ambulatorio Popolare Centro Storico, che da anni è un presidio sanitario autorganizzato che permette a tutte e tutti di accedere a cure gratuite ».
Da ciò rileva Sinistra Libertaria come quindi « Luigi è un simbolo pericoloso per il “sistema” stato: dimostrava l’inutilità della presenza di uno stato ».
Tuttavia, sposando in toto in proposito il pensiero di Lev Trotsky, Sinistra Libertaria, ha colto l’occasione per « contestare l’anarchica “propaganda del fatto”, cioè le azioni violente », ciò per tre ordini di motivi:
- è inammissibile: « perché essa sminuisce il ruolo delle masse …, piega i loro sguardi e le loro speranze verso la ricerca di un grande vendicatore e liberatore che un giorno arriverà per compiere la sua missione » [1];
- è fallimentare: lo stato « ha mostrato ogni volta che è più ricco di mezzi di distruzione fisica e di repressione meccanica di quello che sono i gruppi terroristici »;
- è dannosa: « la repressione poliziesca cresce più selvaggia e sfrontata ».
« Esistono ben altri strumenti nonviolenti – conclude il comunicato -, che peraltro proprio Antudo ha sempre scelto di utilizzare come si evince dagli articoli sul loro sito web, per contestare lo stato, i suoi strumenti repressivi e burocratici, le sue politiche ».